La stagione 2020/2021 dei Milwaukee Bucks sembra procedere a corrente alternata. Da gennaio i “cerbiatti” hanno raccolto 26 vittorie e 13 sconfitte, in sostanza un risultato negativo ogni due positivi.

La squadra di Mike Budenholzer è certamente una delle pretendenti al titolo, grazie alle punte di diamante rappresentate dal solito Giannis Antetokoumpo, Khris Middleton e Brook Lopez, oltre al recente innesto di PJ Tucker tagliato da Houston.

Nonostante un roster di qualità, fatto di talento e giocatori esperti, i Bucks stanno faticando in questo avvio di stagione e a dimostrarlo sono i numeri.

Il mese di febbraio è stato forse quello più complicato, quando dopo 6 vittorie consecutive sono arrivate 5 sconfitte a rovinare la classifica in Eastern Conference.

Analizzando i numeri e le statistiche di queste cinque gare perse, ci possiamo fare un’idea di come Milwaukee abbia sporcato il proprio rendimento.

La prima partita persa nel mese di febbraio è stata quella giocata giovedì 11 contro i Suns di Chris Paul. 125-124 il risultato finale, per una sfida che ha visto mettere a referto 65 punti per il duo Antetokoumpo-Middleton, e 10 per Brook Lopez. Pochi punti nel pitturato per Milwaukee e probabilmente troppi punti nelle mani di soli due giocatori?

Due giorni dopo i Bucks fanno visita agli Utah Jazz perdendo 129-115. All’Energy Soutions Arena alcune percentuali potrebbero spiegare la sconfitta contro Rudy Gobert, Bojan Bogdanovic e soci. I padroni di casa prendono 13 rimbalzi in più, tirano meglio i liberi (-15% per Milwaukee) e soprattutto troppi i falli commessi dagli ospiti (28).

Il 15 febbraio i “Cerbiatti” giocano ancora in trasferta, questa volta a Oklahoma City. I Thunder vincono 114-109 in un match che ha visto segnare 47 punti dall’accoppiata Giannis-Middleton. Per Brook Lopez solo due punti e ancora basse le percentuali al tiro libero (-10% rispetto ai Thunder).

Il 17 e il 19 febbraio la squadra di Budenholzer gioca due volte con i Toronto Raptors, perdendo in entrambi i casi: 124-113 e 110-96. Nella prima circostanza i Bucks si affidano ancora al duo Giannis-Middleton che realizza 45 punti, impreziositi dai 20 di Connoughton. In difesa però Milwaukee prende pochi rimbalzi e Brook Lopez realizza solo 9 punti.

Nella seconda partita al Fiserv Forum le percentuali da 3 sono basse (29.4%), non sono migliori quelle dei tiri liberi (-26% rispetto a Toronto) e soprattutto 15 palle perse contro le 9 degli ospiti.

Dopo questi otto giorni di purgatorio i Bucks hanno rialzato la cresta e hanno inanellato 4 vittorie consecutive, interrotte soltanto dalla sconfitta del 3 marzo contro i Nuggets. Da quel momento in poi 7 vittorie di fila che hanno permesso a Giannis e compagni di attestarsi alla terza posizione nella classifica della Eastern Conference.

A conferma del fatto che i “cerbiatti” sembra siano sulla via della guarigione, c’è il fatto che nell’ultima vittoria per 140-113 contro gli Indiana Pacers mancava Antetokoumpo. Non sono mancati Middleton con 25 punti, Connaughton con 20, Brook Lopez 18, Jrue Holiday best scorer con 28 punti, 12 per Forber e 18 per Portis. La differenza l’hanno fatta i tiri dalla distanza, 61% per Milwaukee contro il 24% degli ospiti (best scorer Sabonis con 2 punti).

Nel prossimo futuro per i Bucks all’orizzonte un doppio confronto casalingo con i Celtics, poi con New York ancora fra le mura amiche, prima di spostarsi a Ovest dove l’attendono in sequenza: Clippers, Lakers, Trail Blazers, Kings, Warriors e per finire Mavericks.

Con l’arrivo di Pj Tucker, Giannis e i suoi potranno dire la loro per l’anello?

A giudicare dalle parole del greco nel post gara contro Indiana si. Serviva un comunicatore dell’esperienza del’ex Houston, uno con la leadership giusta che possa guidare questo gruppo di giovani molto lontano.

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