21-Josh Green (SG-Arizona) – Philadelphia 76ers

Atleta pazzesco con potenziale in catch and shoot da sviluppare, Green fa parte del lotto di guardie intriganti e adocchiate ad inizio NCAA in Arizona, al pari di Mannion! Va migliorato e affinato uno skill set offensivo ad oggi ancora rudimentale, specialmente da tiratore, col 36.1% da freshman in 83 tentativi non molto convincente, che ne farebbe un’interessante 3&D wing da lega maxima, dato che il ragazzo è abile, oltre nei tagli a canestro, pure nella difesa sull’uomo, dove grazie ad un’apertura da 6’10 genera parecchi turnover.

22-Jaden McDaniels (PF-Washington) – Denver Nuggets

Ragazzone da Washington di 206 cm per 90 kg dichiaratosi eleggibile in primavera, McDaniels è un lungo da Washington che ha chiuso l’opaca tornata Huskies in Pac-12 con 13 punti in 31 minuti a partita delle 31 disputate, di cui 21 da starter. I soli quasi 6 rimbalzi sono giustificati dall’assenza sotto al ferro per giocare ala grande, migrazione che lo ha un po’ spiazzato coinvolgendolo in poca costanza e qualche fallo di troppo. Alti e bassi sono da eliminare e frutto di una stagione un po’ ridimensionata rispetto ai pronostici della vigilia.

23-Kira Lewis (PG-Alabama) – Utah Jazz

Lewis è forse il più giovane esponente dell’intero draft con palla tra le mani, classificato in transizione nel paese al 79mo percentile per punti a possesso, all’86mo in opportunità da spot-up, col 36.4% conclusivo da fuori arco, e ottimo passatore! Dopo aver giocato a 17 anni la stagione da freshman, è divenuto il più piccolo sophomore per età nell’ultima campagna. Per questo le progressioni – soprattutto nella stazza (solo 74 kg) – saranno certe!

24-Nico Mannion (PG-Arizona) – Milwaukee Bucks

Inseriamo il nostro Nico in top 25 per associarlo ai Bucks come fatto in precedenza, data l’attitudine alla velocità in direzione d’orchestra degli uomini del Wisconsin, che potrebbe fare al caso suo e dove impatterebbe sin da subito nelle rotazioni dei piccoli dalla panchina. Tutto ciò nonostante la shortened season ad Arizona sia stata un concentrato di alti e bassi per i motivi più svariati, compresi gli infortuni del roster che hanno condizionato le performance del brillante regista senese, propositivo lo stesso negli assist ma costretto a forzare più del dovuto senza usufruire di aiuti per gli scarichi.

Ha concluso difatti con medie non eccellenti per una possibile ed immaginata scelta nella prima decina, con 14 punti al 33% dalla lunga; ottimo l’arsenale col quale si presenta al draft, sperando che il suo futuro coach sappia limarne i difetti emersi in Pac-12.

25-Jahmius Ramsey (PG-SG Texas Tech) – Oklahoma City Thunder

Ramsey ha concluso una dignitosa stagione a Texas Tech da 15 punti, 4 rimbalzi e ottime performance al tiro e in coast to coast, con 88 conclusioni dalla media a bersaglio su 194 e 60 su 141 da fuori, lasciando però più di qualche dubbio nel ball handling da regista offensivo, non aiutato dalle arcigne difese del college basket. Tra le guardie tiratrici è una di quelle più appetibili al draft, grazie a fisico (1 metro e 94 per 90 kg) e precisione appena accennata, che in un gioco più “aperto” come quello NBA e al fianco di prodigiose PG potrebbe esplodere e farlo divenire un vero e proprio crack!

26-Daniel Oturu (C-Minnesota) – Boston Celtics

Oturu è una delle ultimissime attrattive da scout per il prossimo draft e centro totalitario a rimbalzo in entrambi i lati del parquet, ignorato nelle iniziali classifiche dei top prospect ma prodigioso poi nelle performance in Big Ten, con 20.1 punti, 11.3 rimbalzi e 2.5 stoppate nella sophomore season, questi ultimi due dati però in calo nelle 10 apparizioni conclusive pre pandemia! Per grandi periodi è stato nel podio per player efficiency rating a 30.0 e nella percentuale reale al tiro, vicina all’84%! Intimidator come pochi, sfrutta una wingspam da 2,20 metri unita ai 208 cm e 111 kg di stazza per dominare il ruolo, ma riesce benissimo a sopravvivere nei pick and roll o sui cambi quando accoppiato a piccoli, sfruttando un’agilità nascosta ma reale. Se la completezza a un livello massimo è data dalle prestazioni fuori dall’arco, il pivot da Minnesota sta progredendo anche qui, con quasi 2 tentativi per match realizzati all’onorevole 36,5%, rispetto agli 0.1 del debutto da freshman! Attenzione a questo profilo!

27-Devon Dotson (PG-Kansas) – New York Knicks

Point guard alla Rose, Dotson si è fatto le ossa a Kansas alzando il ritmo in palleggio e prediligendo le penetrazioni al ferro, per le quali corrispondono circa la metà dei suoi tiri, rispetto che prendersi conclusioni dalla lunga o effettuare scarichi e assist, sfruttando rapidità e agilità giustificate dai 188 cm per 83 kg. Da sophomore in Big 12 ha disputato 30 match come starter, finendo a 18.1 punti e un pregevole 2.1 alla voce recuperate a partita, segno di determinazione nel difendere il campo!

28-Jalen Smith (PF-Maryland) – Los Angeles Lakers

Dichiaratosi pronto per il Draft in primavera, l’occhialuto ed ex 5-star recruit Jalen Smith dai Terrapins era originariamente inserito nelle mock da first round secondo Espn, alla vigilia della stagione 2018, quella da freshman! Le difficoltà riscontrate invece, unite a indisciplina e immaturità, lo hanno poi spronato a tornare da sophomore e cambiare abitudini lavorative, in seguito faticose e ultra professionali! Le ossa fatte affiancando Bruno Fernando al debutto sono state utili per progredire l’anno successivo, prendendone il ruolo da centro, per lui più naturale, grazie al quale la vicinanza dell’area è stata fatale nel miglioramento di ogni media a canestro, comprese quelle dalla lunga (37% su 3 tentativi per game). Nel pitturato si è rivelato poi un difensore coi fiocchi, che sarà certamente utile come vice Davis eventualmente per i Lakers, o chi riterrà di usufruire di un moderno performer da post basso e pure arcigno protettore del rim. Ha aiutato Maryland a conquistare il titolo in Big Ten per quanto concerne la stagione regolare ed è stato nominato nell’All-Defensive team e per l’All-Big Ten Honors.

29-Tyler Bey (G/F-Colorado) – Toronto Raptors

Guardia con stazza (2 metri per quasi 100 kg e 7’1 di wingspam), Bey ha perciò le potenzialità ibride pure da ala offensiva, a suo agio sia nelle penetrazioni che a protezione dell’uomo in isolamento, particolarmente se piccolo, caratteristica questa comune a pochi, ricevendo soltanto 0.46 pts a possesso all’85mo percentile, grazie all’altezza e peso unite a rapidità in posizione. Lo junior e grande rimbalzista, si è dimostrato a suo agio anche nell’anno da sophomore, rientrando nelle valutazioni che lo avevano escluso in precedenza dalla top 100 dei prospetti nazionali.

Molto versatile in tiri inside e outside e nei giochi in post up, dove ha subìto 0.8 punti per possesso (52mo percentile), deve migliorare il repertorio sul jumper, assecondato in tre anni per sfruttare soprattutto l’atletismo insostenibile per i pari ruoli durante le avventure a tabellone, utili per generare spazi ai compagni. I 14 punti, due recuperate e ben 9 rimbalzi a match nella tornata 2019/20 sono cifre totali che rappresentano il profilo che Toronto o altre andranno ad acquisire.

30-Elijah Hughes (SG-Syracuse) – Boston Celtics

Hughes è stato uno dei migliori elementi ACC durante la stagione 2019/20 e opzione primaria a Syracuse, chiusa con 19 punti e 5 rimbalzi di media. Non un ball handler tradizionale, Elijah è giocatore dinamico ed eccellente tiratore in post up e in isolamento, sa praticare tagli come pochi e difendere egregiamente anche senza palla. Su quest’ultimo aspetto dovrà tuttavia lavorare, dato che la zona 2-3 canonica degli Orange sarà in NBA solo un piacevole ricordo.

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