1-Anthony Edwards (SG-Georgia) – Minnesota Timberwolves

Il freshman da Georgia e futuristica prima opzione offensiva per qualunque team NBA, sarà probabilmente la first overall verso i Wolves o chi eventualmente se la ritroverà barattata per un profilo vincente o apparentemente tale. Caratteristica emblematica della guardia da 196 cm per 100 kg è per l’appunto l’atletismo congiunto ad esplosività fisica, peculiarità che ne farebbero un ibrido fra il rapido esterno dribblomane capace di crearsi tiri in autonomia e un satanasso nei pressi del ferro, sebbene la pressione verso quest’ultimo non sia stata finora espressa a dovere!

Il grande salto nel palcoscenico più alto dovrà andare pari passo con la capacità di leggere al meglio le difese nemiche ma anche quelle dei propri game plan, per progredire sia come play creator che assist man; la marcatura avversaria è poi l’ovvia spada di Damocle per un diamante appena diciannovenne, che grazie a un fisico mastodontico per un ruolo da piccolo non potrà far altro che perfezionarsi. Queste mancanze attuali non dovrebbero permettergli di impattare sin da subito, vedendo anche le statistiche al 40.2 % dal campo e quelle misere (29.4) dalla lunga, tuttavia le strepitose armi nascoste a disposizione in entrambe le fasi dei match saranno manna del cielo per chi deciderà di annetterlo a roster e lavorarci sopra.

2-LaMelo Ball (PG-Illawarra Hawks) – Golden State Warriors

Ball è il genialoide numero uno assoluto tra gli “inizializzatori” di gioco da taglia over che tanto piacciono alla NBA moderna e col quale Golden State verrebbe aiutata a dettare legge nuovamente. Creativo passatore in dribble action, l’australiano fratello di Lonzo e figlio di Lavar ha ripreso dal genitore il piacere a girovagare e fare esperienze un po’ ovunque, ottima caratteristica per migliorare i propri difetti ma per non sentire lo stacco con un mondo d’elite!

LaMelo è un’eccentrica point guard d’attacco e transizione, “lunga” alla Ben Simmons, però tanto più fragile nella stazza e peso, stracolma di talento e capacità nel palleggio, reduce nel campionato di casa da esaltanti abilità quale assistman e rimbalzista da ripartenza, e per di più rispetto ad Edwards difensore top se disciplinato, sia in aiuto, a uomo, nei cambi da pick and roll e nelle rubate. Da rivedere – proprio come il collega di Phila – le conclusioni al tiro dalla lunga (uno scarno 25% in NBL League) e le giuste scelte offensive in traffico.

3- James Wiseman (C-Memphis) – Charlotte Hornets

Precedentemente numero 1 generale nel paese fra i top-recruit, Wiseman è stato poi investito dallo scandalo Memphis e il presunto pagamento ricevuto per il trasferimento, costatogli a fine 2019 la non eleggibilità e l’assenza dai parquet per lunghi periodi, condizionale che a nostro avviso ne può precludere la chiamata al numero uno!

Unico cruccio per un centro moderno e canonico NBA, sulla carta esplosivo nelle stoppate da rim protector e affidabile bloccante in pick and roll, è l’allergia al tiro da tre e un jumper da lavori in corso, al quale annettere però pure la poca costanza in lunetta, dove sarà certamente chiamato a presenziare per l’impossibilità a marcarlo, vista la stazza dominante sotto il ferro (2,16 m per 106 kg), unità all’agilità nei due lati del parquet, dove si distingue per la velocità in transizione.

GiĂ  pronto per ergersi a grande difensore nella lega massima, dovrĂ  assolutamente curare l’attenzione nei giveaway e a rimbalzo, dove a volte è un po’ troppo distratto, nonostante nelle poche apparizioni annuali in maglia Tigers sia arrivato a quasi 11 totali!

4-Killian Hayes (G-Ulm) – Chicago Bulls

Tra gli iniziatori di gioco, Killian Hayes va considerato appena sotto Ball. Non un atleta dalla natura estremamente esplosiva, il francese è una guardia mancina da 6’5 già nettamente abile e peculiare nella lettura e ritmo sul pick and roll. Importanti le progressioni in German League sulle conclusioni outside e dalla lunetta, performata quest’ultima all’87%. Rispetto ai più celebrati colleghi e papabili first three overall, Hayes deve progredire più sulla reattività fisica difensiva che nella precisione realizzativa, convincente con la true shooting percentage al 59.

Chi si avvarrà dei suoi servigi perciò si troverà a dover esclusivamente lavorare sulla prestanza del suo range muscolare, tralasciando al tempo l’obbligo di migliorarne ed accertarne le molteplici skillset. Inoltre a 19 anni e tra quelli della sua classe, la sensazione è che sia un prospetto già maturo per compiere il grande salto, dopo aver mostrato lampi nei tiri in situazioni da pull-up e nei passaggi in movimento.

5-Deni Avdija (F-Maccabi Tel Aviv) – Cleveland Cavaliers

Diamante israeliano di due metri e cinque per 100 kg, Avdija è un’ala all around dall’immenso hype futuristico per il panorama major, particolarmente per il dribble-pass-shot, l’occhio a rimbalzo, gli spot in transizione da grab-and-go e l’aggressività nel finire a canestro, dati a vedere nel campionato di casa e in Eurolega, dove però è stato chiamato in causa a minutaggio ridotto.

Saranno da limare gli ovvi istinti dovuti alla capacitĂ  di fare un po’ tutto e ad un carattere fumantino da competitor, specialmente negli assist in scarico e tagli, e la presenza nel pitturato, che in big league lo vedrĂ  fronteggiarsi a profili piĂą pesanti e prestanti, entrambe le cose da disciplinare per diventare un fit affidabile. A parte questo, per noi ad oggi è un sicuro top 5!

6-Obi Toppin (C/F-Dayton) – Atlanta Hawks

Offensivamente parlando Toppin è il prospetto più luccicante e secondo a nessuno del lotto, ma nella difesa i dubbi che si porta dietro sono enormi, almeno finora! Ha concluso la tornata a Dayton al 99mo percentile per scoring efficiency, con 20 punti di media e 7.5 rimbalzi al quasi 70% da due e 40 fuori l’arco, cifre eccellenti per un big man di 206 cm per 99 kg, progredito perciò nei tentativi al tiro (9.8 da 8.5 dalla media/corta e 2.6 da 0.6 da tre), tutto però tranne che un finisher verso il ferro e marcatore rivedibile, in sovente difficoltà nell’altro lato del parquet a mantenere concentrazione in marcatura, a spostarsi lateralmente e a proteggere il canestro.

Nei pick and roll può fare la differenza ma ad oggi in un team NBA sarebbe perfetto se accoppiato a un elettrico play maker offensivo e uno statico rim protector in retroguardia.

7-Onyeka Okongwu (C-USC) – Detroit Pistons

Freshman dal miglior impatto nel college basketball, Okongwu ha le possibilitĂ  di percorrere una carriera NBA da centro dominante nelle vicinanze del pitturato, nei blocchi da pick and roll e da rimbalzista in entrambi i lati, sebbene i 206 cm per 111 kg non siano misure elevate, ma la lettura difensiva e il rating nelle stoppate al 9.8% ne ratificano la grandezza.

GiĂ  paragonato ad Adebayo, lo avvicina nelle finalizzazioni a canestro e nel dunk spot. Notevoli le statistiche a Los Angeles coi Trojans di USC al 61.6% dal campo per 16.2 punti, 8.6 rimbalzi, 2.7 stoppate in 31 minuti per gara su 28 disputate nella Pac-12.

8-Tyrese Haliburton (PG-Iowa State) – New York Knicks

Point guard da 6’6 da Iowa State e ball handler secondario in un futuristico starting lineup, Haliburton viene osservato da anni dai numerosi scout che ne ammirano l’abilità come tiratore da lontano in spot-up situation (42%), l’occhio smart nei passaggi (35.3 assist rate) e l’istinto primordiale a rubare palle, che lo pongono al top 40 della nazione con 3.8 di steal rate. Un piccolo in tutti i sensi, star secondaria e 3 & D player canonico per l’NBA moderna.

9-Devin Vassell (F-Florida State) – Washington Wizards

Vassell è cresciuto molto nell’anno da sophomore a Florida State, tanto da raggiungere una possibile top 10 draft pick grazie alle potenzialità da difensore, col 2.8% nello steal rate e il 4.1 per le stoppate, nonostante sia tutto tranne che un adone (198cm per 81 kg). Non un eccellente play creator in palleggio, diventa altresì temibile nelle conclusioni da fuori (41.5%) specialmente in movimento e negli angoli, dimostrando capacità a liberarsi e colpire dall’esterno. Devin è tra i migliori 3 & D wing di questa tornata, guardia o ala piccola che si voglia.

10-Isaac Okoro (F-Auburn) – Phoenix Suns

Potente ala da 6’6, Okoro si è rivelato un’efficiente two-way wing e jolly difensivo capace di coprire tutti i ruoli avversari, sin dal momento che mise piede ad Auburn, dimostrando versatilità nel campionato da freshman a prevenire penetrazioni, marcare il ball movement e persino proteggere il ferro quando nel pitturato. Problemi e fatica arrivano finora nelle medie al tiro, specialmente nel range da tre, ma le transizioni e relativi scarichi hanno finora bypassato la lacuna.

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