E all’ultimo giorno di settembre arrivarono le Finali NBA. La stagione più pazza di sempre arriva finalmente al suo ultimo atto, ci sono i Lakers di LeBron ed Anthony Davis e la sorpresa Miami Heat.

Gara 1 è stata l’incubo che si è materializzato. Lakers troppo forti, nessuna chance di competizione. Gli Heat sono partiti col tono giusto ma appena LA ha deciso di premere sull’acceleratore non c’è stata storia e abbiamo assistito sommessamente ad un garbage time lunghissimo.

E’ finita 116-98 ma il risultato dice poco. I Lakers quindi colpiscono per primi, 1-0 facile, domani c’è già gara 2 perché “in the bubble” non c’è tempo per riposarsi e i tempi sono duri.

Vediamo cosa ci ha regalato questa gara 1 e quali sono i “takeaway”, come dicono loro, ovvero ciò che ci portiamo a casa da questa partita.

SARA’ UNO SWEEP ?

Lasciate stare Paul Pierce versione opinionista, onestamente dovrebbero toglierli il microfono come anche a tanti altri campioni sul campo ma ridicoli come “intellettuali” del gioco.

L’ex Celtic ha predetto lo sweep ma oggi anche Stephen A. Smith si accoda. Il discorso è molto semplice. Se gli Heat non trovano delle risposte immediate questi Lakers sono una squadra di maggiore talento, più profondi, più motivati, direi destinati a vincere questo titolo.

Sul talento non c’è tanto da dire, basta guardare i due roster, che appunto denotano anche una profondità maggiore dei gialloviola. Dimentichiamoci per un minuto LeBron e AD ma semplicemente col solo supporting cast c’è materiale per una squadra da playoff.

Danny Green lo specialista da 3, ieri 3-8 per 11 punti, c’è Kuzma ideale terzo violino che però ancora non suona note suadenti, c’è Caldwell-Pope con punti facili nelle mani (13p), c’è Morris specialista difensivo, Caruso eroe sempre improbabile ma solo per via del suo look (10p con 4-6 dal campo) e i due veterani rinvigoriti da chissà quale elisir, Rajon Rondo e Dwight Howard.

Ci sarebbero anche Javalone, Dudley e soprattutto JR Smith. A proposito, un appello a coach Vogel, ti prego fallo giocare, ci divertiamo un po’. Tutto questo è lusso, poi ci sono le motivazioni.

LeBron per migliorare il suo record nelle Finals e dare un senso al suo trasferimento in maglia Lakers è qualcosa di più, se poi ci aggiungiamo la vendetta contro i giudici che hanno assegnato l’MVP per il secondo anno consecutivo a Giannis (“it pissed me off”, parole sue) e la voglia di onorare Kobe allora onestamente non ho mai visto un singolo giocatore più motivato di lui nella storia del gioco.

HEAT GIA’ CON LE BENDE

Questi Heat sono tosti, nel vero senso della parola, cioè non mollano facilmente, hanno carattere, a cominciare dal loro leader Jimmy Butler.

Ieri però non poteva iniziare peggio questa loro imprevista avventura alle Finals. Butler, Dragic e Adebayo si sono chi più chi meno infortunati e hanno saltato pezzi considerevoli della partita.

Preoccupano di più Dragic e Adebayo, direi che senza il loro contributo full time non si va da nessuna parte. Vedremo come si riabiliteranno ma intanto il più grande highlight di gara 1 è questo. Non hanno solo perso una gara, hanno forse perso ogni residua chance di competere. Resto comunque ottimista per il loro recupero e credo che almeno una questi Heat di lotta e di cuore la porteranno a casa.

AD FOR MVP ?

LeBron è ecumenico e attento a distribuire, fa felice il suo giĂ  citato profondissimo supporting cast. Arriva ad un assist dalla tripla doppia (25p, 13reb, 9ast) e ci regala l’unico motivo d’interesse nella notte italiana ma i suoi compagni gli negano la gloria personale con alcuni errori banali nel finale nel convertire l’ultimo assist. GiocherĂ  anche per questo, non sarebbe male una bella tripla doppia di media alle Finals e siccome a segnare ci pensano AD e tanti altri è un’impresa piĂą che possibile.

AD col fuoco negli occhi, 34p, 9reb, 5ast con 11-21 dal campo, tutto troppo facile, tutto troppo bello da vedere. Se Adebayo non c’è o come ieri è stato per un po’ a mezzo servizio si aprirĂ  troppo presto una crepa. Diamo l’MVP a Davis miglior scorer o a LeBron in tripla doppia di media ? Ad entrambi ?

Va bene scusate, è troppo presto, spero in Spoelstra e nella sua capacità di leggere il gioco. E’ il vero MVP di Miami, in questo caso non ci sono tante discussioni.

“IN THE BUBBLE”

Scottie Pippen l’ha buttata lì. “Questo non è il solito playoff basketball, è pick-up game”, ovvero un gioco meno duro, come tra amici, al campetto, dietro casa.

Non so se ha ragione, non so se hanno ragione coloro che vogliono apporre un gigantesco asterisco a chi vincerĂ  il titolo ma di sicuro, se sia in peggio o in meglio possiamo parlarne, queste Finals sono diverse, uniche nella storia.

Passi la mancanza del pubblico e l’assenza del fattore campo, passi tutto almeno per un attimo ma un fattore mi pare decisivo. Si gioca ogni due giorni, “any other day” e al culmine di playoff tiratissimi. I Lakers sono più riposati, non è un dettaglio di poco conto.

Ne parlava ieri Greeny su ESPN Radio, il senso è che questi ragazzi non sono da compatire perché sono milionari e vivono tutto sommato in un parco divertimenti di marca Disney con tutti i comfort ma sono lontani dalle famiglie, chiusi in una prigione dorata da settimane. Abbiamo tutti sottovalutato il fattore psicologico.

Ecco che in un contesto del genere a fare la differenza è ancora LeBron. E’ a tutt’oggi il miglior giocatore al mondo, a 35 anni ha perso forse solo una piccola frazione del suo Prime e, ne parlavo sopra, è anche il più motivato di tutti. Che alla sua età sia a questi livelli è tanta roba amici, Michael Jordan o meno, non voglio buttarmi nel solito stucchevole paragone, è destinato a migliorare il suo record alle Finals sulle 4 vittorie e 6 sconfitte.

Gara 2 domani notte. Non so se si ripresenterà anche Obama come fan virtuale ma lo spettacolo che hanno dato il Presidente Trump e Biden nel primo dibattito poco presidenziale tra insulti e totale assenza di contenuti è stato se possibile superato in negativo dalla gara 1 che abbiamo visto ieri. Due prime serate da buttare. Non basta vedere i Lakers girare alla perfezione. Vogliamo una serie.

Butler sembra al 60%, Dragic al 40%, temo che Adebayo anche meno. Spero di non passare un’altra notte spazzatura ma queste speranze ormai non passano tanto dalla mente sopraffina di Spoelstra ma dall’infermeria.

Non ci saremmo mai aspettati le Finals ad ottobre e mai che avrebbero giocato su un parquet con la scritta enorme “Black Lives Matter”, mai in una bolla per colpa di una pandemia globale che ha causato ad oggi 34 milioni di infettati e poco più di 1 milioni di vittime e da ieri mai una gara 1 così piatta.

One thought on “NBA Finals 2020: i Lakers passeggiano per l’1-0

  1. Miami ha dato tutto (e non era molto) contro Boston (che continua a sbagliare acquisti: passi Hayward sfigatissimo ma Walker versione scarsa di Irving? sarà un ottimo ragazzo ma non ci vinci le partite, con la buona educazione), la serie può esserci se Lebbros decide di farla durare di più ad uso suo personale.
    Gli unici a poter eliminare la banda di James erano i Clippers ma si sono suicidati e pazienza.
    Ovvio che gli daranno l’MVP in caso di vittoria: la squadra è lui (e in parte Rondo, quando è in vena).
    Davis è il classico supergiocatore senza nerbo: o lui o Irving o Bosh cambia niente

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