Partita, diciamolo, nello scetticismo generale, la Bolla in soli 15 giorni ha convinto i più, vuoi per l’organizzazione impeccabile, vuoi per la felicità di tornare a vedere del basket giocato; una felicità così grande che faremo finta di non aver visto il pubblico virtuale proiettato a bordo campo…

Ci mancherà, questa Bolla, questo mini torneo senza pubblico, con poca difesa ma nonostante tutto con tanta intensità se non atletica, sicuramente emotiva.

Le squadre si sono dimostrate in una discreta condizione fisica ma in una buona condizione tattica: gli attacchi hanno avuto modo di perfezionarsi e molti si sono presentati veramente tirati a lucido.

Ci mancheranno anche gli Eroi della Bolla, protagonisti più o meno improbabili di questo improbabile basket d’agosto.

Michael Porter Jr

Più di un eroe, un miracolato. Scelto alla 14 da Denver nel 2018 a causa delle precarie condizioni della schiena, ora finalmente a posto dopo ben 2 operazioni, aveva già mostrato sprazzi di talento in regular season ma è nella bolla che finalmente ci siamo resi conto che si, il talento era effettivamente da prima scelta assoluta.

C’è chi lo paragona a Durant, chi a Nowitzki, ma Michael non ha l’esplosività e la rapidità del primo nè il tonnellaggio del secondo: per ora in attacco è in tutto e per tutto una guardia di 2 metri e 10, che come una guardia può mettere la palla per terra oltre che tirare da 3.

Si attendono progressi sotto canestro e in difesa, ma già così Denver può sperare di aver trovato la terza stella da affiancare a Jokic e Murray.

T.J. Warren

T.J. Who? Di tutti gli Eroi della Bolla, questo è a onor del vero il più casuale ed improbabile, ma 29 punti e 6 rimbalzi a partita bisogna comunque saperli fare, e T.J. in questi 15 giorni ha letteralmente dato spettacolo e vinto da solo alcune partite.

Segnare punti per lui non è mai stato un problema, lo sapevano anche i Suns che però dopo 4 anni di convivenza burrascosa lo cedettero ad Indiana in cambio di “cash considerations”… un rimborso spese simbolico insomma, basta liberarsene…

Nella Bolla all’improvviso si è trovato al centro dell’attacco dei Pacers, privo di Sabonis e con un Oladipo ancora e mezzo servizio, ed è in questa precisa condizione – go to guy senza nessuna responsabilità – che T.J. dà il meglio.

Avrà ancora qualche cartuccia da sparare nei prossimi playoffs?

Luka Doncic e Kristaps Porzingis

Il duo più gasato all’interno della bolla era senz’ombra di dubbio quello di Dallas, 60 punti a partita in 2 e un dominio in attacco a tratti imbarazzante. Certo i Mavs potrebbero anche ricordarsi dell’esistenza della fase difensiva, ogni tanto, ma perchè rovinare tanta bellezza con la cruda verità?

Con loro 2 Cuban ha pronta la squadra di domani, ma sarebbe ora di mettere mano al portafoglio per trovare un supporting cast almeno sufficiente…

Riguardo allo sloveno, anche se parliamo di un campione molto ristretto di partite, ha sfiorato una tripla doppia di media con 30 punti a partita e creato tiri facili per chiunque, il ragazzo si sta Lebronizzando…

Devin Booker

Le motivazioni nella Bolla non sono importanti, sono TUTTO. I Suns lo hanno ampiamente dimostrato, mostrando progressi sia nella fase difensiva (ebbene si, c’è chi nella Bolla ha anche difesa, ed ha casualmente fatto 8-0) sia nello sviluppo del parco giovani, con Eyton, Johnson e Bridge in rampa di lancio.

Ma Booker alle motivazioni ha aggiunto il suo consueto talento cristallino: 30 punti a partita, 50% dal campo, 30% da 3 e soprattutto clutchness e leadership magari non così cocky come quelle dei Dame Lillard, ma sotterranee e silenziose, come è nel suo stile.

I Suns hanno dimostrato, soprattutto a se stessi, di essere sulla strada giusta: la Western Conference è una strada in salita per tutti, ma possono ritagliarsi un ruolo da scalatori nel prossima corsa a tappe.

Damian Lillard

Indemoniato. Non trovo un altro termine per descrivere l’atteggiamento, ed in generale la stagione di Dame, a cui Portland per tutto l’anno ha chiesto di giocare con uno dei peggiori roster visti in Oregon negli ultimi 15 anni, anche a causa dei numerosi gravi infortuni patiti dai suoi compagni.

E nonostante questo, e nonostante il covid, e nonostante la Bolla, la cazzimma del giocatore non è cambiata di un millimetro, mai.

Non stiamo parlando solo del terzo realizzatore della Lega, con 30 punti col 40% da 3 e 8 assist. Parliamo del Re assoluto della Bolla, con 37 punti di media, il 49% dal campo, il 42% da 3 e quasi 10 assist a partita, 3 prestazioni oltre i 40 punti (45, 51, 61). L’incarnazione del franchise player.

Mentre molti passeggiavano e facevano “load management” nella Bolla (??), Damiano si è sparato 41 minuti a partita, ha litigato con la qualunque, e alla fine è riuscito a portare i suoi Blazers di peso ai Play.in . King of the Bubble senza se e senza ma.

 

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