Le fasi a gironi giungono a compimento ed il Team USA agguanta il suo primo triplice obiettivo : qualificazione ai quarti, pass per Tokyo 2020 e record immacolato a zero sconfitte.

Il Brasile non è stato un grande test, si è dimostrata una squadra vecchia e fuori fase con un buon passato alle spalle, che è poi l’esatto profilo delle sue due star, Barbosa e Varejao.

Hanno disputato delle ottime stagioni NBA ma ormai sono a fine carriera, nulla più di questo. Urge un profondo rinnovamento anche per loro.

La gara dunque è stata vinta facilmente, senza troppo stress. Anche oggi non c’è stato un grande spettacolo, anche oggi non si sono visti gli occhi della tigre, quelli cari all’allenatore di Rocky nella leggendaria serie cinematografica.

E’ proprio questo ciò che preoccupa. Team USA è più che battibile. Adesso affronterà nei quarti la Francia, una buona formazione, già una squadra, per dirla tutta, che può firmare un upset.

Crespi in telecronaca SKY è stato molto chiaro, “mette il suo euro” sui francesi, a riprova della scarsa credibilità di cui godono i ragazzi di coach Popovich.

La realtà è dura quindi, molto dura per gli americani. Ora inizia la fase ad eliminazione diretta e non ci sono più abili.

Se continuano a giocare in questo modo, ovvero con così poca cattiveria agonistica, non è tanto inopinato vederli sul primo aereo di ritorno, anzi, è quasi più facile che vada a finire proprio così.

Non sapremo mai se realmente coach Pop sia preoccupato, data la naturale ritrosia dell’ex agente della CIA a manifestare le proprie emozioni.

Lo è, vorrei poterlo dire in maniera forte e chiara. Lo è perchè questo Team USA non è tipicamente una sua squadra.

Gli Spurs dei tempi migliori lottano su ogni pallone, fanno sempre la cosa giusta, sono ordinati e lucidi, hanno vinto dei titoli contro squadre con maggiore talento globale.

Su questo ultimo punto ci siamo, ovvero non c’è enorme talento, per il resto tanta roba di tali qualità si è vista finora ben poco in Cina.

Mitchell non decolla, Walker si limita sempre al minimo necessario, quasi controvoglia, Tatum sta per rientrare ma bisogna adesso vedere se ritroverà al 100% la sua forma fisica.

Probabilmente non succederà ma se dovessero uscire prematuramente da questo torneo qualcuno si dovrà pur chiedere se davvero avrà ancora un senso per una nazione come gli USA snobbare i Mondiali portandovi le proprie seconde file.

Le superstar si sono rifiutate di andare in Cina ma ugualmente la Federazione non è stata brava, o non ha voluto fare nulla nel suo lavoro di convincimento, o di forzatura coatta, del LeBron James di turno.

Io spero che la rotta cambi per il futuro, anche se dovessero vincere questi Mondiali, cosa appunto ancora ipotetica. Già ad averlo questo dubbio è un fallimento.

Piccola parentesi azzurra. Siamo usciti mestamente, in maniera triste. Noi apparteniamo chiaramente al gruppo delle prime otto del mondo e avremmo dovuto giocarci i quarti.

Le nostre stelle, NBA o meno, hanno ormai più di trent’anni. Il rischio, concretissimo, è che si è persa un’occasione generazionale perché una squadra così forte non ce l’avevamo dai tempi di Myers, Fucka e Meneghin e non è detto che resteremo competitivi dopo di loro.

Peccato. Con altra guida tecnica, anzi, più motivazionale che tecnica, questo Mondiale potevamo e dovevamo giocarcelo. Fino in fondo.

Gli americani intanto si preparano alla Francia. Segnano 87 punti di media a partita e non sarebbe nemmeno male per una competizione dove i minuti da giocare sono 40 e non 48 come in NBA.

Il problema è che le passate gloriose edizioni di Team USA ne segnavamo sempre almeno 100, con una punta oggi impensabile di 116 alle Olimpiadi di Londra 2012.

Ovvio che è un’altra epoca con altri giocatori, ce lo siamo ripetuti fino allo spasimo, ma il trend al ribasso è sicuramente negativo, oltre che dannoso per lo spettacolo.

Oggi l’highlight della giornata non è stata nessuna azione sul campo ma la vista di una tifosa brasiliana sugli spalti, side boob generoso in mostra di profilo, ripresa più volte da una regia bisognosa di dare qualcosa in pasto a degli spettatori TV annoiati e distratti.

La signorina carioca era eccitante ma il punto rimane, a svantaggio del gioco. Non c’è nulla che possa far saltare il tifoso anche neutrale dalla sedia, o dal letto, visto l’orario di prima mattina per i pochi spettatori americani sintonizzati dal paese di Trump.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.