In una Gara 6 non bella ma dalla intensità spasmodica, i Toronto Raptors riescono alla fine ad avere la meglio dei campioni in carica, quei Golden State Warriors che a lungo in stagione erano stati accusati di aver ucciso il campionato, di giocare svogliati, di mancare di chimica e di intensità ed invece sono rimasti attaccati alla partita con le unghie e con i denti, contro ogni logica, anche dopo aver perso Klay Thompson a causa di un ennesimo, devastante infortunio.

La partita inizia con un Lowry ispiratissimo, suoi i primi 8 punti della gara, e con i Warriors subito ad inseguire, ma senza sbandare: gli Splash Brothers rispondono colpo su colpo ed arrivano all’intervallo sotto di soli 3 punti: 57-60.

Il terzo quarto inizia lento, ma dopo qualche minuto i Warriors sembrano prendere l’inerzia della gara: a 2 minuti e 22 dalla fine del quarto, sull’83-80 i padroni di casa possono allungare in contropiede con Thompson che va per schiacciare ma viene toccato in aria da Danny Green e cade male sul ginocchio sinistro.

L’infortunio sembra subito grave, il giocatore è accompagnato negli spogliatoi ma subito dopo riappare per tirare i 2 tiri liberi. Il motivo? Se avesse rinunciato a tirarli, non avrebbe potuto più rientrare nella gara, mentre la sua intenzione era solo di fermarsi a rifiatare qualche minuto. La diagnosi sarà quasi subito ben diversa: rottura del legamento crociato, stop previsto fra gli 8 e i 10 mesi.

La mazzata al morale di giocatori e pubblico nella Oracle Arena è pesante, ma Curry e compagni se la giocheranno fino ai minuti finali, dove ritorna decisivo VanVleet mentre Steph, ormai stremato ed inseguito senza pietà dalla difesa “box and one” di Nick Nurse, ha ancora la forza di liberarsi per un buon tiro da 3 a 15 secondi dal termine che potrebbe riportare avanti i suoi.

Ma il tiro esce, Toronto questa volta la porta a casa. Non bastano i miracoli di Iguodala (22 punti con 3/6 da 3) e la tripla doppia fantasmagorica di Draymond Green (11+19+13): è la notte della vita dei Raptors, con 22 punti dell’MVP Leonard, ma anche i 26 dell’astro nascente Pascal Siakam, i 26 punti, 10 assist e 7 rimbalzi del carismatico Lowry ed i 37 punti in 2 della strana coppia VanVleet – Ibaka in uscita dalla panchina.

Una nazione è in delirio: una squadra canadese è campione nel campionato di basket più competitivo al mondo.

Un’altra si lecca le ferite e pensa al futuro: la Warriors Nation è sotto shock per queste ultime 2 gare maledette in cui hanno perso non sono un anello ma anche 2 dei propri 3 giocatori migliori per tutto il prossimo campionato.

Una dinastia è finita? Un’altra è appena cominciata?
Questi sono discorsi più adatti alla lunga estate senza basket, ora è il momento di festeggiare i nuovi campioni NBA, i Toronto Raptors!

2 thoughts on “La prima volta per i Raptors, l’ultima per i Warriors?

  1. Se Leonard rimane all’Est e sano l’anno prossimo torna in finale, dove i Warriors non saranno. Vincerla è un altro paio di maniche, ma chissà.
    Dall’altra parte devono fare i conti col salary cap: se vogliono riprovarci nel 2021 qualcuno deve rinunciare a un pacco di milioni (Green o Thompson o lo stesso Durant, almeno 2 su 3). Se non rinunciano al pacco di milioni rinunciano al titolo, e fanno felice il resto dell’NBA, specialmente K. Leonard.

  2. Per prima cosa onore ai Raptors: grande carattere, ottima squadra, ben allenata, conviti della loro forza, hanno dato tutto e trovato protagonisti non attesi a certi livelli come Siakam e VanVleet. E poi K.Leonard: ehi questo è campione vero, attacco/difesa, duro, impassibile, cosa si cerca di più? Toronto ha meritato e se in estate KL rimane possono pensare con serietà a rigiocarsi le Finals anche il prossimo anno.
    GS: ho sempre detto che erano loro a vincere o perdere il titolo, senza problemi avrebbero bissato in scioltezza, ma problemi di spogliatoio o infortuni avrebbero potuto segnare il loro presente e infatti i secondi hanno determinato la sconfitta. Ora gli Warriors con un KT erano cmq in lotta per vincere gara-6, perso lui credo che nessuno poteva pensare che GS vincesse. Perso il tuo miglior attaccante, perso il tuo miglior giocatore sui due estremi, con Cousins che non era in gran forma, anche lo spirito va a sud e uno capisce che non è il tuo anno.

    Per paradosso credo che gli infortuni dei due fenomeni Warriors possa aiutare il team a rifirmarli entrambi: sarà difficile, ma potrebbe andare così. Vediamo.

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