In gara 1, i Milwaukee Bucks hanno prevalso sui Raptors. In quella occasione, Toronto aveva dominato nei primi tre quarti, per poi dover soccombere alla persistenza di Giannis nell’andare a canestro guadagnandosi spesso tiri liberi o trovando il compagno di turno libero sul perimetro. Gara 2 sostanzialmente ha seguito il copione dell’ultimo quarto di gara 1 per tutta la partita.

I Raptors non sono mai stati in gara – andando sotto immediatamente dopo il tip-off – e non sono mai riusciti a riportarsi sotto, totalmente incapaci di tenere il passo con Milwaukee. C’è da dire che nel terzo quarto, Toronto è riuscita a limare il gap: purtroppo per coloro che si proclamano “We The North” – un po’ stile Game of Thrones – il punteggio dopo la prima metà di gara era di 64-39.

Il “lead tracker” la dice lunga su come questa gara non sia mai stata in dubbio.

Certo, in molti pensavano all’intervallo: Toronto ha Kawhi Leonard, ci penserà lui nella ripresa. Ed infatti Leonard ha giocato bene e riportato bei numeri – 15 punti ed un bel 5-9 dal campo nel terzo quarto. Ma colmare un gap di 25 punti contro questi Milwaukee Bucks è praticamente impossibile senza il contributo sostanzioso dei compagni: ed infatti la gara è finita 125-103 per Milwaukee.

I Raptors sono andati a segno il 42.5% dei tentativi dal campo – 37 su 87, con un mediocre 31% dai tre punti – 10 su 32. Per i Bucks statistiche simili: 46.7 % dal campo – 43 su 92 – e 31% da dietro l’arco – 13 su 41. Mentre in termini di efficienza le due squadre si sono sostanzialmente equivalse, per quanto riguarda il volume di gioco, Milwaukee ha decisamente surclassato Toronto: 92 tiri totali dal campo per i Bucks – 41 dai tre punti – contro gli 87 per i Raptors – 32 dai tre punti.

Infatti Milwaukee ha dominato Toronto in fase di rimbalzi – 53 contro 40 – generando molte “second chances” in fase di attacco. Inoltre Milwaukee ha giocato molto bene in difesa, producendo 13 palle perse dell’avversario, mentre per i Bucks solo 7 palle perse. I Bucks hanno fatto anche circolare la palla molto più fluidamente, riportando 27 assist contro i 19 di Toronto. Infine, grazie soprattutto alla costante azione sotto canestro di Antetokounmpo, Milwaukee ha potuto lanciare 35 tiri liberi – mettendone 26 – mentre per Toronto 19 su 25. Tirando le somme, i Milwaukee Bucks non hanno surclassato Toronto in termini di efficienza di tiro, hanno tuttavia generato un volume di gioco più sostanzioso dominando in fase di rimbalzo e presentandosi spesso alla linea dei tiri liberi grazie al solito Giannis.

Il “greek Freak” ci ha abituato a prestazioni eccellenti – in gara 2 30 punti e 17 rimbalzi – tuttavia per Milwaukee tutta la squadra ha contribuito a questa vittoria schiacciante, in particolare la panchina ha fatto la differenza. Un totale di 6 giocatori hanno segnato in doppia cifra, di cui tre dalla panchina. Ersan Ilyasova – 17 punti e 7 su 11 dal campo – è stato il giocatore più prolifico “off the bench”.

Per Toronto bella ed efficiente partita per Kawhi Leonard che ha riportato 31 punti – 10 su 18 dal campo e 1 su 4 dai tre punti. Il resto della squadra non ha contribuito a sufficienza per poter tener testa all’attacco prolifico di Milwaukee.

Kyle Lowry ha vissuto una serata veramente difficile, riportando 15 punti ed un infimo 4 su 13 dal campo. Pascal Siakam e Danny Green erano anche loro invisibili in questa gara, riportando entrambi 8 punti. L’unica nota positiva per Toronto è stato Norman Powell dalla panchina che ha riportato la sua prestazione migliore nei playoffs, con 14 punti in appena 24 minuti di gioco, 6 su 9 dal campo e 2 su 4 da dietro l’arco. Il resto della panchina per Toronto decisamente impalpabile.

Un altro giocatore da cui ci si aspettava decisamente di più per Toronto è Marc Gasol – che nella serie contro i Philadelphia 76ers era risultato determinante nel difendere Joel Embiid. Il matchup gli è semplicemente sfavorevole, per i Bucks nessuno dei “big” gioca in maniera convenzionale dal post. Al contrario, sia Nikola Mirotic che Brook Lopez si tengono larghi sul perimetro, pronti a raccogliere il passaggio “kick out“, mentre Giannis martella continuamente a canestro. Gasol non ha la velocità necessaria per rimanere davanti ad Antetokounmpo o per chiudere in tempo su Mirotic o Lopez sul perimetro.

Coach Nurse per Toronto sembra essersi rassegnato all’evidenza ed ha rinunciato a schierare Gasol, totalmente assente negli ultimi 18 minuti di gioco. Le statistiche finali di Gasol parlano di 1 su 9 dal campo e 5 rimbalzi in 19 minuti di gioco.

Toronto in difesa ci ha provato a fermare Antetokounmpo, un po’ ci è sembrato di rivedere a tratti la serie contro i Celtics: la frustrazione dei giocatori che aumentava al trascorrere dei minuti mentre Giannis inesorabilmente e metodicamente continuava ad andare a canestro, finendo spesso sulla linea dei tiri liberi ed infiammando il pubblico con qualche “and one“. Leonard stesso – uno dei difensori migliori della NBA – lo si vedeva spesso scuotere la testa in segno di rassegnazione.

I Raptors devono mettersi velocemente alle spalle questa batosta, ed altrettanto velocemente devono inventarsi una maniera per difendere Giannis e gli innumerevoli tiratori di Milwaukee, impresa ardua senza ombra di dubbio. Gara 3 – domenica pomeriggio – è la più classica delle “must win” per Leonard e compagni.

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