La sintesi 

I Warriors vincono la prima gara a Portland con una prestazione monumentale di Green su entrambi i lati del campo. Draymond ha siglato una tripla doppia con (20/13/12, intesi come punti, rimbalzi e assist) in appena tre quarti di gioco. Buono anche Curry, meno brillante del solito Klay Thompson.

In Casa Portland partita molto positiva di Meyers Leonard, scelto a sorpresa come titolare da coach Stotts e altra prestazione discutibile del Blazers Duo composto da Lillard e McCollum che cumulativamente chiudono la gara con meno del 30% dal campo.

Si rigioca lunedì per gara 4, sempre a Portland, ma con questo successo Golden State ha  orientato pesantemente la serie e più che ipotecato la partecipazione alle NBA Finals.

 

Il Pregame

Questa serie sembra già conclusa ma, per un attimo, facciamo un gioco e immaginiamoci due situazioni, una utopica e una distopica (completamente invertibili a seconda delle vostre simpatie cestistiche).

L’utopica per me è quella “reale”: Warriors da favola anche senza KD in gara 1-2. Stampa mondiale divisa fra chi dice che siano meglio ora e chi dice che manca un “pizzico” di Durant. Opinioni a parte, Golden State dopo i primi due episodi pare in controllo totale della serie anche senza due All-Star (Durant e Cousins, per cui non è stato dato un rientro preciso) e viaggia tranquilla verso uno sweep totale (4-0) o da galantuomini (4-1).
Tutto vero?

La distopia ora: ai Warriors non riesce la rimonta in gara 2.
Sotto prima di 17, poi di 8 nel 4°quarto non riescono a svoltarla. Lillard (o ancora meglio Seth Curry) mette la tripla decisiva che sotterra definitivamente le ambizioni dei padroni di casa: 1-1!
La serie si sposta a Portland, partono le commesse per costruire fuori dal Moda Center la statua al Curry “brutto” (perché anche questo è un dato di fatto, punto), la mia homepage youtube -che in questo periodo dell’anno propone unicamente basket- mi suggerisce video dai titoli: no KD-no Ring, Steph è ridiventato un mortale, i Warriors sono vecchi e stanchi e senza il roster al completo non possono battere i Bucks, i Trail Blazers e così via…

I due universi paralleli sono divisi appena da 2/3 canestri e 90 secondi di gioco circa. Cosa voglio dire con questo? Voglio solo invitare a non essere prigionieri del momento e non dare questa serie per “spacciata” prima del tempo a causa del 2 a 0 per i californiani.

I media usano il sensazionalismo per fare ascolti, si sa. Per me GS ha dimostrato sul campo di essere la favorita, ed è bene riconoscerlo, ma fa anche bene ricordare che è così che dovrebbero andare tutte le serie; ovvero dove la squadra in casa non perde il fattore campo (conquistato dopo 7 mesi di basket) dopo appena due incontri.

Non mi sembra irreale che questa serie possa tornare ad Oakland sul 2-2 (ammetto che se dovessi metterci soldi, direi 3-1 per i californiani) ma se anche così fosse, continuerei a vedere favoriti i campioni della bay area.

Nel mondo reale, però, Portland rientra a casa con tanti dubbi e con il rammarico incredibile di aver sprecato un rigore allo scadere, una di quelle cose che non capitano spesso alla Oracle.

I Trail Blazers rincasano anche con un McCollum da censura nei quarti conclusivi delle prime due gare di finale: il giocatore clutch visto nella serie di Denver è un miraggio per ora. E rientrano, infine, con Lillard, il loro closer, demoralizzato dopo due prestazioni non eccellenti quella rubata sanguinosa di Iguodala quando i suoi gli avevano affidato il possesso decisivo, nonostante due prove abbastanza discutibili.

Dame, infatti, è un altro che può usare il pollice per indicare i colpevoli dell’ultima sconfitta:  nella sua gara due, 6-of-16 dal campo e  5-of-12 da tre per 23 punti totali (con 10 assist) e due palle perse.
Non sono un brutto fatturato in termini assoluti, ma non basta, soprattutto se hai “Lillard” stampato dietro la maglia.

I Trail Blazers dovranno giocare due home elimination game di fila e se la tensione dovesse giocare un qualche altro scherzo, nuovamente, allora lì si che sarebbero guai per la franchigia dell’Oregon..

1° Quarto 

News Blazers: mini aggiustamento. Parte Leonard dal primo minuto e non Kanter, apparso molto in difficoltà in questa serie. Risponde Kerr che sceglie Jones(!) preferito a Bogut e Looney.

McCollum e Lillard sembrano scesi in campo per attaccare forte. L’inizio dei Warriors, invece, sembra un po’ letargico. Jones commette subito 3 falli in poco meno di 4 minuti di gioco e Looney deve levare velocemente la casacca. L’arma segreta “Jones” possiamo dire ufficialmente che non ha funzionato.

Portland prende il comando dopo 4 minuti sul 12-4 per quelli in casa, mentre i Warriors continuano a rispondere in modo abbastanza confuso.

Difensivamente il discorso è diverso e, ironicamente, molto simile per le due franchigie: levare la palla dalle mani dei due migliori a qualsiasi costo e lasciare 10 metri di spazio ai vari Iguodala, Leonard, Green, Aminu, ecc.

Dalla metà del quarto Portland perde un po’ il filo offensivo, qualche palla persa di troppo (3 per parte) un paio di distrazioni difensive (= triple di Steph e Klay) e i Warriors si riavvicinano ad un possesso di distanza.

Portland usa bene la parte centrale del quarto per aumentare il distacco e “fare la partita”.
I Warriors con un po’ di intangibles (bella parola inglese per indicare quelle piccole e preziosi cose che non vanno a referto) dei Livingston, Looney McKinnie, riescono a restare in scia. Alla franchigia dell’Oregon non riesce lo strappo a causa del 1 su 3 che infesta le sue statistiche offensive: 1 su 3 per Harkless (tutti da due), per Lillard e per Leonard (da tre).

Il quarto finisce “solo” 27-29 per Portland; altra occasione mancata per quelli dell’Oregon, soprattutto considerando il 22% da tre degli Warriors (uno di quei dati che solitamente si alza nel corso della gara).

Lillard, anche in questo episodio, molto, troppo calmo e già con tre palle perse; una cosa non trascurabile.

2° Quarto 

La formazione dei Warriors ad inizio 2° quarto è sempre “esotica” e oggi tocca a: Bell-Jerebko-Livingston-Cook-Thompson. Anche Stotts risponde usando un po’ la panchina, ma non così tanto anche se riappaiono: Kanter, Turner, Curry e Collins.

Seth Curry gode dello stesso trattamento di Lillard e McCollum: trap su di lui e poi ci arrangiamo sugli altri. Evidentemente, il minore dei Curry ha guadagnato lo status da “grande” con l’ottima prestazione di gara 2.
Al momento la sfida delle panchine la vince Portland che allunga a +7.
Time out Kerr per ragionarci un po’ su.

Al rientro inizia la sfida dei Curry, ma in misura “ridotta” rispetto a gara 2.

Warriors si riavvicinano a 10 di distacco quando mancano 3 minuti alla pausa grossa e non sembra una buona notizia per Portland. Primo perché sono “solo” a +10 con Curry e Thompson in combinato da 8 su 22 dal campo e 3/11 da tre, ma anche perché Lillard è 2 su 5 e McCollum 1/5. Tutti numeri indigesti se sei un tifoso della Rip City.

Il tempo finisce con Portland a +13. Eroi (inaspettati) della nottata Leonard da una parte e Green dall’altra. Al momento brutta giornata per Klay, Step, Dame e CJ: Le due tattiche difensive (identiche) oggi sembrano funzionare e limitano tantissimo il fatturato delle 4 stelle.

3° Quarto

In questa serie è sempre stato il quarto dove i Warriors scalano marcia. Oggi escono dai box decisi ma non riescono a cambiare completamente registro cestistico come al solito. Si vede molta più energia in difesa, ma in attacco continuano le “mani fredde”.

Prova Curry allora a “riscaldare” i suoi con un paio di giocate importanti e con un gioco da 4 punti di importanza vitale per GS, che ricuce e che, soprattuto, fa arrivare il 4° fallo di Leonard che, incredibile ma vero, è il migliore in campo per Portland.

L’altro eroe della serata, Draymond Green, continua la sua prestazione assoluta: non è follia dire che probabilmente sta giocando il miglior basket della sua carriera.

C’è il 23 in maglia Warriors dietro quasi tutti i canestri dei gialloblu; come iniziatore o realizzatore o ispiratore del gioco. La sua energia, il suo livello di intensità sono contagiose per questo gruppo. Ovviamente, è anche il leader vocale: se non ci credete date uno sguardo alla reazione dopo che Bell gli ha rovinato rimonta e assist con una imbarazzante schiacciata sbagliata…

Per gli altri che non siano Draymond: qualche lampo di Curry e McCollum, poco Thompson e pochissimo Lillard.

Non si sa bene come, ma arriva addirittura il vantaggio Warriors sul 77-76, di nuovo “colpa” di Green. Non c’è bisogno delle statistiche per capire che sta facendo una gran gara, ma se proprio vi piacciono: Draymond è già in tripla doppia a 18/10/10 con oltre un quarto ancora da giocare. Partita pazzesca del 30 giallo-blù!

Curry si riaccende un po’ trovando varchi nella difesa pick and roll di Portland e il quarto finise 82-79 Warriors (!). Terzo periodo, ancora una volta, regno indiscusso della squadra della Bay Area che porta a casa un parziale da 29-13.

4° Quarto

La resa dei conti: o Portland trova il modo di girarla o la sua avventura (praticamente) finisce oggi.

I Warriors che non si chiamano D. Green stanno faticando, ma faticano a modo loro: Klay è 7 su 19 (19 nella casella “punti) e Steph è 7 su 19 con 25 punti. Insieme gli Splash Brothers tirano con 6 su 17 da lontano, ma praticamente tutte messe da Step (5/12). Quindi male, per i loro standard, ma non malissimissimo.

La notizia peggiore arriva dagli spogliatoi visto che Iguodala non sembra riuscire dopo aver accusato un fastidio alla gamba destra a metà del terzo periodo.

Chi sta mancando davvero però è il Blazers duo: 3 su 13 per Lillard con 1/4 dalla distanza e 5 palle perse. McCollum è a 5/15 con 1/6 (!) ed un paio di errori di fila pesantissimi dalla linea del tiro libero.

Si allunga il vantaggio Warriors (+6) quando Cook ne mette due di fila -facendo impazzire la panchina- pesantissimi e Portland è costretta al time-out con 8.35: cercasi Lillard e McCollum disperatamente.

La prestazione di Cook ha permesso di estendere il rientro di Steph a 5 preziosissimi minuti e ora il capitano degli Warriors può rientrare per “pick and roll them to death” (ammazzarli definitivamente di pick and roll. Suona molto meglio in inglese, lo so.) con Draymond Green.

Warriors ad un paio di triple di Curry dal chiudere la serie.

Arriva il parziale: +10 Warriors con un paio di possessi offensivi di Portland al limite del voltastomaco. I Trail Blazers oggi proprio non riescono a darsi una identità offensiva e vanno in corto circuito ogni volta che i Warriors raddoppiano Lillard togliendogli la palla dalle mani.

100-89 per quelli in traferta: siamo un pelino oltre la situazione di emergenza per Portland.

Finisce il time-out e Lillard risponde con una gran tripla, meno nove.

Steph prova a chiudere i conti con un logo shot (tiro da centrocampo), sbagliato.

Sul ribaltamento Lillard si ritrova completamente libero per mettere la tripla che renderebbe il recupero di Portland una cosa fattibile: la sbaglia, e non di poco.

Portland resta sotto di 9, Draymond e Steph continuano ad affettare i Trail Blazers.

Il gioco non è bello ma a 1 minuto da giocare sono ancora a +11. Oramai è chiaro: finisce 110-99, gli Warriors vincono la gara più importante della serie e si portano ad un solo successo dalle NBA Finals!

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