Tutti noi appassionati di basket NBA abbiamo sempre desiderato di assistere dal vivo ad una gara. Sono appena di ritorno dal passo successivo di questo sogno americano. Assistere ad una gara con un pass per i media.

Non mi voglio troppo dilungare su cosa questo significhi, del resto non sono il primo della nostra famiglia ad aver avuto questa esperienza. Voglio sono raccontare la mia storia personale a partire da fine mese di ottobre scorso.

Vado negli USA per un viaggio di un mese e mezzo, come spesso mi ripeto nella mia testa per un “pò di tutto un po’ di niente”, decisamente è compreso nel pacchetto la visione di più partite possibili di basket NBA.

Le mie mete sono New York, Los Angeles, San Francisco, Las Vegas (qui niente NBA) e Chicago, ognuna delle quali con squadre da me visitate, più una breve tappa in Colorado con veloce passeggiata di un pomeriggio a Denver.

Per adesso posso tranquillamente anticipare che è stato bellissimo, questo è scontato dirlo, ma che soprattutto mi ha lasciato qualcosa dentro anche per il futuro.

Non ho mai pensato di diventare giornalista sportivo, forse perchè sono cresciuto nel mito di Flavio Tranquillo e Federico Buffa e so che arrivare al loro livello è semplicemente impossibile e quindi ho sempre preferito adorarli a debita distanza, non ne sarei davvero degno.

Dopo queste partite live però almeno banalmente mi è venuto il gusto di far parte di un circuito in parte esclusivo ma sicuramente per me esaltante, non prometto niente perchè difficilmente faccio fede a me stesso ma insomma la voglia di tornarci mi è presenza fissa fin dai primi passi di ritorno nella pur amata Italia.

 

 

Coach Hornacek in sala stampa. Parole di circostanza per una squadra in crescita che è partita discretamente. Per me tuttavia è sempre e solamente l’eroe di due Finals consecutive perse contro i Chicago Bulls di Michael Jordan, un pò all’ombra del leggendario duo John Stockton e Karl Malone.

 

 

Danilo Gallinari nel riscaldamento pre-partita. Non tutti decidono di riscaldarsi individualmente ad un’ora o un’ora mezza prima della palla a due, magari non le star. Danilo ha deluso tutti con quel pugno e sinceramente non lo perdono, almeno fino alla prossima avventura in Nazionale. Per il momento ha una bella occasione con i Clippers anche se non penso ci sia spazio per andare molto lontano.

 

Fu la stella dei Sixers alla mia prima partita NBA dal vivo, nell’ormai lontano 2009, da li ha avuto una carriera piena di soddisfazioni, Andre Iguodala rimane nel mio cuore. Ovviamente vedere a pochissima distanza Kevin Durant e Steph Curry è un’emozione più grande. Due movimenti di tiro tra i più fluidi e belli della storia del gioco.

 

I Bulls di oggi sono la peggiore squadra della NBA. Meglio tornare al passato glorioso, quando nel ’98 MJ vince le Finals con l’ultimo tiro. In ogni caso l’atmosfera allo United Center è bellissima, in una città che merita sicuramente di più.

 

Per la sola cronaca. Nessuna partita è stata decisiva per il futuro delle squadre coinvolte. I Nets sono palesemente una squadra con poche armi ma si batte da leoni nonostante tutto e certo lo sforzo è apprezzato. I Knicks mettono in mostra Porzingis ed è onestamente un gran bel vedere perchè il ragazzo è la cosa più vicina a Dirk Nowitzki che si sia mai vista.

A Los Angeles sponda Lakers non si parla d’altro di Lonzo Ball e il rookie finora ha abbastanza deluso le attese, per i Clippers il progetto è in corso e il nostro Danilo sta vivendo fasi troppo altalenanti.

Sui Bulls che dire, sono probabilmente la peggiore squadra di tutta la lega e onestamente si vede, c’è veramente poca roba, sui Warriors è inutile dilungarsi, sono semplicemente tra le squadre più forti di sempre già ora.

Sui dettagli dei recap ci aggiorniamo al prossimo articolo, con le storie connesse per questa stagione per le squadre da me viste.

Sarà un bel campionato, c’è una squadra sicuramente più forte delle altre ma nulla è scontato, la competizione sarà dura fino alla fine.

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