E finalmente ci siamo. La gara, “the clash of the titans”, lo scontro finale o, più semplicemente, una gara da guardare in diretta che vale la sensazione di morte del giorno dopo per la notte in bianco, dopo dei playoffs che, ad essere gentili, potremmo definire deludenti.

E’ già stata detta in pratica qualsiasi cosa, analizzato qualsiasi dettaglio tecnico e no, ci sono rumors anche sul deodorante scelto dall’arbitro di riserva quindi lasciamo perdere ogni altro aspetto se non quello del gioco.

Si ritorna alla Oracle Arena di Oakland quasi ad un anno da quell’incredibile gara 7, ma anche dopo quella incredibile sospensione di Green e quell’assurdo infortunio di Bogut, dopo quel tiro di Kyrie Irvine e The block di LBJ. Che finals.

A questo nuovo capitolo della rivalità Cavaliers-Warriors le squadre arrivano riposate e full loaded, poche scuse. Pachulia presente, come del resto Iguodala, mentre Steve Kerr, come previsto, non è in panchina e guarda la gara da dietro delle non ben precisate “quinte”. Al suo posto il vice, Mike Brown non sembra tradire troppe emozioni, ma io che sia calmo davvero non ci credo nemmeno un po’.

L’arbitro dell’incontro, Danny Crawford, solleva in quell’aria molto sottile che si può respirare solo nelle finali NBA dove la posta in gioco è l’olimpo sotto forma di anello o titolo se preferite e finalmente la serie che tutti stiamo aspettando può partire.

Ci sarebbe anche una intro con effetti speciali pazzeschi che sarà costata la solita cifra folle ma dando uno sguardo al prezzo medio dei biglietti venduti e bagarinati (legale negli States) si capisce che le proporzioni auree del profitto saranno facilmente rispettate.

Ah si, ultimissima cosa: se sei JaVale McGee e sei stato lo zimbello di sempre per colpa dello show Shaqtin’A Fool, l’unica cosa che vuoi fare è arrivare alla gara 1 delle Finals con il cappellino vintage di Shaq. Gli dei colpiscono chi si rende visibile JaVale….

I quintetti sono al completo, da un lato con la maglia gialla-blu Durant, Green, Thompson, Curry e uno dal pubblico. Rispondono i Cavaliers in canotta oro e una tonalità di rosso di cui non voglio sapere il nome con James, Irving, Love, JR Smith e T. Thompson.

Il primo possesso è di Golden State e nei primi due minuti subito si palesano i prevedibili accoppiamenti difensivi; su tutti segnaliamo finalmente il duello faccia a faccia James-Durant e quello fra J.R-Steph.

Le squadre partono subito un po’ fredde, l’aria è rarefatta per davvero, si respira male e si tira peggio: un paio di tiri facili passati (inspiegabilmente) da Pachulia calcolato poco (più spiegabile) dai Cavaliers e qualche mattonata da tre (Durant su tutti) e dopo 4 minuti di gioco siamo sul 4-3 per la squadra di casa.

Da segnalare (in positivo) l’impatto difensivo di Klay Thompson sia su Love (ci sta) sia su Irving (ci sta meno, bravo lui) e Iguodala, costretto subito a far parte della serata per i problemi di falli di Green.

Durant inizia a sciogliersi alla metà del quarto ma per ora di spettacolo non se ne parla. Stessa cosa fa LBJ nonostante inizi con un 2/4 dalla lunetta dei liberi (ottimo segnale per i Warriors).

Non so come finirà ma io per ora ho capito una cosa: LBJ quest’anno non può marcare Barnes: o inizia a difendere da subito o sono cavoli amari oggi e nei prossimi episodi.

Le squadre procedono più o meno in parità con un po’ di mancanze difensive, scelte azzardate e poca fluidità ma ci può stare dopo tutta questa attesa un po’ di contrazione gliela possiamo concedere. Al primo mini riposo ci vanno in vantaggio gli Warriors (35-30) con un paio di triple di Curry di cui una dal parcheggio dell’oracle Arena e molta energia messa da JaValone McGee (positivissimo il suo ingresso) ma non riescono nello strappo, Cleveland dopo i primi 12 è dove vorrebbe essere, con la testa nella gara e più o meno a contatto.

Poco prima della fine del primo quarto entra in campo Shumpert che sarà un tassello fondamentale di Cleveland per fronteggiare i quintetti “piccoli” (alla faccia) degli Warriors.

Il secondo quarto per la franchigia dell’Ohio inizia con LBJ in attack mode senza troppo successo (qualche merito andrebbe dato anche ad Iguodala) ma in difesa ancora i punti concessi nel pitturato e specialmente schiacciate/layup sono troppe/i. West sbaglia un paio di tiri apertissimi che sommati a quelli di Pachulia fanno già un rimpianto.

LBJ esce per riposarsi un attimo, Cleveland si smarrisce un po’ e fra i due tecnici la prima minisfida la vince Mike Brown che tiene il secondo quintetto anche con i titolari di Cleveland ad inizio secondo quarto non perdendo terreno ma allungando leggermente.

Golden State sembra che l’abbia preparata meglio nei dettagli, tutti gli accoppiamenti risultano molto ben bilanciati ed il lato offensivo (per ora) non sembra risentirne visto che il tabellino segna ben 14 canestri con assist con oltre metà secondo quarto da giocare.

Klay Thompson continua con il clinic difensivo ma nell’altro lato del campo il tabellino dice 0/3 dal campo; decidete voi come valutarlo.

Golden State allunga e prova lo strappo ma Irving prova a resistere all’ondata giallo-blu con un paio di canestri e un pazzesco circus shot limita i danni ma a ritmo alto la difesa di Cleveland sembra una barca in preda al mare grosso (e stavolta sono stato educato).

Vanno a riposo sul -8 ma la sensazione che è sia solo per colpa della miriade di layup sbagliati dai californiani.
Highly remarkable i pick and roll fra Durant e Curry, le scelte di quest’ultimo (che sembra essere in uno stato di forma notevole) ed gli oltre 60 possessi che se mi ricordo bene non dovrebbero giocare proprio a favore dei Cavaliers.

Cleveland al rientro prova a metterla un po’ più sul fisico ma funziona il giusto, mi fa strano scriverlo ma, per ora, Pachulia regge e nei suoi minuti giocati è un fattore.

Curry è in partita, il parziale del distacco porta il suo nome ed oltre al fattore matematico (che mette 15 punti avanti la sua squadra) emotivamente è veramente mortifero per Cleveland perché ad ogni tripla tutta la Oracle Arena scende giù.

Bene LBJ: in un momento di sbandamento della sua squadra è lui a tenere saldo il comando e non far sbandare la diligenza ma ce ne sono ancora 15 da recuperare quando mancano 5 minuti alla fine del terzo quarto.

La difesa di Golden State è impressionante: veloce, ordinata anche quando il ritmo della gara sale come loro solo lo sanno far salire in tutta la lega.

Il marchio di fabbrica ovviamente è quello di Green ma oggi come non mai sembra che le aggiunte dei due lunghi (facciamo 3 con Kevin Durant) diano una stabilità senza eguali.

Poi accade una di quelle cose che sono da film; Curry in totale controllo sbanda, due palle perse, due falli un po’ stupidi e Cleveland con un paio di ottime letture di LBJ torna a riavvicinarsi ma poi il 35 in maglia giallo-blu riallarga la forbice con un paio di canestri ed un paio di giocate difensive su James, oggettivamente illegali.

Ma KD è davvero così forte? Oh le finali sono lunghe, però così è difficile anche per gli alieni di Space Jam, a proposito di film.

Finisce il terzo quarto, 93 a 72. 93 a 72, lo ripeto. E ne manca ancora uno. 33 punti contro i 20 segnati di Cleveland per separare ulteriormente le due compagini.

L’ultimo quarto ha quasi da subito il retrogusto di garbage time, considerando che compaiono pure giocatori che mi hanno fatto usare Google per capire chi ci fosse in campo.

Finisce 113-91 e adesso possiamo iniziare con i giudizi e le valutazioni ma.. ricordiamoci che ce ne sono altre 3 (almeno).

Diremo che LBJ non riesce a tenere Durant, che con questo Curry non perdi mai, che Golden State ha una difesa incredibile e che la panchina di Cleveland fa schifo ma, se può servire, basta fare mente locale con le Finals dell’anno scorso per capire che devono succedere ancora tante ma tante cose e la storia l’abbiamo appena iniziata a scrivere.

Ad oggi sembra superiore Golden State per 50 ragioni diverse, ma sono certo che nel corso della serie avremo modo di vedere il lato b, c e forse d di tutti questi pensieri. A domenica:)

NDR: aggiungiamo qualche altro tema. Klay Thompson tornerà a fare canestro quando servirà, magari in una sera no di Curry e Durant? La panchina di Cleveland può giocare meglio di così o Lebron dopo essersi lamentato tutto l’anno dovrà giocare con una rotazione a 7 giocatori queste Finals? Cosa deve inventare Lue in attacco per evitare che i suoi finiscano strangolati dalla difesa di squadra dei Warriors? Questo e molto altro nei prossimi approfondimenti di Gara 1 qui su Play.it USA! 

 

2 thoughts on “Durant e i Warriors dominanti in Gara 1: 1-0

  1. Ma nessuno ha notato la spoporzione tra la testa di pachulia , le spalle ed il resto del corpo?

    • Non saprei, ma che non fosse proprio un Adone penso sia abbastanza chiaro!

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