È il giorno di Gara 5 e siamo di nuovo in quel di San Antonio, Texas. Le squadre sono in perfetta parità e il confronto è diventato una mini-serie di tre partite in cui è difficile trovare una vera favorita, anche perché entrambe le squadre hanno già dimostrato di poter vincere in trasferta e quindi il fattore campo potrebbe contare il giusto.

Come sempre nessuna novità nei quintetti, sul primo possesso Westbrook dimostra di essere già particolarmente ispirato e scodella al ferro per Durant, che fallisce la conversione al volo ma realizza comunque sul rimbalzo d’attacco.

È il preludio ad un primo quarto in cui i Thunder dimostrano di essere molto più pronti difensivamente di quanto molti si aspettassero e, complice una circolazione di palla ancora stranamente insufficiente da parte degli Spurs, limitano gli avversari a soli 16 punti (curiosamente gli stessi registrati nella frazione finale di Gara 4) per chiudere il parziale sul +6.

San Antonio si sveglia finalmente nel secondo quarto con un paio di giocate di energia da parte di Duncan e Parker, ma soprattutto con un Leonard offensivamente devastante: 14 punti e una strepitosa chase-down su KD che infiammano l’AT&T Center. La tripla finale di Green chiude il primo tempo sul 48-43 Spurs, ma la partita è apertissima.

Gli speroni arrivano anche a +12 a metà del terzo parziale ma è lì che comincia la rimonta degli ospiti. Westbrook e compagni rosicchiano punto su punto tutto il guadagno accumulato dagli avversari, fino al 72-69 con cui si va all’ultima pausa.

Gli Spurs non mollano e con soli quattro minuti da giocare il punteggio è ancora sull’88-82 per i padroni di casa. Da lì in poi però si scatena la furia dei Thunder, che con un parziale di 13-3 raggiungono e superano gli avversari nella volata finale guidati dalla loro energia e dalle giocate dei loro due leader: Russel Westbrook e Kevin Durant.

Anche stavolta c’è spazio per una piccola appendice polemica. Sul punteggio 92-91 Leonard ha cercato di fare fallo su Westbrook per fermare l’azione, ma gli arbitri non hanno fischiato e Russel si è involato verso il ferro per il 2+1 (fallo di Aldridge) che a chiuso la contesa a 6.3 secondi dalla fine.

Tre a due quindi per i Thunder, che giovedì notte avranno il primo match point in casa per poter volare in finale di conference.

Se Gara 4 era stata griffata a fuoco dai 41 punti di Durant, autore comunque anche oggi di un’ottima gara chiusa a quota 25, oggi il marchio sulla vittoria è indubbiamente quello di Westbrook.

Il numero zero dei Thunder (“fidanzata sbagliata” se ne ho mai avuta una) ha chiuso con una quasi-tripla-doppia a 35/11/9, dominando le fasi finali della gara con la sua aggressivita ed entrando a piacimento in area, dove i lunghi di San Antonio non sono riusciti a disturbarlo come in altre occasioni.

Lunghi che invece sono stati decisivi per i Thunder, in particolare massacrando a rimbalzo gli avversari 54 a 36 grazie alla fisicità di Kanter (13) e Adams (11), oltre a quella del solito Westbrook (11).

Casa Spurs: Leonard e Green a parte, rispettivamente 26 e 20 punti alla sirena, tutti gli altri hanno giocato una partita sostanzialmente mediocre, compresi stavolta anche Aldridge (6 su 21 dal campo) e Parker (4 su 12). Duncan, dopo la prima “virgola” in carriera nei playoff della gara precedente, stavolta ha giocato tanto (troppo?) ma con risultati nuovamente limitati.

Dopo aver ceduto una sola gara in casa in tutta la stagione, San Antonio ora ha perso le ultime due consecutive ed si ritrova in una situazione di Do-or-Die che non lascia molti margini di manovra. Popovich dovrà per forza inventarsi qualcosa perché i suoi sembrano in seria difficoltà.

Duncan (e lo dico con la morte nel cuore) è clamorosamente inadeguato in questa serie e occupa gli spazi di Aldridge. Forse sarebbe il caso di seguire il trend “small” dell’Nba attuale e provare con LaMarcus da 5, Leonard da 4 e tre guardie, se non altro per vedere come risponderebbero i Thunder, che sull’energia del peoprio reparto lunghi hanno costruito molte delle loro fortune durante questi playoff.

OKC dal canto suo ha decisamente in mano l’inerzia di questa serie e ha la possibilità di chiudere i conti, soprattutto se riuscirà a continuare l’ottimo (e inaspettato) sforzo difensivo espresso finora.

Da tifoso ovviamente spero invece che questa bellissima serie possa chiudersi a Gara 7, ma questa è un’altra storia…

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