A lottare per il possesso iniziale di gara 4 non ci sono né Valanciunas (fuori per tutta la serie) né Whiteside che sono rimpiazzati rispettivamente da Byombo e Stoudermire.

L’attacco di Toronto è farraginoso e vive di soluzioni personali e dei rimbalzi offensivi di Byombo che domina contro i lunghi di Miami. Questi ultimi, invece, cominciano la partita facendo girare bene la palla e cercando continuamente il ferro mettendo cosi D-Wade (7 punti nel primo periodo) nelle condizioni migliori per smascherare tutti i limiti difensivi di Toronto.

Dopo un primo quarto chiuso sul +4, Miami, prova ad allungare già nel secondo periodo affidandosi alle giocate del solito Wade che 8 dei 19 punti segnati da Miami nel secondo periodo.

Toronto deve fare i conti con l’ennesima serata no del duo Lowry-DeRozan che, con un pessimo 1/11 dal campo nel secondo quarto, sono i responsabili principali del 29% al tiro con cui i canadesi chiudono il primo tempo. Con Miami che chiude al 47% al tiro, il -9 è, a tutti gli effetti, un affare per gli uomini di Casey.

Casey è costretto a panchinare Lowry dopo appena 2’ del terzo periodo per problemi di falli ma, quella che sembrava essere la pietra tombale sulle speranze di rimonta, da, invece, la scossa ai Raptors che con un Carroll da 5/5 al tiro e 10 punti segnati recuperano i 9 punti di svantaggio e si presentano a inizio quarto periodo sul +2 e con tutta l’inerzia a favore.

Sulle ali dell’entusiasmo i Raptors provano a blindare vittoria e serie e sembrano riuscirci quando con poco più di 6’ da giocare Ross imbuca la tripla del +9. Wade reagisce d’orgoglio e con 7 punti in 3’ ricuce rapidamente lo strappo.

Lowry commette una sciocchezza facendo registrare due falli in rapida successione ed è costretto a lasciare definitivamente il match con ancora 2’ da giocare. L’ennesimo finale thrilling vede Miami pervenire al pareggio col layup di Wade prima che il jumper di Joseph finisca corto.

Per la terza volta in quattro partite c’è bisogno dell’overtime per decidere il vincitore. Da ambo le partite c’è mancanza di lucidità causata dalla stanchezza e così gli attacchi, già poco brillanti di loro, vivono sulle intuizioni dei singoli.

DeRozan segna in penetrazione i punti del -2 a 47’’ dal termine, Dragic risponde col canestro e fallo e la rubata di Wade con conseguente bimane al ferro mette il sigillo sulla vittoria di Miami che resta ancora in vita nonostante l’1/15 dalla linea dei 3 punti.

Man of the match: Dwayne Wade, ancora una volta. Ogni qualvolta Toronto prova ad allungare è lui a prendere in mano le redini del match mandando a bersaglio jumper e layup con una facilità disarmante. Chiude la gara con 30 punti messi a referto e nella serie siamo a 27,3 punti di media col 50% dal campo e il 60% da 3 che per un trentaquattrenne che sembrava finito è tanta roba. Per sfortuna di Toronto, l’unico all’star (e hall of famer) in campo è lui e non perde occasione per dimostrarlo.

Verso Gara 5…

Tra due giorni andrà in scena sul parquet di Toronto la prima gara di una miniserie al meglio delle 3 che ci dirà chi tra le due squadra andrà a dare battaglia (ce lo auguriamo) ai Cavs.

Toronto ha sciupato una grossa occasione e il colpevole principale è Dwayne Casey. Tralasciando l’ennesima sciagurata serata del backcourt titolare, Casey, dovrebbe spiegarci perché Powell ha visto il campo solo per  11 minuti e perché si è deciso di giocare con Patterson da 5 visto che il lungo uscito da Kentucky si è dimostrato incapace sia di proteggere il ferro sia di prendere rimbalzi di qualunque genere.

Con Miami incapace di colpire con continuità da 3 non era il caso di alzare un muro nel pitturato concedendo minuti anche a un lungo esperto come Jason Thompson? Vedremo in gara 5 se Casey avrà l’umiltà per riconoscere i propri errori per porvi rimedio prima che sia troppo tardi.

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