Siamo arrivati a Gara 4 della serie fino ad ora più bella di questi Playoff 2016. Oklahoma City è con le spalle al muro, perché sa che tornare a San Antonio sull’1-3 vorrebbe dire condanna sicura. D’altro canto gli Spurs vorrebbero chiudere il prima possibile, perché sono consapevoli che con questi Thunder c’è ben poco da scherzare.

Si parte, Westbrook si è preso pubblicamente le colpe della sconfitta dopo Gara 3 e comincia finalmente la partita pensando più a rifornire i compagni che alle iniziative personali. Che Aldridge faccia canestro ormai non è più nemmeno in discussione, ma anche Parker con la partita di venerdì sembra essere tornato ai fasti di un tempo e, grazie ai rimbalzi d’attacco e ad un paio di rubate nel finale di frazione, gli Spurs sono avanti 27-17 al termine del primo quarto.

Leonard in post basso fa quello che vuole contro chiunque, ma dall’altra parte Steven Adams ha già 12 punti nel solo primo tempo ed è molto attivo nel tagliare a canestro per raccogliere gli assist dei compagni. Si sveglia finalmente anche Durant e i Thunder ricuciono lo strappo nel finale di secondo quarto. Leonard e Aldridge però li ricacciano subito indietro: parziale 9-0 San Antonio e dopo metà gara siamo 53 a 45 per gli speroni.

Il terzo quarto è ancora una volta una frazione in cui le squadre sembrano prendere fiato in vista della volata finale, OKC recupera qualche punto di svantaggio ma alla terza sirena è ancora 81-77 Spurs, grazie ad una bomba di Diaw negli ultimi secondi del periodo.

L’ultima frazione sembra poter essere una battaglia fino all’ultimo canestro tra le due formazioni, in realtà il quarto avrà un solo padrone: il suo nome è Kevin e il suo cognome è Durant.

Il prodotto di Texas University, fin lì autore di una prova sufficiente ma non entusiasmante, esplode letteralmente negli ultimi 12 minuti: 17 punti (gli Spurs nello stesso arco di tempo ne segnano 16 in tutto), frutto di un 6/6 dal campo, che portano il suo bottino finale a 41 che è anche il record di carriera nei playoff.

La serie è quindi di nuovo in paritá, perfetta testimonianza dell’equilibrio di forze che abbiamo visto finora (Gara 1 esclusa). Chi riuscirà a dare la spallata decisiva per arrivare alla tanto sospirata finale di conference?

Per poter davvero fare il salto di qualità OKC deve riuscire a stabilire correttamente i ruoli come ha fatto stasera: Durant è lo scorer con autorizzazione a forzare, Westbrook l’incaricato a mettere in ritmo l’attacco. Il numero zero ieri ha tirato di nuovo male, ma i suoi 15 assist hanno permesso a Waiters (17), Adams (16) e Kanter (12) di risultare decisivi.

E gli Spurs? Beh, nonostante siano stati in vantaggio per buona parte della gara, hanno giocato una partita sostanzialmente brutta, con pochissima circolazione di palla (solo 12 assist su 40 canestri, peggior prestazione in questo senso dal lontano 1987) e due sole triple a bersaglio su tredici tentativi.

Se continueranno a snaturare il loro gioco per appoggiarsi unicamente agli isolamenti di Leonard e Aldridge potrebbero avere dei grossi problemi a proseguire il loro cammino verso il titolo, ma Popovich non è certo l’ultimo arrivato e mi aspetto dei sostanziali aggiustamenti tattici per Gara 5.

Vedremo se alla lunga vincerà l’energia dei Thunder o l’esperienza degli Spurs, di certo l’epilogo della serie sembra sempre più incerto man mano che passano le partite.

 

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