Gli Hornets escono dalla serie playoffs spinti fuori dagli Heat 4-3 o Miami tiene fede al pronostico, fate voi come piĂą vi aggrada.

La stagione degli Hornets è terminata dove era iniziata, a Miami, dove due anni or sono i Bobcats avevano preso uno 0-4 da LeBron, ma oggi Charlotte è un’altra cosa e prima di cedere è riuscita da sfavorita, da underdog per dirla in inglese, a portare a casa tre partite cercando di chiudere in casa la serie.

In quella che era praticamente una finale, gli Heat hanno meritato il passaggio del turno costringendo Walker, forse anche un po’ stanco per aver predicato nel deserto in gara 6, a una serata da incubo.

I numeri già dicono tutto; 14 assist contro 24, 32,1% contro 48,3% dal campo, 36-58 a rimbalzo, una pioggia a favore di Miami, 1-8 nelle stoppate per Miami (Whiteside 5) e anche sui punti dalle palle perse questa sera Charlotte ha lasciato il passo 6-18…

Della partita non c’è molto da dire, il buon vantaggio degli Heat nel primo periodo, l’allungo di Miami nel secondo quarto, la galoppata nella terza frazione e la panchina di casa in campo nell’ultimo.

Charlotte si presentava all’appuntamento in nero con; Walker, Lee, M. Williams, Kaminsky e Jefferson, mentre Miami, in bianco, schierava il quintetto usato per tutta la serie; Dragic, Wade, J. Johnson, Deng e Whiteside.

La partita è iniziata in un American Airlines tutta esaurita con quattro punti di Deng, il quale spesso nella serie ha segnato il primo canestro, è proseguita con i problemi a rimbalzo di Charlotte (0-6) nel primo quarto ed è durata sino a 3:38 dalla luce rossa dell’intervallo quando Jefferson scaricava fuori per Lee bravo a colpire da tre punti per il 40-44 che riavvicinava Charlotte, oltre che autore di un buon primo tempo.

Kemba partiva con un jumper spostandosi sulla linea del libero a destra per segnare il canestro iniziale della ripresa ma Miami rispondeva con un tiro di Johnson che rimbalzava sul ferro, buono per Whiteside (10 pt., 12 rimbalzi, 5 stoppate) che raggiungendo la sfera in aria la schiacciava violentemente nel canestro difeso malamente da Jefferson.
Dragic (25 pt.) stoppava Walker in difesa e Kemba (solo 9 pt. con 3/16 dal campo) nel tentativo di recupero toccava la palla senza afferrarla mandandola oltre la linea di fondo.

L’attacco in pick and roll di Miami costringeva a uscire Jefferson (4 pt.) con Walker attardato, Goran alzava per Hassan che in alley-oop schiacciava. Miami ne metteva altri 7 completando un parziale di 11-0 quando Deng (15 pt.) penetrava, Lee lo conteneva, ma sull’apertura a destra, dalla diagonale Johnson a 7:43 aveva spazio mentre Williams era piazzato in area per raddoppiare Whiteside, uscita tardiva di Marvin e tripla precisa per il 44-65.

Era Batum a 7:35 a interromperlo con un jumper frontale su Deng dal semicerchio interno del libero. Charlotte andava comunque in tilt; su una palla a due vinta da Kemba su Johnson i ragazzi di Clifford si mettevano a pasticciare, Dragic ringraziava e schiacciava in transizione.

Ormai la gara era andata per i teal & purple (che non hanno mai usato la divisa viola in tutta la serie stranamente) anche perché Dragic si accendeva e batteva la difesa di Charlotte con le sue penetrazioni nonostante una tripla di Kemba ai 24 secondi, un catch n’shoot dalla diagonale sinistra direttamente dalla rimessa dal fondo portasse sul 53-77 il punteggio, si giungeva comunque con una squadra in divisa nera sciolta alla fine del quarto e a risultato deciso; 53-83 con Johnson a conquistare un altro offensive board e a realizzare da sotto il +30 sulla sirena per i bianchi che nell’ultimo quarto lasciavano ampiamente spazio alla panchina.

Ci si trascinava alla fine vedendo negli ultimi minuti gente mai impiegata nella serie da Clifford.

Charlotte ha tirato la serie finché ha potuto rischiando di passare ma la squadra costruita da Cho con MJ presidente e presente nel suo box (insieme a Cho anche lui presente sugli spalti) si è rivelata fragile in alcuni elementi troppo altalenanti o presentando un Kaminsky non ancora del tutto pronto che ha sofferto sotto le plance.

Jefferson probabilmente cambierà aria e nella serie, se Bosh è mancato a Miami, vanno ricordati anche un Batum a mezzo servizio, un Hawes infortunato e un MKG out per tutta la stagione quasi che hanno pesato molto per Charlotte. Complimenti a Miami e auguri per il second round.

 

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