Nella giornata di venerdì, Rick Carlisle ha accusato i giocatori di OKC (in particolare Durant) di aver oltrepassato i limiti del regolamento con diversi colpi proibiti nel corso di Gara 3. Russel Westbrook ieri ha risposto dicendo che Dallas è nota per essere una squadra “sporca” per natura. Insomma, il livello di amore tra le due formazioni sta scendendo ai minimi storici e questa Gara 4 si preannunciava piuttosto rovente.

Nel valzer della injury list di Dallas torna Deron Williams dal primo minuto mentre J.J. Barea esce dalla panchina, ma lo fa dopo soli 2 minuti perchè evidentemente l’ernia di DWill non è d’accordo con la decisione del play nativo di Dallas. Pachulia è confermato titolare nello spot di centro, solito lineup per OKC.

Il primo canestro è di Steven Adams, che sul ribaltamento di fronte comincia un lungo duello di lotta libera con il georgiano che durerà per tutta la gara. Dirk è caldo e segna i primi quattro punti di Dallas, ma con un parziale di 8-0 i Thunder provano subito a scappare. Alla festa del primo quarto si iscrivono anche Foye e Waiters e il parziale si chiude sul 33-18.

Carlisle propone addirittura una full court press per un paio di possessi, ma Dallas sembra impotente di fronte alla forza offensiva degli avversari. Justin Anderson e Salah Mejri provano a portare un po’ di energia, visto che i due sembrano gli unici in grado di sostenere il livello di intensità degli avversari.

Proprio il tunisino ad inizio secondo quarto ingaggia un duello verbale con Westbrook, dopo aver cercato di recuperare un pallone finito sulla panchina avversaria. I due si beccano un doppio tecnico, ma l’episodio evidentemente carica Mejri che rifila due stoppate da fantascienza a Robertson e Waiters che infiammano finalmente la American Airlines Arena. Dallas torna a -7 un paio di volte ma si va al riposo lungo sul 57-48.

Per tutto il terzo parziale i Mavericks provano a rientrare ma ogni volta vengono ricacciati indietro dai canestri di Westbrook e Durant. L’accoppiamento con KD è un incubo per Dallas, che stante l’assenza di Chandler Parsons non ha giocatori in grado di limitarlo: Anderson, Matthews e soci sono tutti troppo piccoli e l’ala dei Thunder può sparare a piacimento sopra le loro teste.

Nowitzki continua a tirare la carretta attingendo dal suo bagaglio infinito di movimenti offensivi, il povero Ibaka in carriera non ci ha mai capito molto contro di lui pur essendo un eccellente difensore. David Lee prova a dargli una mano, come sempre abile a farsi trovare pronto nei pressi del ferro. Se però Westbrook si mette anche a segnare con continuità da tre si fa dura (3 su 5 dall’arco per lui).

L’ultima frazione comincia sull’89-79 per OKC. Dallas non molla fino alla fine, l’incredibile resilienza di Nowitzki (che chiuderà con 27 punti e 8 rimbalzi) meriterebbe ben altra sorte, ma i biancoblu non hanno mai realmente una chance per tornare in gara e la partita si chiude sul 119-108.

A un minuto dalla fine, a gara abbondantemente chiusa, brutto episodio per Durant che rifila una manata in faccia da dietro ad Anderson.

Per gli arbitri è un flagrant 2 e KD se ne va anzitempo sotto la doccia. Subito dopo, tecnico anche per Ibaka, reo di aver tentato di rifilare una gomitata all’amabile Charlie Villanueva. Il nervosismo tra le squadre è stato palpabile per tutta la gara, ma Dallas non è riuscita a sfruttarlo per impantanare la partita su binari favorevoli. 

Il leitmotiv è sempre quello: OKC esce a razzo dai blocchi conquistandosi un buon vantaggio nel primo quarto e i Mavericks sono costretti a rincorrere per tutta la gara senza mai riuscire a rientrare.

La panchina dei Thunder vince ancora una volta il confronto con i pariruolo di Dallas: Kanter gioca una gara strepitosa ed è addirittura il miglior marcatore della partita con 28 punti (frutto di uno strabiliante 12-13 dal campo), mentre Waiters ne aggiunge altri 12. 

Partita tutto sommato ordinaria per Durant, 19 punti alla fine, mentre Westbrook smazza altri 15 assist come in Gara 3, a cui aggiunge stavolta 25 punti. Per i Mavs oltre a WunderDirk vanno in doppia cifra Matthews (19), Felton (19), Harris (12) e Anderson (10), ma non bastano per portare a casa la parte rosa del referto.

Anche stasera non si può dire che Dallas abbia giocato male, ma è impensabile che possa vincere una partita giocata ai 110-120. I texani stanno provandole tutte, anche cercando di alzare il livello della tensione agonistica, ma il confronto dei roster è semplicemente impari.

 Salah Mejri, uno delle poche note liete per Dallas, è uscito nel quarto quarto per un problema all’anca. Se non dovesse essere disponibile per gara 5 probabilmente Dallas proverà a giocare ultra-small con Nowitzki da centro, ma ho i miei dubbi che questo possa cambiare di molto la situazione.

L’unica speranza sarebbe quella di impantanare i Thunder in una gara brutta e dal ritmo lento come era stato per gara 2, ma sembra sinceramente che i texani abbiano già dato fondo a tutto quello che avevano.

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