La trade deadline si avvicina, e si sono aperte le danze con uno scambio sull’asse Detroit-Orlando: i Magic, dopo averlo rifirmato in estate con un contratto da 64 milioni per 4 anni, scaricano Tobias Harris ai Pistons in cambio di Brandon Jennings e Ersan Ilyasova.
L’ormai ex Magic, che ha solo 23 anni ed aveva terminato la stagione scorsa con 17 punti di media ed il 36% da 3 punti, non ha convinto del tutto in questa stagione nè il suo nuovo coach nè la dirigenza: per ora infatti viaggia a 13 punti e 7 rimbalzi di media, col 31% al tiro da 3. Ma soprattutto, avendo in casa Aaron Gordon e Mario Hezonia, la franchigia della Florida si è convinta che, in fondo, del contratto di Harris si poteva tranquillamente fare a meno.
I nuovi arrivati infatti, se complessivamente assommano una cifra annuale comparabile, sono entrambi all’ultimo anno di contratto: Jennings e Ilyasova hanno quindi un paio di mesi per dimostrare quello che valgono dopodichè potranno ricevere un’offerta oppure essere lasciati andare senza troppi rimpianti.
Senza questi 2 contratti infatti i Magic saranno 24 milioni sotto il cap la prossima estate, con tutte le possibilità del mondo quindi di entrare, volendo, a gamba tesa nel mercato dei free agent.
Dal lato Pistons, invece, Harris è una bella scommessa per coach Stan Van Gundy, che storicamente ama le ali versatili, che sanno giocare più ruoli ed aprire il campo: la sua speranza è probabilmente quella di farne il nuovo Rashard Lewis, magari con un po’ meno tiro ma ugualmente adattabile a giocare 4 accanto ad un centro come Drummond.
Di certo, l’allenatore dei Pistons è l’uomo giusto per provare a trovare la migliore collocazione tattica per un atipico come Harris, realizzatore che sa fare tutto discretamente ma niente benissimo, atletico ma difensore rivedibile.
Se tutto va bene, con Jackson, Caldwell-Pope, Johnson e Drummond, Detroit potrebbe avere già pronto il quintetto base per i prossimi 7-8 anni…
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