Le doti fisiche ed il talento non sono sempre abbastanza per assicurarsi un posto in Nba, spesso una condizione necessaria e sufficiente, per molti legittimi ballers, è soltanto trovarsi al posto giusto al momento giusto.

Quando fu scelto, Whiteside era la persona sbagliata (ancora troppo immaturo) nel posto sbagliato (Kings con il roster saturo nel ruolo e ingolositi dal talento dell’altro lungo rookie, tale Cousins).

L’anno scorso Hassan ha avuto una seconda opportunità, al posto giusto (Heat spasmodicamente alla ricerca di un lungo), al momento giusto (forgiato dal peregrinare su ben altri campi, e con qualche anno in più).

I risultati l’hanno portato dove forse non sarebbe mai arrivato se quella prima opportunità si fosse trascinata in un campeggiare in panchina, e poi magari cessioni o altri scampoli in D-League.

Ciò che conta per concretizzare il potenziale è l’occasione, e Whiteside ha saputo capitalizzare quella dell’anno scorso al meglio, al punto che, nonostante le 48 partite, lo si considerava ancora un talento “con l’asterisco”, perché, come dicevano gli scettici “bisogna vedere quanto dureranno queste notevoli prestazioni…”.

Ebbene, quelle prestazioni sembra siano riprese piuttosto regolarmente anche in questa prima fase di stagione, per cui è lecito chiedersi se quei numeri e quell’impatto non gli appartengano davvero, per quanto inaspettatamente eclatanti per un “esiliato” dall’Nba.

Per valutare il suo impatto come rim protector (compito egemonico del suo ruolo agli Heat, nonostante un buon apporto offensivo con relativi margini di miglioramento) può essere utile un rapido “scouting statistico comparato” con i pari-ruolo, scorrendo i dati dei tre principali aspetti della suddetta mansione: percentuali concesse, rimbalzi difensivi e stoppate (requisiti: almeno 20 gare giocate ad almeno 24 minuti di media; sorry Gobert!). Dati da nba.com, se non indicato diversamente.

Iniziamo dalle percentuali di tiro concesse:

Dfg

<10 ft. DFG%: impatto sulla percentuale di tiro dell’attaccante (entro i 3 metri dal ferro), ovvero la differenza fra la percentuale di tiro media dell’attaccante e quella concessa dal difensore
DFG% at Rim: percentuale di tiro concessa agli avversari nelle conclusioni al ferro (tiri entro un metro e mezzo di distanza)

Cody Zeller sfrutta al meglio i 24 minuti a disposizione per difendere l’alveare degli Hornets con estrema efficacia; il cyborg Duncan continua ad essere un baluardo difensivo nonostante le 39 primavere; Pau Gasol è chiaramente più a suo agio a difendere nel pitturato che sul pick n roll; Brook Lopez si dimostra un difensore più valido di quanto potrebbe sembrare a prima vista. Da notare che la percentuale concessa al ferro da Davis è seconda solo a quella di Ibaka (fra i lunghi).

Passiamo adesso al settore “rimbalzi difensivi”:

DRB

DREB%: percentuale di rimbalzi presi su quelli disponibili durante la permanenza in campo
Adj. Dreb Chance%: la percentuale di rimbalzi presi fra quelli caduti ad un metro di distanza dal giocatore, esclusi quelli lasciati ai propri compagni (ma non chiedetemi come calcolino questa “intenzionalità”…)

Drummond e Jordan confermano il loro dominio nel settore rimbalzi, soprattutto DeAndre che si impossessa dell’83% dei rimbalzi che gravitano nella sua zona (miglior dato fra i lunghi). Dati notevoli anche quelli del 21enne Randle (praticamente un rookie) e decisamente un buon esordio anche per il giovane Towns.
Infine, la “specialità della casa” di Hassan, le stoppate:

BLK

BLK/G: stoppate a partita
BLK%: percentuale di tiri stoppati (stima proporzionata ai possessi ed ai minuti trascorsi in campo; special thanks a bball-reference)
PF/G: falli commessi a gara
Blk-own-Dreb%: percentuale di stoppate recuperate poi dallo stoppatore stesso (special thanks a Nbawowy)
Points Saved/36 min: punti “impediti” per 36 minuti, ovvero una stima di quanti punti il difensore ha impedito di segnare agli avversari (per i tiri entro  circa un metro e mezzo dal ferro) rapportati a 36 minuti di gioco.
Con questa statistica (special thanks all’inestimabile Nylon Calculus) è finalmente possibile iniziare a considerare non solo i punti segnati, ma anche i punti non fatti segnare, valutando l’impatto sul punteggio dei rim protector.

Whiteside (miglior dato per Points Saved fra i lunghi “filtrati”), Davis e M. Gasol sono gli unici della lista a fare più stoppate che falli: non si tratta di un capriccio “combinatorio”, ma di un indice che allude alla capacità del giocatore di restare lontano da problemi di falli, pur continuando ad intimidire. A proposito di intimidazione: l’unico altro giocatore ad aver registrato, come Whiteside, una percentuale di stoppate (Blk%) superiore al 10 fu Bol nel 1986 (10,6%, tradotto con 5 stoppate a gara in soli 26 minuti di media, ma in una lega che giocava molti più possessi).

D. Jordan si distingue invece per il clamoroso tasso di recupero delle proprie stoppate: piĂą di un quinto.

Anche in questa lista il rookie Towns lascia intravvedere un potenziale difensivo allettante, stavolta accompagnato dall’altro esordiente Porzingis: nella storia, solo 13 esordienti sono riusciti a registrare un Blk% di almeno 5%.

Tirando le somme: l’unico giocatore a comparire in tutte e tre le Top10 è Whiteside, il che non implica affatto che sia il miglior rim protector, ma sicuramente è un bel traguardo per un 26enne che un anno e mezzo fa non era nemmeno in Nba. Hassan, al di là dei numeri, mostra la peculiare capacità di stoppare non solo in aiuto, ma anche il diretto avversario in situazioni di uno-contro-uno (il che costituisce una delle situazioni più frustranti per un attaccante).
Diamo dunque un’occhiata a qualche sequenza di questa vessatoria intimidazione:

 

P.s. Grazie a Nbaminer, possiamo completare il quadro statistico con alcune curiosità:
– menzione d’onore per Cousins che incassa 0,5 “sfondamenti” a partita; meglio di lui nella lega solo Ilyasova con 0,6 (Whiteside ne ha subito uno in tutta la stagione);
goaltending: il più ostinato è Howard con 12 in 30 gare (Whiteside 11 in 36 partite);
shooting foul: il più falloso in situazioni di tiro è D. Jordan con 2,1 a gara (Whiteside 1,4);
– capitolo dei “3 secondi difensivi”: gli 8 fischi ricevuti da Howard in 30 gare sono la peggior media (Whiteside è a 6 in 36 gare)

[statistiche aggiornate fino alle gare del 10 Gennaio escluse]

2 thoughts on “Whiteside ed i rim protector

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