I Milwaukee Bucks si presentano al via della stagione NBA 2015-2016 con una squadra giovane, con tanto potenziale ma ancora non sperimentata ad alto livello NBA.

“Fear The Deer” è lo slogan che i Bucks hanno scelto per il loro account Twitter (@bucks), in buona sostanza “Temi il Cervo”.
Detto che il cervo non è nell’immaginario collettivo come un animale temibile e in grado di incutere timore, anzi se pensiamo a Bambi…

Questa scelta testimonia l’idea che la dirigenza dei Bucks vuole far passare, di una squadra, di una franchigia aggressiva e che vuole combattere sul campo. Infatti quest’estate sono state presentate le nuovo divise con un design molto più moderno ed aggressivo (http://www.nba.com/bucks/uniforms) in grado di rendere l’immagine della squadra in campo molto più accattivante anche sul fronte del merchandising, aspetto sempre importante per una lega come quella NBA dove tutto è misurato con i dollari.

Questo processo di revisione e rinnovamento dell’immagine prosegue quanto cominciato circa un’anno fa, quando i Bucks dopo l’avvento di una nuova proprietà, ovvero un Fondo di investimenti con base a New York e rappresentato da suoi executives Wesley Edens e Marc Lasry, che ha rilevato la franchigia per 550 milioni di dollari.

Come direbbe qualcuno, “Don’t Cry For Me Argentina”, il cedente della franchigia, lo stimato senatore Herbert “Herb” Kohl aveva acquistato i Bucks nel 1985 per 18 Milioni di dollari… fate voi la “plusvalenza” realizzata dal Senatore.

In linea con il nuovo corso dei Bucks ci sono gli sviluppi legati al “palazzetto” dove gioca Milwaukee, difatti anche il progetto per la nuova arena è ormai avviato, con il Governatore del Wisconsin che ha determinato un impegno di 250 milioni di dollari per riqualificare un’area in Milwaukee e dare ai Bucks una nuova arena, questa allineata agli standard della NBA attuale che dovrebbe essere pronta nel 2017. Per inciso l’altra metà del costo dell’arena sarà in carico alla franchigia.

Dal punto di vista tecnico questi Bucks avevano già iniziato un percorso di costruzione di una squadra in grado di competere realmente ad alto livello, grazie al draft alla seconda scelta assoluta era stato scelto Jabari Parker, mentre la panchina era stata affidata a Jason Kidd, scelto per portare un uomo carismatico in grado di essere l’immagine della franchigia ed una guida tecnica importante per un nucleo di giocatori promettente ma acerbo.

Nel corso della stagione poi Parker si è infortunato e Brandon Knight viene scambiato per Michael Carter Wiliams, Larry Sanders decide che non se la sente più di giocare a basket e abbandona i Bucks a metà stagione; la squadra pur nel mezzo di questi cambiamenti riesce a chiudere la stagione con 41 vittorie e 41 sconfitte e ad accedere ai play off, dove viene eliminata al primo turno dai Chicago Bulls.

Nella passata stagione i Bucks hanno fatto vedere cose davvero interessanti in campo, con Giannis Antetokounmpo, quindicesima scelta assoluta nel 2013, che ha mostrato abbacinanti lampi di talento, continuando a progredire nella sua crescita da giocatore.

Sembra che stia ancora imparando a giocare a basket utilizzando quel corpo incredibile, un’apertura di braccia da pterodattilo con la coordinazione di una guardia nel corpo di un 211 cm, che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “The Greek Freak”. Il carattere, l’attitudine e la storia del ragazzo lasciano presupporre che il suo apprendimento del Gioco continuerà in questa stagione rendendolo sempre di più un protagonista nell’NBA.

Quest’estate è arrivato a Milwaukee, dai Pistons, Greg Monroe uno dei free agent più importanti dell’estate del 2015 è che ha scientemente deciso di accasarsi ai Bucks. Questo perchè trova una squadra giovane, di potenziale, con una guida tecnica credibile, che può pensare di puntare davvero in alto nella Eastern Conference del 2015/2016.

Monroe con il suo arrivo riempie il vuoto alla posizione di centro lasciato da Larry Sanders, che come detto si è ritirato dal basket a 26 anni dopo aver firmato un contratto importante con i Bucks ( http://www.theplayerstribune.com/larry-sanders-exclusive-interview ), così Milwaukee ha un giocatore di post già credibile oggi, ma che con i suoi 25 anni è ancora in fase di formazione come lungo di alto livello NBA.

Il suo cambio è John Henson che l’anno passato in contumacia Sanders ha dimostrato di poter tenere dignitosamente il campo dando un decente contributo sia in termini di punti e rimbalzi (7 e 4,66 di media nel 2014/2015) sia in come presenza difensiva al centro dell’area NBA grazie alla sua verticalità e alla sua mobilità.

Detto dello strano soggetto sbarcato dalla Grecia nel Wisconsin, i Bucks hanno acquisito come playmaker titolare Michael Carter Williams, vincitore del premio Rookie of the year nel 2013 con i Sixers, altro giocatore lungo lungo lungo, dalle braccia interminabili e pur essendo il playmaker della squadra capace di essere uno dei migliori rimbalzisti in campo e di coprire enormi spazi in difesa grazie sia alla sua mobilità laterale sia alla sua struttura fisica.

Gravis Vasquez è un ottimo back up nel ruolo di playmaker ed è in grado di contribuire in modo sostanziale alla causa della squadra di Jason Kidd.

In guardia Middleton e Mayo non sono due giocatori di primissima fascia NBA ma sono comunque due giocatori solidi in grado di dare contributo vero alla squadra sia in attacco sia in difesa.

Jabari Parker rientra dall’infortunio e si prepara a prendere in mano l’attacco della squadra di Kidd, perchè pure essendo un “semi-rookie” sembra essere il giocatore con più armi offensive e davvero in grado di giocare un ruolo di primissimo piano nell’NBA prossima futura.

Il giocatore ex Duke nello scampolo di stagione giocato ha portato in dote alla squadra poco meno di 15 punti e 6 rimbalzi di media, davvero un ottimo contributo per un giocatore che si affaccia all’NBA e nel contempo si è avuta l’impressione che si sia scalfita solo la superficie di quanto Parker potrà dare alla sua squadra.

Nei Bucks 2015/2016 si innestano quindi un legittimo lungo NBA, un giocatore dal talento finissimo su una buona base tecnica, giovane e in costante progressione sia individuale sia di squadra, visto che il gruppo è alla seconda stagione con Jason Kidd in panchina ed il suo nucleo sembra essersi stabilizzato con la trade dell’anno passato.

Se la crescita dei suoi giocatori continuerà in modo regolare anche in questa stagione i Bucks potranno sicuramente continuare ad essere una squadra da playoff in grado magari di vincere almeno una serie, non solo di partecipare.

Un quintetto con Williams, Middleton, Parker, Antetokounmpo e Monroe è un quintetto potenzialmente di altissimo livello sia in attacco sia in difesa, sono giocatori in grado di coprire diversi ruoli nelle due metà campo, atletici che possono giocare “above the rim” senza grossi problemi (al Greco probabilmente devono mettere la zavorra per non farlo uscire dal palazzo) e con le loro dimensioni fisiche  possono essere in grado di coprire enormi porzioni di campo e creare un ombrello difensivo importante sotto canestro.

Chiaramente siamo all’inizio di un progetto, alle prime apparizioni di una squadra dal particolarissimo specimen fisico, dal talento diffuso e dall’età media molto bassa in tutti i suoi membri: se questo nucleo rimane assieme il tempo sufficiente per maturare cestisticamente e mettere a frutto tutto il potenziale, Milwaukee potrebbe presto trovarsi a lottare per il vertice della Eastern Conference, se non dell’intera NBA.

Questa stagione sarà un’altra tappa nel percorso di crescita dei giocatori e della squadra, intesa come gruppo, che debbono confermare quanto di buono fatto nella passata stagione e quantomeno ritornare ai play off.

Probabilmente oggi questo gruppo non è pronto per il successivo livello però se tutti gli astri si allineano almeno il passare un turno nella post season diventa un obiettivo raggiungibile per una delle squadre che si annuncia come una tra le più interessanti da guardare nella stagione NBA che sta per iniziare.

 

One thought on “Milwaukee Bucks: già pronti per il vertice?

  1. Middleton 12 milioni di stipendio è un’assurdità da cancellare di corsa.
    Squadra dal potenziale spaventoso necessita di un leader tecnico da pescare fra i veterani scorer, nell’attesa che Parker esploda (salute permettendo) e soprattutto per sostituirlo quando s’accomoda in panca.

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