Martedì scorso si è svolto il consueto appuntamento della Nba Lottery, la serata in cui viene sorteggiato l’ordine di scelta al Draft delle 14 squadre escluse dai playoff.

Non ci sono state grosse sorprese o scompensi, l’ordine di scelta delle squadre comprese tra la posizione 5 e la posizione 14 è rimasto esattamente invariato, mentre nella top 4 di fatto si è assistito a uno scambio di posizioni tra i Lakers (che sceglieranno dunque con la seconda scelta) ed i Knicks (che avranno a disposizione la quarta chiamata), dunque i  Timberwolves si assicurano la prima scelta, mentre i 76ers restano saldi con la terza chiamata in mano.

Compilare un mock draft è già di per se sempre impresa ardua, chiunque abbia provato a farne uno sa che spesso basta una chiamata a sorpresa  tra le prime per fare saltare tutto il castello successivo, avere la pretesa di riuscire a compilarne uno affidabile a ben un mese di distanza dalla notte del Draft sarebbe chiedere veramente troppo, dunque io nelle prossime righe mi diletterò a riportare qualche mio pensiero e qualche mia considerazione a voce alta, circa i need delle 14 squadre presenti in lottery e  a vedere come questi need possano (o non possano) combinarsi con i giocatori che si sono dichiarati eleggibili.

1. MINNESOTA TIMBERWOLVES (record 16-66)
Siamo di fronte alla squadra col peggior record NBA che però in ottica futura ha un perno fondamentale su cui ripartire: Andrew Wiggins, affianco a lui c’è il redivivo Rubio, mentre il reparto lunghi ha molte meno certezze, va bene Dieng, ma serve una pietra angolare.

KARL ANTONY TOWNS (C, freshman,Kentucky) può rispondere perfettamente a questa esigenza:  lungo completo su entrambi i lati del campo, buona strutturazione fisica per il ruolo, può unire una fase difensiva già solida a una fase offensiva ancora in divenire che però ha già dimostrato che il ragazzo è in grado di essere pericoloso sia sotto canestro che dalla media distanza.

La sua seconda parte di stagione in crescendo lo ha portato a superare nel gradimento comune Okafor e a piazzarsi come piĂą serio candidato per la prima chiamata; pare oltretutto un giocatore giĂ  pronto per potersi giocare sin da subito i suoi minuti in NBA.

2. LOS ANGELES LAKERS ( 21-61)
A differenza dei T’wolves qui non c’è una vera certezza su cui basarsi, il promettente rookie Randle ha dovuto saltare tutta la stagione a causa di un infortunio e quindi è ingiudicabile, non è nemmeno scontato che i Lakers vogliano necessariamente affidarsi al draft per ripartire, dunque non si può escludere a priori la possibilità che questa scelta venga scambiata.

JAHIL OKAFOR (C, freshman, Duke) ha lasciato vedere nella sua unica stagione collegiale una capacità innata al gioco in post offensivo, merce rarissima anche al piano di sopra, e tantopiù incredibile per un ragazzo di questa età;  oltretutto uno dei punti a suo favore è stata la capacità di passaggio e di scarico sul perimetro sui raddoppi nel momento in cui le difese avversarie hanno iniziato ad attenzionarlo con più uomini.

Gli unici due aspetti da valutare meglio, e che potrebbero costargli la prima chiamata, sono le lacune mostrate in aiuto in fase difensiva, e la mancanza di una soluzione offensiva dalla media (e dalla linea del tiro libero, dove ha chiuso con un bruttissimo 51% che lo rende veramente troppo battezzabile)

3. PHILADELPHIA 76ERS (18-64)
Il GM Hinkie continua con la sua opera di tanking radicale alla ricerca del giocatore che può veramente assicurare un futuro limpido a Philadelphia, se il reparto lunghi risulta in prospettiva completissimo con Noel, Embiid e Saric, al contrario serve assolutamente un giocatore di valore nel backcourt.

D’ANGELO RUSSEL (PG/SG, freshman, Ohio State) è un giocatore dagli innati istinti offensivi, ottimo sia come creatore di gioco e passatore sia se deve mettersi in proprio; resta da capire se la sua evoluzione futura sarà da playmaker o da guardia ma siamo di fronte a un giocatore che a Philadelphia può prendere in mano la squadra sin dal suo primo minuto in NBA; pur con le dovute differenze dovute principalmente all’età e al valore dei compagni non mi stupirei di un impatto simile a quello di Lillard al suo primo anno NBA.

4. NEW YORK KNICKS ( 17-65)
Discorso che per certi versi può essere simile a quello dei Lakers, qui però una certezza c’è e si chiama Carmelo Anthony, i rinforzi vanno cercati in playmaking o nel reparto lunghi, personalmente vedo i Knicks più orientati a uno scambio con la loro quarta scelta, e allora si va col giocatore di maggior valore a questo punto.

EMMANUEL MUDIAY  (PG, International) giocatore molto difficile da valutare e da confrontare ai suoi rivali vista la sua scelta di giocare da professionista in Cina (dove peraltro a causa di un infortunio ha dovuto saltare svariate gare); le sue doti fisiche per il ruolo lasciano pochi dubbi in merito al fatto che ci si trovi di fronte a un giocatore già formato da questo punto di vista e che possa diventare un ottimo difensore in NBA, d’altro canto deve sicuramente migliorare nel jump shot per poter diventare un giocatore d’elite.

5. ORLANDO MAGIC ( 25-57)
Ad Orlando i giocatori futuribili non mancano: Payton, Oladipo e Gordon su tutti faranno sicuramente parte delle prossime versioni dei Magic, in attesa di capire quali saranno le future mosse di Hennigan (Harris verrà rinnovato? Vucevic ha convinto o verrà utilizzato come asset?)  e studiando le caratteristiche dei giocatori selezionabili c’è un giocatore in particolare che sembra rispondere perfettamente ai criteri utilizzati dal GM dei Magic in fase di draft.

JUSTISE WINSLOW ( SF, freshman, Duke) è un giocatore che è prepotentemente salito di colpi nel finale di stagione dei Blue Devils arrivando anche a rubare la scena al più quotato Okafor;  capace di coprire i ruoli di guardia ed ala piccola ha una strutturazione fisica eccellente per l’età che gli può assicurare un buon impatto immediato anche al piano di sopra;  ha mostrato una buona capacità in fase difensiva unita alla pericolosità dall’arco che ne fanno un giocatore molto  richiesto, deve migliorare in continuità di rendimento evitando di estraniarsi dal gioco in alcuni frangenti, ma il materiale per far bene c’è tutto.

6. SACRAMENTO KINGS (29-53)
Squadra che ha un All-Star di assoluto livello a sua disposizione: DeMarcus Cousins, centro attorno al quale deve essere costruita la squadra di Coach Karl, i need di squadra sarebbero moltissimi, ma l’impressione personale è che qui si andrà alla ricerca non del miglior giocatore ma di qualcuno che torni utile sin da subito.

WILLIE CAULEY STEIN (C, junior, Kentucky) è questo tipo di giocatore, ha tre anni d esperienza collegiale alle spalle sotto coach Calipari, difensivamente ha mostrato un’ottima capacità in aiuto e una grande abilità nel contenere giocatori molto più piccoli sui cambi nei pick’n’roll, non è un vero e proprio rim-protector e a livello NBA potrebbe necessitare di metter su un po di massa in più per non patire troppo nel pitturato; la vera pecca è l’aspetto offensivo dove al momento siamo all’abc e dove l’unica sua abilità è quella di concludere nei pressi del ferro.

7. DENVER NUGGETS (30-52)
La nuova versione dei Nuggets riparte dal centro Jusuf Nurkic, e dalle conferme (perlomeno temporanee) di Lawson,Gallinari e Faried; in attesa di capire se a Denver si vorrĂ  ricostruire totalmente o meno, il draft a questo punto propone diverse scelte interessanti, tra cui due Internationals, giocatori ai quali i Nuggets ultimamente guardano con interesse.

MARIO HEZONJA (SG/SF International) è indubbiamente uno dei migliori prospetti di questo draft a livello di talento puro, giocatore con un fisico adatto anche per imporsi oltreoceano ha nei suoi punti di forza sicuramente la capacità di tirare velenosamente da dietro al perimetro e di crearsi un tiro dal palleggio, deve sicuramente però lavorare sia sulla selezione di tiro che forse sull’aspetto mentale visto che spesso la personalità lo porta a fidarsi troppo dei suoi mezzi.

8. DETROIT PISTONS (32-50)
Coach Van Gundy ha iniziato la sua opera di rinnovamento a Detroit, liberatosi di JSmoove ha di fatto consegnato le chiavi del presente e del  futuro in mano a Drummond attorno al quale va costruita tutta la squadra, se il reparto piccoli più delle certezze è sulle ali che servono assolutamente degli innesti di qualità.

KRISTAPS PORZINGIS (PF, International) potrebbe risultare un ottimo fit per il gioco di Van Gundy, parliamo infatti di un’ala grande che corre benissimo il campo e che in rapporto alla statura presenta un’incredibile capacità di trattare la palla e di tirare, i dubbi restano sulla capacità di adattarsi a livello fisico NBA dove per imporsi, salvo sorprese, necessita di mettere su più massa, sperando che questo non ne limiti l’assoluta unicità nel suo genere

9. CHARLOTTE HORNETS ( 33-49 )
Nel Nord Carolina c’è già una fisionomia di squadra che si poggia su Kemba Walker, Kidd-Gilchrist e Al Jefferson, mentre sono in fase di sviluppo prospetti quali Zeller e Vonleh, il need sarebbe quello di una guardia tiratrice ma a questo punto del draft non sembra esserci un tipo di giocatore simile, dovessi fare una scommessa punterei su una trade-down per gli Hornets;  andando sul miglior giocatore troviamo

STANLEY JOHNSON (SF, freshman, Arizona) giocatore dal grande impatto fisico e atletico per il ruolo che come tale può guadagnarsi minuti sin da subito come specialista difensivo nonostante la giovanissima età, per il suo sviluppo in ottica NBA deve trovare più continuità al tiro (dove comunque parte da una base solida), se la trova ha il potenziale per essere uno dei tanto ricercati 3&D fondamentali all’interno di qualsiasi sistema.

10. MIAMI HEAT (37-45)
Il team di Pat Riley si trova in questa posizione principalmente a causa dell’assenza di Bosh nella seconda parte di stagione, ma l’innesto di Dragic unito al sopra citato Bosh e a Dwyane Wade può portare sin da subito gli Heat a livelli ben più alti, a questo punto del draft difficilmente c’è un giocatore che possa cambiare sin da subito le sorti di una squadra del genere, ma in ottica futura punterei su KELLY OUBRE (SF, freshman, Kansas).

Ala piccola che nelle aspettative dei Jayhawks doveva prendere l’eredità di Wiggins; ha mostrato un rendimento ondivago che probabilmente avrebbe richiesto un ulteriore anno di sviluppo al college, sicuramente necessita di tempo per crescere, ma gli istinti offensivi mostrati uniti alle grandi doti atletiche e fisiche (wingspan d’elite) lasciano intravedere un futuro decisamente roseo, senza contare che le sue doti in campo aperto potrebbero sposarsi comunque molto bene col gioco in transizione predicato da Dragic

11. INDIANA PACERS ( 38-44)
Anche in questo caso la posizione al draft è dovuta a un’infortunio, quello che ha tenuto Paul George distante dai campi NBA per tutta la stagione; i Pacers si sono dimostrati comunque squadra gagliardissima anche in sua assenza ed ora vorranno tornare immediatamente ai loro abituali livelli, dunque la scelta potrebbe ricadere su un giocatore che torni utile sin da subito.

FRANK KAMINSKY (C/PF, senior, Winsconsin) può essere il giocatore deputato a seguire le orme del veterano David West, Frank The Tank ha mostrato in questi ultimi due anno di college di essere un giocatore dalle totali skill offensive, in grado sia rendersi pericoloso sia con il Jumper, sia in post, che come passatore, difensivamente potrebbe avere grossi problemi a marcare le power forward molti mobili, anche se l’ottimo IQ cestistico può aiutarlo; “paga” il fatto di essere un senior e dunque molto più vecchio, altrimenti lo avremmo trovato moolto più in alto.

12. UTAH JAZZ (38-44)
La squadra di Salt Lake City è stata indubbiamente la rivelazione della seconda parte di stagione e può solo migliorare grazie a un core giovane formato da Burke,Hayward,Favors e Gobert, la rinuncia a Kanter ha segnato un passaggio fondamentale per la chimica di squadra dei Jazz, ma ora serve un lungo che in ottica futura possa dare qualche soluzione offensiva in più rispetto a Favors e Gobert.

MYLES TURNER (C/PF, freshman, Texas) lungo atipico che nei mock prestagionali veniva previsto nelle prime 5-6 chiamate; l’impressione è nell’anno collegiale non sia stato sfruttato a dovere e che chiunque lo prenda debba mettere in conto un pò di tempo per svilupparlo appieno, ma il mix di caratteristiche fisiche e tecniche a sua disposizione giustificano la scommessa, qui siamo di fronte a un lungo con grande facilità di tiro dal perimetro unita a un grande istinto alla stoppata, doti che non si vedono tutti i giorni

13. PHOENIX SUNS ( 39-43 )
I Suns con le rinunce a Dragic e Thomas in cambio di scelte hanno indubbiamente segnato una strada che passerĂ  attraverso i futuri draft, dunque non hanno urgenza immediata ma baderanno al talento puro, con un occhio di riguardo al reparto guardie dove serve qualcuno che possa far male dal perimetro.

DEVIN BOOKER (SG, freshman, Kentucky) è il giocatore più giovane tra quelli in odore di lottery, oltre a essere indubbiamente uno dei tre migliori tiratori puri presenti in questo draft; valutare un giocatore uscente dal  “Platoon” di Calipari è sempre complicato, Booker ha sicuramente bisogno di implementare l’aspetto difensivo per poter consolidare un ruolo da protagonista al piano di sopra, se riuscirà a farlo saremo di fronte però di fronte a una shooting guard completa in ogni aspetto del gioco

14. OKLAHOMA CITY THUNDER ( 45-37)
I Thunder hanno pagato una serie incredibile di infortuni che li hanno portati da Contender a squadra in Lottery, dal prossimo anno le cose dovrebbero tornare nella normalità; il neo Coach Donovan è da sempre attento all’aspetto difensivo ma cerca anche dei tiratori in grado di aprire il campo alle stelle, tutto questo considerando che per quanto  possibile il minutaggio di Durant verrà sempre monitorato e limitato per evitare ricadute pericolossime.

JUSTIN ANDERSON (SF, junior, Virginia) probabilmente potrebbe essere un azzardo così in alto, ma ci troviamo di fronte a un’ala piccola che nel suo anno da junior ha mostrato un incredibile miglioramento al tiro da tre (tirando col 45%) che unito alle sue doti difensive e fisiche (wingspan degno di nota, e Presti a questo fa molto caso) ne fanno un giocatore che potrebbe molto tornare molto utile come role-player sin dal primo giorno in una rotazione NBA.

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