Partiamo dalla fine, Golden State resiste all’assalto dei Rockets nel finale di gara 2, vince la partita 99 a 98 e mantiene il vantaggio del fattore campo,adesso la serie si trasferisce a Houston sul 2 a 0 per la squadra di Curry.

A poco più di 30 secondi dalla fine Golden State, ovvero Curry, ha la palla in mano e lascia trascorre il tempo per trovare il miglior tiro e chiudere la gara. Houston cambia e Howard finisce su Curry, tutta la Oracle, tutta la California, pensa che Curry in palleggio troverà lo spazio per uno “Stephback” (cit.) Jumper come ha fatto mille volte e metterà le olive nel Martini anche in questa gara 2.

Howard invece resiste, Harden raddoppia veloce, così Curry scarica la palla che poi arriva a Barnes che sul recupero di Howard sbaglia il layup.

Il rimbalzo è in mano a Harden con 9 secondi da giocare. Harden fin lì sostanzialmente immarcabile per gli Warriors va verso il canestro per l’ultimo tiro, Curry e Thompson sono precipitosamente rientrati e stanno già difendendo la via diretta a canestro che Harden vorrebbe prendere, il Barba scambia con un compagno per cercare di muovere rapidamente la difesa di Golden State e prova ad accelerare di nuovo verso il canestro ma si trova davanti di nuovo Curry e Thompson che lo aggrediscono e gli impediscono di provare a tirare, così la partita finisce con il cronometro che va a Zero e Harden con la palla in mano.

Come in Gara 1 McHale non ha mai chiamato un time out per fermare la marea montante dell’attacco di Golden State, così anche in quest’occasione non ha fermato il gioco, aveva il time out per farlo, e non ha cercato di riorganizzare l’ultimo gioco dei suoi.

I difensori del coach di Houston dicono che alla fine la palla era in mano al giocatore che i Rockets volevano incaricare dell’ultimo possesso, un time out avrebbe permesso anche alla difesa di Golden State di riorganizzarsi e avrebbe interrotto un’attacco in transizione che avrebbe trovato la difesa avversaria non pronta. Alla fine però Golden State ha ben coperto la transizione di Harden e Houston non ha potuto giocare un attacco organizzato e pensato con cui provare a vincere la partita.

I due “capi” Curry e Harden hanno rispettivamente preso in mano le proprie squadre anche in questa gara, in special modo Harden è stato immarcabile per tutta la serata, per tutti i Golden State Warriors; alla fine della gara Harden ha a referto 38 punti, 10 rimbalzi e 9 assist in una partita gigantesca.

Nei momenti di difficoltà i Rockets hanno sempre bussato alla porta di Harden e lui ha sempre risposto presente segnando e facendo segnare, non facendo mai uscire dalla partita la sua squadra, ricucendo ad esempio uno svantaggio di 17 punti nel secondo quarto, quando nessuno dei suoi sembrava avere modo di trovare il canestro.

Howard dato per incerto dopo lo scontro con Josh Smith in gara 1 è invece regolarmente in campo e mette insieme dei numeri importanti, 19 punti e 17 rimbalzi, ed è ben presente all’interno della gara anche nella metà campo difensiva.

Per Golden State invece sono continuate le difficoltà di Klay Thompson che ha messo a referto solo 13 punti ed ha segnato solo 1 delle 7 triple tentate. Ottima invece la gara di Bogut che con 14 punti e 8 rimbalzi ha registrato la sua miglior performance nei play off.

Detto questo la gara è stata davvero un duello tra le due stelle, Curry e Harden, non a casa finiti primo e secondo nella corsa al premio di MVP della regular season NBA, ben sintetizza Bogut: “A volte vorrei aprirmi una birra, prendere un posto a bordo campo e guardare. Questi due ragazzi sono i due migliori giocatori di Basket del mondo”.

Una volta ricucito lo strappo nel secondo periodo le due squadre sono sempre state vicine nel punteggio e nessuna delle due compagini è riuscita a trovare il modo di strappare la partita e acquisire un vantaggio rassicurante che evitasse il finale in volata di cui abbiamo detto.

I Rockets si sono dimostrati una squadra solida, con un giocatore come Harden ormai divenuto una stella di prima grandezza nella NBA; Golden State ha saputo reggere l’urto, sfruttare l’energia che la Oracle Arena trasmette ed ha un giocatore come Curry in grado di creare basket dal nulla.

Adesso la serie si trasferisce in Texas dove i Rockets dovranno cercare di equilibrare subito la serie, hanno già rimontato dal 3 a 1 contro i Clippers, impresa davvero difficile, farlo per la seconda serie consecutiva è un’occorrenza statistica davvero improbabile, perciò è davvero importante per Houston vincere le prossime due partite casalinghe.

One thought on “Golden State resiste a James Harden e vince Gara2

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