È la serie più attesa, quella più incerta e che promette di lanciare la vincitrice del confronto lungo una strada che potrebbe portare dritta alle Finals 2015. Allo Staples Center è tutto pronto per il primo atto di Clippers-Spurs, che mette di fronte la terza e la sesta forza (classifiche alla mano) del selvaggio Ovest. Siamo solo al primo turno dei playoff, ma i valori in campo nel confronto che inizia oggi potrebbero essere degni di una finale di Conference. Da un lato i padroni di casa, il volto nuovo di Los Angeles, a caccia della qualificazione che darebbe una nuova dimensione alla squadra di Doc Rivers, alla quale forse manca soltanto uno scalpo eccellente per poter compiere il definitivo salto di qualità. Dall’altro gli eterni Spurs, che con una cavalcata da par loro nella seconda metà della stagione hanno chiarito una volta di più di non essere appagati e di volersi regalare un altro, forse stavolta davvero l’ultimo, giro di valzer coi loro tre grandi vecchi. La sfida Rivers-Popovich, due coach ormai nel Gotha della lega, sarà una partita nella partita: DeAndre Jordan vince la palla a due, e lo spettacolo può avere inizio.

È proprio Jordan a alzare subito il volume in difesa, cancellando il tiro di Duncan nel pitturato; Green però è il primo a arrivare sul pallone vagante, e con una bella incursione mancina mette a segno i primi due punti della sfida. Griffin pareggia immediatamente con un bel movimento in post, prima che le due squadre attraversino un momento di secca offensiva sbloccato dalla tripla solitaria di Paul. L’energia dei Clippers sembra superiore a quella degli ospiti: Jordan stoppa tutto quello che arriva nei pressi del ferro, CP3 dirige a meraviglia l’attacco e i padroni di casa coltivano subito un pensiero stupendo di fuga. Una tripla di Redick lancia i Velieri sul +10 (18-8), con San Antonio che suda freddo per una storta alla caviglia sinistra di Parker che però riesce a rimanere sul parquet senza apparenti. conseguenze. San Antonio prova a aprire il playbook iniziando ad eseguire, con Duncan che manda via una palla meravigliosa per l’alley-oop con Leonard e Manu Ginobili che va al ferro in una delle sue proverbiali zingarate in vernice, ma i Clippers in modalità da corsa mettono in crisi gli ospiti e si mantengono abbastanza agevolmente intorno alla doppia cifra di vantaggio. Campo anche per Belinelli, ma Los Angeles chiude alla grande i primi dodici minuti grazie a un ottimo Paul che lascia il palcoscenico al rientrante Crawford che con due tiri dei suoi chiarisce di non aver alcun tipo di ruggine dopo 17 gare saltate per un problema al polpaccio. 30-18 Clippers al primo intervallo: difesa intensità sui 28 metri e attacco ben bilanciato lanciano i padroni di casa, mentre San Antonio si interroga sui 5 palloni persi e sulla pessima mira dalla distanza (0/6 dall’arco per i nero argento).625x527-136
Gli Spurs si ripresentano sul terreno di gioco con 4/5 di panchina arricchiti dalla presenza come sempre totemica di Tim Duncan, e i risultati in avvio di secondo periodo sono quanto mai efficaci: gli ospiti piazzano un break di 10-0, con una tripla a testa per Mills e Ginobili e quattro punti di Diaw, imbeccato da un assist enciclopedico del mancino di Bahia Blanca. I ritmi dei Clippers sono calati fisiologicamente dopo il meeting di atletica leggera inscenato nel primo quarto, e l’inerzia del match sembra adesso a favore degli Spurs, che impattano sul 35 pari grazie a una gran tripla del Beli e a due liberi di Parker prima di portarsi in vantaggio con Duncan imbeccato da un gran passaggio schiacciato per terra da parte di Baynes. Nel momento migliore degli ospiti, però, i padroni di casa riemergono dopo il passaggio a vuoto di inizio quarto e tornano a prendere in mano le redini del match: la difesa torna a salire di colpi e mortifica i tentativi ospiti, Griffin si fa sentire su entrambi i lati del campo e Crawford martella ancora per un 10-0 che restituisce ai Clippers otto lunghezze di vantaggio. Jordan (quarta stoppata per lui) cancella Ginobili con una veloce pallavolistica ma esagera su Leonard, concedendo il goaltending che sblocca l’attacco ospite dopo quattro minuti abbondanti di digiuno dal campo. Popovich sceglie allora di giocarsi la carta dell’hack-a-Jordan: la strategia paga i dividendi sperati permettendo a San Antonio di riportarsi sul -4, prima che DeAndre si metta in ritmo mandando a bersaglio tre degli ultimi quattro tentativi permettendo ai Clippers di chiudere il primo tempo avanti 49-43. I padroni di casa non perdono la lucidità dopo il parziale iniziale propiziato dal grande impatto della panchina ospite (22-12 il parziale a favore delle riserve degli Spurs), chiudendo avanti la prima metà di gara grazie a un’ottima difesa e ai 13 punti di Blake Griffin che chiude da top scorer i primi 24 minuti. Attenzione però ai numeri degli Spurs, che dopo un primo tempo chiuso col 36% dal campo (3/14 dall’arco) e 9 palle perse sono sotto di appena sei lunghezze.
Il secondo tempo si apre all’insegna di DeAndre Jordan: il numero 6 di casa intimidisce gli avversari con la sola presenza nel pitturato, per poi schiacciare in beata solitudine per i primi due punti della ripresa. I ritmi tornano ad essere quelli indiavolati della prima fase di gara, a scapito della precisione dei rispettivi attacchi: ci vogliono le iniziative personali di Paul e Parker per movimentare il match e muovere il punteggio, con CP3 che sfida apertamente al tiro il franco-belga che risponde presente segnando tre canestri dopo altrettanti errori. 625x527-134Clippers sempre avanti di sei punti, ma i padroni di casa stanno tornando a salire di colpi e minacciano di deflagrare: detto e fatto, con Barnes che prima fa volare Ginobili con la finta prima di imbucare la tripla dall’angolo e poi manda un messaggio forte e chiaro agli avversari, trascinando Baynes in terza fila per la palla a due che è chiaro indice dell’intensità con la quale sono scesi in campo gli uomini di Doc Rivers. Lo strappo è nell’aria, ed è uno straripante Blake Griffin a propiziarlo: il 32 di casa posterizza il malcapitato Baynes, ricevendo un proiettile a una mano inventato da Paul, prima di irrompere nella difesa ospite come una lama nel burro e scollinare oltre quota 20 punti segnati. Leonard prova a mettersi la squadra in spalla, ma l’Mvp delle scorse Finals può ben poco contro lo strapotere dei padroni di casa: Crawford è una sentenza dall’arco, ed è ancora Griffin a mettere il punto esclamativo con lo spin chiuso con la schiacciata in faccia a Baynes che fa esplodere lo Staples Center e manda in brodo di giuggiole il vulcanico owner Steve Ballmer.&MaxW=640&imageVersion=default&AR-150429979 Leonard però non è domo, e con una tripla allo scadere regala ancora un soffio di vita ai suoi: 79-64 Clippers a dodici minuti dal termine di Gara 1, un vantaggio propiziato dal 22-11 per chiudere un terzo periodo giocato sulle ali di un’energia pazzesca che contagia il pubblico di casa.
Big Baby Davis apre il quarto periodo col canestro segnato dopo un paziente movimento in post accoppiato con Diaw. San Antonio prova ad affidarsi una volta di più alla propria panchina, con Popovich che pesca un caldissimo Mills che inizia a bombardare dal perimetro. Crawford e un misterioso Paul rispondono senza che la difesa ospite riesca apparentemente a trovare contromisure ma, in maniera sorprendente ma non inattesa, gli ineffabili Spurs provano a riaprire ancora una volta il match: la strana coppia Mills-Belinelli colpisce ancora dall’arco, e in un amen i nero argento tornano sul -9 (90-81) con sette minuti abbondanti sul cronometro. Rivers corre ai ripari chiamando timeout, un break che evidentemente chiarisce le idee dei suoi e dal quale i Clippers escono lanciati per andare a chiudere definitivamente la partita. Griffin va col gioco da tre punti, Paul è meraviglioso e infallibile con l’ennesimo canestro da palleggio e Jordan appoggia il tap-in del nuovo +16 che reindirizza, forse definitivamente, le sorti del match. Belinelli è l’ultimo ad arrendersi col jumper dalla media, ma i Clippers hanno ormai rotto la diga e vedono lo striscione del primo traguardo del playoff: Griffin orchestra la transizione innescando la tripla di Redick come il più classico dei playmaker, mentre il play vero dei Clips continua a dispensare classe e magie con i due canestri che spaccano definitivamente la partita. Popovich alza bandiera bianca con tre minuti da giocare, concedendo un po’ di riposo alle gambe dei suoi veterani; Rivers invece tiene in campo il quintetto base fino alla sirena finale, mandando un messaggio alla concorrenza.

Chris-Paul-San-Antonio-Spurs-v-Los-Angeles-ClippersI Clippers si prendono il primo atto della serie, facendo la voce grossa di fronte al proprio pubblico e vincendo col risultato finale di 107-92: uno strepitoso Chris Paul da 32 punti (13/20 dal campo), 7 rimbalzi e 6 assist guida i suoi insieme a un super Griffin, che chiude con 26 punti, 12 rimbalzi, 6 assist e 3 rubate in 43 minuti di utilizzo. Crawford ne mette 17 in 23 minuti dalla panchina, e va sottolineato il fondamentale apporto di Jordan, devastante sotto il piano della presenza difesa al di là dei numeri di un tabellino più che buono (9 punti, 14 rimbalzi e 4 stoppate). Per San Antonio non bastano i 18 punti e 6 rimbalzi di un Leonard generoso ma troppo solo per riuscire a guidare la rimonta dei suoi e la doppia doppia da 11 punti e altrettanti rimbalzi del solito Duncan: la panchina è super come al solito, con 43 punti tra i quali spiccano gli 11 del Beli, ma il 37% è il chiaro indice della serataccia nero-argento, rappresentata in maniera emblematica dalle difficoltà di un Parker letteralmente travolto dal dirimpettaio Paul. Mercoledì notte si torna in campo per Gara 2: stesso posto, stessa ora, per una prima rivincita che darà nuove e ulteriori indicazioni sugli equilibri di una serie che si annuncia davvero avvincente.

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