La stagione 2013-2014 era cominciata sotto buoni auspici per i Cavs. La franchigia di Cleveland vince infatti la draft lottery: purtroppo il draft 2013 non è uno dei migliori sotto il profilo del talento.

I Cavaliers scelgono con la chiamata numero 1 Anthony Bennett. L’aggiunta al roster di giocatori di esperienza come Jack, e la possibile esplosione di giocatori come Irving e Thompson fa ben sperare per un ritorno ai play-off.

Non sempre però le cose vanno come previsto: stagione sottotono, passata nei bassifondi della (mediocre) Eastern Conference. Record 33-49 e niente play-off.

Ma la fortuna strizza (ancora) l’occhio ai Cavs e nonostante possibilità ridottissime, per il secondo anno consecutivo vincono la Lottery. Questa volta il talento medio del draft è elevatissimo.

Conference: Eastern
Division: Central

ARRIVI: Lebron James(FA da Miami), Kevin Love(Minnesota), James Jones (FA da Miami), Mike Miller (FA da Memphis), Shawn Marion (FA da Dallas), Joe Harris (33° scelta al draft), Brendan Haywood (Charlotte)

PARTENZE: Jarret Jack e Sergey Karasev (Brooklyn), Andrew Wiggins e Anthony Bennet (Minnesota), Luol Deng (Miami)

PROBABILE QUINTETTO
PG: Kyrie Irving   SG:Dion Waiters   SF:Lebron James   PF:Kevin Love   C:Anderson Varejao

GUARDIE: Kyrie Irving, Matthew Dellavedova, Dion Waiters, Mike Miller,Joe Harris
ALI: Lebron James, James Jones, Shawn Marion, Kevin Love, Tristan Thompson
CENTRI: Anderson Varejao, Brendan Haywood, Alex Kirk

HEAD COACH: David Blatt (nuovo)

Ci sono tre giocatori potenzialmente all-star che sono candidati alla prima scelta: Andrew Wiggins, Jabari Parker e Joel Embiid. La scelta ricade su Wiggins.

Intanto è rivoluzione tecnica anche in panchina: licenziato Mike Brown, arriva David Blatt. Il coach ex-Maccabi Tel Aviv arriva da una stagione fantastica con la squadra Israeliana: vince sia campionato che Eurolega.

Ma il ciclone che si sta per abbattere in Ohio è di quelli che sono destinati a sconvolgere gli equilibri non solo degli stessi Cavs, ma di tutta la NBA. Dopo la sconfitta degli Heat nelle Finals di Giugno, comincia a farsi sempre più insistente la voce di un possibile ritorno di Lebron James a Cleveland.

All’inizio sembra solo una notizia priva di fondamento.Però, più passa il tempo, più il ritorno del Prescelto sembra possibile. Lo stesso agente del giocatore non smentisce la cosa.

Questa volta Lebron non mette in piedi nessuno show sulla sua decisione, ma annuncia di voler ritornare in patria con una “sobria” lettera aperta. Le motivazioni, oltre al massimo salariale garantitogli dai Cavs, sembrano essere “nobili”:”The King” vuole portare il titolo nella sua Cleveland, impresa fallita nel suo primo periodo in maglia Cavaliers.

Anche i dissidi passati con il proprietario della franchigia Dan Gilbert sembrano essere messi da parte. Dopo aver firmato Lebron James, la dirigenza si impegna a fornire un supporting cast di tutto rispetto per LBJ.

Dopo Lebron, arrivano in Ohio due “fidi” scudieri del 23 di Akron come Mike Miller e James Jones (entrambi free agent). Anche altri giocatori d’esperienza come Shawn Marion e Brendan Haywood si lasciano convincere dalla bontà del progetto e firmano per i Cavs.

Ma il botto di mercato che rinforza ulteriormente la squadra è l’arrivo di Love. L’ala che era in forza ai T’wolves non ha mai mascherato di voler andar via da Minnesota. Appena si è presentata l’opportunità di andare a giocare in una contender per il titolo,Love non ci ha pensato su due volte.

Minnesota, fiutata l’opportunità di cedere lo scontento Love traendo qualche beneficio ne ha approfittato. Infatti i Cavaliers sono riusciti ad acquisire l’ala forte di Los Angeles non senza sacrifici.

Vanno a Minneapolis,come contropartita nello scambio Anthony Bennett, la 1° scelta del draft 2014 Andrew Wiggins e future scelte al draft. Naturalmente, nell’immediato, Cleveland ci guadagna un giocatore nel pieno della sua carriera con punti e rimbalzi in mano, pronto a dare un grande aiuto alla causa.

Di contro,però,perde Bennett, che in Summer League aveva dato segni di ripresa dopo un anno deludente, e Wiggins. Certo, si parla di un giocatore che non ha mai calcato un parquet NBA, ma le doti atletiche e tecniche del ragazzo Canadese sembrano enormi. La maggior parte degli esperti vede in lui un futuro All-star.

Quindi,andando ad analizzare la trade, possiamo dire che teoricamente nessuna delle due squadre ci ha perso (almeno guardando agli obiettivi che si prefissano nel breve periodo).

I Cavaliers prendono un giocatore di sicuro valore, pronto ad aiutare Lebron James e Kyrie Irving nella rincorsa al titolo. I Timberwolves vanno ad inserire in un gruppo giovane e di talento, a cui non si chiede subito di portare l’anello a Minnesota, altri due giocatori di gran potenziale.

Dopo tutti questi innesti importanti nel roster,non si può fare a meno di considerare la franchigia dell’Ohio una seria contendente per il titolo. Le frecce nella faretra di coach Blatt sono tante e belle appuntite. Ora toccherà proprio al coach ex-Maccabi riuscire a creare un sistema che permetta ai nuovi “big three” di esprimersi al meglio.

 

 

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