Prendete gara 7 di primo turno tra Spurs e Mavs. Allungatela di 48 minuti ed ecco a voi il rapido resoconto di gara 1 di secondo turno tra San Antonio e Portland. 116-92 il risultato finale, con gli uomini di Popovich che hanno esteso la super prestazione di tre giorni fa con Dallas al primo atto della serie contro i Blazers. Partita 8-0 i nero argento non si sono più voltati indietro, incrementando il proprio vantaggio in maniera sistematica sino ai 26 punti dell’intervallo, quando la partita era già bella che finita.

Tony Parker di nuovo al comando totale delle operazioni (33 e 9 assists con 13/24 al tiro), in attack mode costante sin dal primo possesso. Lillard ha subito le sue penetrazioni, ma stanotte ha fatto tutta la differenza del mondo il jumper, che è entrato in maniera sistematica, ipotesi che lo rende virtualmente inarrestabile. Il francese si è portato dietro tutta la squadra che ha girato con la precisione di un orologio svizzero, anche nei suoi ingranaggi che fino ad oggi erano apparsi inceppati. Parliamo proprio di Marco Belinelli, che dopo un primo turno da 13 punti complessivi e il 30% al tiro, si è ritrovato, mettendone in un sol colpo 19, con 7/9 dal campo, tornando, tutto in un colpo ad essere il giocatore brillante ammirato per tutta la regular season.

Sorprendente anche Aaron Baynes dalla panchina, mandato dentro presto e a sorpresa da Pop dopo il secondo fallo prematuro di Duncan (in ufficio con 12 punti e 11 rimbalzi). L’ala centro dei texani ha giocato con incredibile forza e solidità, chiudendo con 10 punti e 7 rimbalzi, tutti quando anche c’era (per modo di dire) partita.  La panchina degli Spurs, in generale, ha annientato quella di Portland: 50-18 il computo totale dei punti. Un vantaggio che si sapeva San Antonio avrebbe avuto, ma non si immaginava così tanto ampio e che, se portato su tutta la serie, non lascerebbe scampo a Aldridge e compagni.

Aldridge che ha subito la difesa avversaria, nonostante quello che possano dire i suoi numeri (32+14), accumulati però in gran parte in un secondo tempo di garbage time. L’ex Texas University, infatti, nei primi 24′ ha subito l’organizzazione sui pick’n’roll degli Spurs e in particolare l’aggressività di un positivissimo Tiago Splitter, tanto che i 32 punti erano solo 13 con 6/17 al tiro all’halftime.

Certo, come abbiamo detto è stata una grande partita, attacco e difesa, di San Antonio, ma parte dei 24 punti di scarto finali risiedono anche in una notte da incubo per i Blazers. Se da una parte i padroni di casa hanno segnato sempre e trovato in ogni occasione l’extra pass corretto, dall’altra gli uomini di Stotts hanno sbagliato anche le cose più semplici, perdendo 20 palloni, con punizioni in contropiede costanti, e tirando 8/24 su tiri aperti. Lillard fermo a 17 punti con 6/15 al tiro, Matthews e Batum con 5/18 complessivo dal campo, Williams dalla panchina a 3/11. Numeri che, da una squadra che fino a cinque giorni fa segnava qualsiasi cosa lanciasse per aria, non ci si sarebbe attesi così d’improvviso.

Insomma, gara 1 di sicuro segna una linea in questa serie: gli Spurs non sono i Rockets, e faranno loro la parte della lepre in fuga in questa, ma Portland non è certo il brutto anatroccolo visto oggi. Da dopo domani è lecito attendersi un cambio di scenario abbastanza forte.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.