The Splash Brothers are back. E i Warriors tornano a vincere.

Gli uomini di Jackson realizzano una prestazione prorompente, offrendo momenti di grande basket e, riproponendo la loro arma più micidiale: il tiro da oltre l’arco. Partita spettacolare e ricca di emozioni, che ha visto ritmi a dir poco impressionanti, e che conferma questa come una delle serie più belle e combattute di questi Playoffs.

All’Oracle Arena, calda come al solito, Golden State domina in lungo e in largo la gara, tenendo il pallino del gioco per tutti e 48 i minuti, lasciando solo le briciole ai Clippers, mai in partita, nè in grado di aggiudicarsi questo quarto round. A discolpa dei Clips va considerato il clima surreale in cui si sono trovati a giocare, causa gli eventi sconvolgenti che hanno caratterizzato le ultime 24 ore.

Le parole intercettate di Donald Sterling, proprietario della franchigia californiana, lo hanno messo nella condizione di essere tacciato di razzismo nei confronti degli afroamericani.

La cosa ovviamente, ha scosso tutta la NBA, e i losangelini nello specifico. Rivers e i suoi ragazzi si sono trovati così a dover gestire una situazione complessa e difficile, che di sicuro avrà influito nell’affrontare la partita.

Si è parlato anche di astensione per i giocatori dei Clips, che per protesta non sarebbero scesi in campo e avrebbero boicottato la serie. Alla fine la partita si è giocata, ma i giocatori non hanno mancato di prendere le distanze dal loro proprietario, con un gesto forte che, probabilmente, porterà ad altre ripercussioni.

Prima del riscaldamento, le giacche della tuta dei Clips vengono lasciate a centrocampo, e lo stesso riscaldamento viene effettuato con le T-Shirt indossate al contrario, al fine di nascondere il logo dei Clippers ai presenti e all’America tutta. I Warriors si mostrano solidali con lo stato d’animo dei rivali, ma alla palla a due, non si fanno più sconti.

Tornando sul parquet, Golden State fa registrare una giornata di grazia nel tiro da tre, cosa che non gli era riuscita al meglio nelle precedenti uscite, con gli Splash Brothers sugli scudi. Curry solo nei primi nove minuti fa 5/5 da tre e mette a referto qualcosa come 17 punti. Chiuderà la partita con 7-14 dall’arco. Il suo ‘fratello’ Thompson fa 3-8 offrendo una prova di sostanza, e concedendosi una schiacciata che infiamma l’Oracle Arena ad inizio secondo quarto. Bene anche Iguodala (2/2) e Barnes (2/3).

Dando una occhiata alle statistiche, i Warriors hanno tirato con il 55.4% dal campo, il 46.9% da tre e il 75.0% dalla lunetta. Mattatore, a tratti alieno, della serata è stato Steph Curry, finalmente decisivo nella serie, con 33 punti, 7 assist e 7 rimbalzi. Per i giallo blu ottima prova anche di Andre Iguodala che mette a referto 22 punti e 9 assist. Chiudono in doppia cifra anche Thompson, Lee e Barnes tutti e tre a quota 15 punti.

Los Angeles, invece, si trova spalle a muro per tutta la partita, pagando una brutta prestazione che li vede uscire duramente sconfitti. Complice della serata storta, un gioco nel pitturato poco efficace, che non vede sfruttata la maggiore caratura fisica.

Causa di tutto ciò, sono le prestazioni opache di Jordan e Griffin, entrambi mai dominanti a rimbalzo dai due lati del campo. A fine partita il totale dei rimbalzi conquistati sarà a favore dei padroni di casa, 34 contro 32, nonostante Golden State continui a pagare l’assenza di Andrew Bogut.

Numeri alla mano, i Clippers fanno registrare il 42.9% dal campo, 32.3% da tre e l’87.5% ai liberi. Migliore dei suoi è Jamal Crawford, unico a provarci fino alla fine, che realizza 26 punti.

Discreto bottino per Blake Griffin con 21 punti e 6 rimbalzi, che non riesce però a trascinare i compagni come nelle precedenti gare e a ribaltare l’inerzia del match. Doppia cifra anche per uno spento Chris Paul con 16 punti e 6 assist, JJ Redick con 12 e Matt Barnes con 10.

Menzione negativa infine per DeAndre Jordan, che termina la sua pessima serata con 0 punti e 6 rimbalzi. Poco, pochissimo, praticamente niente, per un giocatore chiave di questo confronto.

Ripercorrendo la partita, il primo quarto inizia a ritmi altissimi, con i Warriors scatenati che a suon di triple accumulano un divario con gli avversari che risulterà incolmabile, complice uno straordinario Steph Curry. La prima frazione si chiude sul 39-24.

Nel secondo quarto i ritmi si abbassano, tranne che per SC30 che continua la sua partita da ‘illuminato’. Thompson sale prematuramente a quattro falli e i Clips provano ad approfittarne, con Rivers che catechizza come può i suoi nei timeout. Ma il passivo resta pesante e si arriva all’intervallo lungo con LA sotto di 18 lunghezze.

Il terzo e il quarto parziale sono manifesto del tentativo incompiuto di rientrare, da parte dei Clippers. Ogni volta che i californiani provano a cambiare marcia e mettere il fiato sul collo agli avversari, Curry e compagni li rimettono a debita distanza, senza rischiare mai troppo.

Nel finale Thompson va fuori per falli, a 6′ dalla fine, e i Clips trovano il miglior contatto sul -10. Ma, come coerente conclusione del match, le triple di Curry e Barnes ridanno un vantaggio confortevole, e consentono di difendere senza particolari problemi fino alla fine.

Golden State inchioda 21 punti di margine e chiude Gara 4 sul 118-97, prendendosi una vittoria tanto bella, quanto importante, visto che riporta la serie in parità sul 2-2. I Warriors possono così ripartire per la California forti della maturazione del loro gioco, su un equilibrio totale che lascia ancora aperti i giochi fino alla fine.

Dall’altra parte i Clippers dovranno leccarsi in fretta le ferite e tenere, per quanto possibile, i problemi societari fuori dal terreno di gioco. Sarà decisivo rientrare mentalmente nella serie, cercando di sfruttare le due gare casalinghe per riportare l’inerzia a proprio favore.

Appuntamento per Gara 5 allo Staples Center, nella notte di martedì 29 ore 4:30 AM.

One thought on “Golden State travolge i Clippers e riporta la serie sul 2-2

  1. Ragazzi provate a controllare gli articoli di eurosport, ci sono troppe frasi simili alle vostre non vorrei che qualcuno avesse fatto copia e incolla…

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