Allo United Center di Chicago si gioca gara 2 tra i Chicago Bulls ed i Washington Wizards, con quest’ultimi in vantaggio nella serie dopo aver strappato il fattore campo ai ragazzi di coach Thibodeau. I quintetti di partenza sono invariati rispetto a gara 1, con Chicago che scende in campo con Hinrich, Dunleavy, Butler, Boozer e Noah; mentre Washington si affida a Wall, Beal, Ariza, Nenè e Gortat.

Come nella prima gara della serie, è Washington a partire decisamente meglio, con Nenè che segna i primi quattro punti della sua squadra.

Ma i protagonisti di questo primo periodo di gioco sono Wall e Beal, rispettivamente con 7 e 10 punti. In generale i Wizards tirano con ottime percentuali, 57%, e sfruttano anche l’inizio troppo morbido dei padroni di casa. Chicago subisce ben 31 punti nel primo quarto, un’enormità per una squadra votata alla difesa, e neanche in attacco riesce in questa prima fase a sviluppare una manovra fluida, solo D.J. Augustin suona la carica per i suoi con 8 punti consecutivi negli ultimi 3 minuti. Il primo quarto si chiude così sul 31-20 in favore dei Wizards.

Il secondo quarto di gioco è ancora dei Wizards, che trovano punti importanti dalla panchina con Webster. I Bulls però cercano di tornare sotto ed aumentano progressivamente l’aggressività sui due lati del campo. Arriva anche un principio di rissa, quando Heinrich e Beal si spintonano vicendevolmente.

Questo episodio, per quanto breve, cambia nettamente l’inerzia della partita. I Bulls adesso giocano con grande furio agonistica e piazzano un parziale di 11-0 guidato da una grande seconda frazione da parte di Taj Gibson, che sono in questo quarto mette a referto 13 punti, 4 rimbalzi e 2 stoppate.

Sul finire del primo tempo però i Wizards riprendono il ritmo che avevano perduto ed un gioco da tre punti di Wall chiude la prima parte di gara sul punteggio di 56-49 per Washington.

L’inizio del secondo tempo è tutto dei Bulls, che continuano ad essere aggressivi in difesa, tecnico per Noah e Ariza per un altro principio di rissa, e forzano 4 palle perse, tutte di John Wall.

Il playmaker della squadra della capitale perde ritmo e così tutti i suoi compagni. I Wizards segnano solo 14 punti nel quarto e un long two di Dunleavy a 5 minuti dal termine del terzo quarto porta i Bulls al loro primo vantaggio della gara. Il figlio dell’ex allenatore NBA è il protagonista offensivo della rimonta, mette infatti a referto 7 punti con ¾ dal campo. L’aumento dell’intensità di gioco ha mosso l’inerzia della partita verso Chicago, che alla fine della terza frazione conduce per 75-70.

Nel quarto quarto Chicago prova a piazzare il parziale decisivo, e Gibson e Augustin danno seguito alla loro ottima partita segnando 10 punti in due equamente distribuiti.

Ma i Wizards non ci stanno e prima Andre Miller, con un buon contributo all’inizio del quarto, e poi soprattutto Bradley Beal guidano una piccola rimonta. Il sophomore è autore di 11 punti nel quarto e fa 1/2 nei tiri liberi che portano la gara sul 91 pari. La parità non verrà più smossa dalle due squadre, e l’ultimo tentativo dello stesso Beal finisce corto sul primo ferro.

Nell’overtime l’inerzia della partita è sempre dei Wizards, che partono meglio e continuano un parziale aperto nel quarto quarto di 20-4. A nulla servono i punti di Noah, che riportano i Bulls a sole due lunghezze di svantaggio, perché Chicago brucia la possibilità di tornare in parità quando Heinrich sbaglia il primo dei due tiri liberi che avrebbero probabilmente significato un secondo overtime. I WIzards quindi vincono gara 2 con il punteggio di 101-99.

Washington si porta così sul 2-0 nella serie, e ipoteca seriamente il passaggio del turno. Ancora una volta la squadra di coach Wittman ha evidenziato le difficoltà dei Bulls nel proporre un gioco offensivo solido, ed è ormai chiaro che la squadra della Wind City fa molta fatica a vincere le partite in cui concede più di 100 punti all’avversario. Alla fine non ha aiutato neanche il troppo fervore fisico di Chicago, che ha provocato qualche lite di troppo in campo.

Protagonista della gara è stato il giovane Bradley Beal che ha messo a referto 27 punti, segnando 4 triple su 7 tentativi. Ottima anche la partita di Nenè, che come in gara 1, ha messo in difficoltà il fresco vincitore del premio di difensore dell’anno con il suo tiro dalla media. Buona anche la partita di Wall.

Dall’altra parte solo Gibson e D.J. Augustin sono stati all’altezza della situazione in attacco. Il secondo soprattutto ha impreziosito la sua gara con un 4/8 dall’arco dei tre punti.

I Wizards si sono ancora una volta dimostrati più pronti mentalmente: “Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro a restare calmi e composti”, ha detto Wall al termine della gara. “All’inizio della stagione, giocavamo troppi uno-contro-uno. Adesso però, abbiamo fiducia nel nostro attacco.”

A questo punto per Chicago diventa difficile, se non impossibile pensare ad una rimonta. Soltanto tre squadre nella storia NBA sono riuscite a risalire da una situazione di 0-2 nelle prime due partite giocate in casa (i Lakers nel ’69, i Rockets nel ’94 ed i Bucks nel 2005). Per gara 3 ci si sposterà al Verizon Center di Washington D.C., nella notte tra venerdì e sabato alle 02.00 ora italiana.

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