Una delle prime immagini del ritorno in campo di Derrick Rose, qui in azione nella prima di Preseason contro Indiana

Una delle prime immagini del ritorno in campo di Derrick Rose, qui in azione nella prima di Preseason contro Indiana

La stagione 2013-2014 per i Bulls sarà la stagione della rinascita, non perchè la franchigia è reduce da un’annata perdente (tutt’altro…), ma per il ritorno sul parquet del suo capitano, del suo leader carismatico, dello spirito di questa franchigia, ovvero Mr. Derrick Rose.

Tanto si è discusso e parlato del suo possibile impiego nei playoff dello scorso anno; onestamente un Rose a mezzo servizio non avrebbe comunque permesso agli uomini di Thibodeau di impensierire più di tanto Miami al secondo turno e probabilmente il 4-1 subito al massimo si sarebbe tramutato in un 4-2 , ma non di più.

Per un Derrick Rose rientrante e carico più che mai ( “tornerò più forte di prima”), l’estate ha portato anche addii molto discussi come quelli del nostro Marco Bellinelli (destinazione San Antonio Spurs), Nate Robinson (Denver Nuggets) e Rip Hamilton (ora free agent).

Conference: Eastern

Division: Central

Arrivi: Mike Dunleavy (G/A) dai Milwaukee Bucks; Nazr Mohammed (C)

Partenze: Richard Hamilton (G); Malcolm Thomas (A) Marco Belinelli (G) ai San Antonio Spurs; Nate Robinson (PM) ai Denver Nuggets

Draft: Erik Murphy (A); Tony Snell (G)

Probabile quintetto base

PG: Derrick Rose
SG: Jimmy Butler
SF: Luol Deng
PF: Carlos Boozer
C: Joakim Noah

ROSTER

Guard: Daequan Cook, Mike Dunleavy, Kirk Hinrich, Derrick Rose, Marquis Teague

Forward: Carlos Boozer, Jimmy Butler, Luol Deng, Taj Gibson, Erik Murphy, Vladimir Radmanovic, Tony Snell, Mike Dunleavy

Center: Nazr Mohammed, Joakim Noah

Head-Coach: Tom Thibodeau

Facendo un’analisi del roster a disposizione di coach Thibodeau, autore di un vero miracolo la scorsa stagione, notiamo come il parco guardie sia stato allestito per dare un solido backup a Derrick Rose, ovviamente sperando che Hinrich non abbia problemi fisici nel corso della stagione.

Sarà decisivo anche l’apporto di Teague, che sarà chiamato a giocare pochi minuti nella rotazione ma dovranno essere molto solidi e decisivi in termini di plus minus.

Per quanto riguarda la posizione di ala piccola, senza dubbio chi avrà i due spot con minutaggio più ampio saranno Luol Deng e Jimmy Butler in versione 6°uomo di lusso.

Sarà interessante capire chi sarà chiamato ad uscire dalla panchina tra il rookie Tony Snell e il neo acquisto Mike Dunleavy; vedremo se si prospetterà una staffetta tra i due fin da subito visto che tutto il coaching staff è rimasto molto impressionato dal lavoro estivo del prodotto di New Mexico.

La posizione di ala grande è proprietà esclusiva di Taj Gibson e Carlos Boozer, ma dalla panchina sicuramente sapranno emergere Malcolm Thomas (grande atleta e stoppatore) e Erik Murphy (buon tiratore).

Nel ruolo di centro troviamo uno dei maggiori esponenti di questo ruolo nell’NBA di oggi, ovvero Joakim Noah, vero leader e trascinatore lo scorso anno durante l’assenza di Rose. La gara 7 a Brooklyn è stata semplicemente perfetta ed è giunta dopo una stagione incredibile in cui il francese ha sempre dato il 110% sia in termini di lavoro sporco che di punti a referto.

Il vero problema dei Bulls sta proprio nel backup di Noah, ovvero Mohammed che non offrirebbe sufficienti garanzie nel caso in cui, come già successo nelle ultime stagioni, il francese dovesse saltare un numero considerevole di partite causa infortunio.

Le incognite per la stagione di Chicago sono molte:

– Rose sarà il Rose che abbiamo lasciato nell’aprile del 2012?
– Noah riuscirà a reggere per una stagione intera?
– Deng riuscirà a fare il definitivo salto di qualità?

Sicuramente le carte in regola per scalzare da leader di division i rivali degli Indiana Pacers  ci sono e l’entusiasmo che ribollirà nella Madhouse sarà una componente fondamentale.

La corsa nei playoff dovrà necessariamente essere più lunga di quella della scorsa stagione; le rivalità con Brooklyn, Indiana e soprattutto Miami vivranno di nuove sfide; Noah e compagni hanno memorizzato per bene il numero di Lebron James, e l’odio sportivo tra queste due franchigie infiammerà la post season della Easter Conference.

Non resta che riporre tutte le speranze nel guru Tom Thibodeau e nel profeta Derrick Rose.

 

5 thoughts on “Chicago Bulls: Preview

  1. a parte eventuali problemi d’infortunio, credo che la grinta di noah dell’anno scorso e la voglia di rose di giocare porteranno chicago molto in alto
    quanto alto?
    è il basket: il pallone entra e sei la squadra campione, il pallone non entra e vai a gara 7 e vince l’altra squadra, quella che era più forte sulla carta
    chicago non è la squadra più forte, non lo è da un bel po’, ma alle volte basta davvero poco per far girare una partita e una serie di playoff e io spero che i bulls facciano vedere i sorci verdi a tutti

  2. Mettere Butler in quintetto a 2 e poi scrivere che nello spot 3 avrà più minutaggio insieme a Deng diviene difficile.
    A mio avviso sarà utilizzato a 2 con Hinrich, con la possibilità di divenire titolare, mentre a 3 dopo Deng, in prima battuta almeno all’inizio in attesa di valutare Snell, ci sarà Dunleavy.
    Poi, se gli verrà chiesto di andare a 3 è altro discorso, ma credo che verrà prettamente utilizzato a 2.

    Franchigia che, con il rientro di Rose lontano da infortuni, potrà già così dire la sua anche se, strutturalmente, manca un’aggiunta in quintetto.

    ps: sono stato d’accordo con il non rischiare Rose negli ultimi p.o. Questa è una franchigia che può entrare ai p.o. anche senza il totale apporto della sua stella. Riuscendo a gestire il rientro e la r.s. di Rose potranno presentarsi bene e lottare per la finale di conference…in un Est che parte più “agguerrito”.

  3. Secondo me la vera lacuna è un centro di riserva serio, Mohammed per quanto possa essere esperto non garantisce abbastanza minuti per far riposare Noah, Gibson da 5 non ce lo vedo benissimo.

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