Andre+Iguodala+Denver+Nuggets+v+Atlanta+Hawks+O7Mf-QnVPiglE’ passata una settimana da quando si è aperto il mercato NBA e non sono di certo mancate le emozioni.

Per questo abbiamo deciso di offrirvi una piccola rubrica in grado di ricapitolare le mosse più importanti, avvenute durante gli ultimi sette giorni.

Ma bando alle ciance e andiamo subito a scoprire la nostra classifica:

 1)      Superman nella Città dello Spazio

No, non è un nuovo episodio della saga creata da Jerry Siegel e Joe Shuster, bensì un’interpretazione cestistica dei mal di pancia di Ibrahimoviciana memoria. Dwight Howard era andato ad L.A. per vincere l’anello, ma ha fallito e con lui tutta la squadra.

Ora vuole ripartire nuovamente da zero e a fianco di Harden creare una coppia letale che, a Houston, non si vedeva dai tempi di Clyde Drexler e Hakeem Olajuwon. Per lui niente ali di pollo a vita, come offriva un gentile commerciante di un’altra città texana, ma 88 milioni spalmati in quattro anni, molti meno dei 118 in cinque offerti dai Lakers, rei di non essere più appetibili per l’anello, visto anche l’infortunio occorso a Bryant. Quindi, tanti saluti e il grazie possiamo pure tralasciarlo.

2)      Just one more chance (?)

In realtà questa mossa di mercato appartiene alla sera del Draft, ma l’ho voluta inserire lo stesso perché potrebbe spostare qualcosa dalle parti della East Coast. Pierce e Garnett ai Nets sono una notizia da prima pagina, soprattutto dopo che uno sembrava vicino ai Clippers e poi al ritiro, mentre l’altro, il cosiddetto Capitano, appariva intenzionato a finire la sua gloriosa carriera lì dove l’aveva iniziata 14 anni prima.

Come non detto, due dei fautori dell’ultimo titolo bostoniano (datato 2008) salutano la Bean Town e si trasferiscono nella nuova e celebrata Brooklyn, così da avere un’ultima e preziosa chance di vincere il titolo insieme a nientepopodimeno che Deron Williams, Brook Lopez e Joe Johnson, già visto, tra l’altro, insieme a Pierce nei Celtics di una decina d’anni fa e non è che andassero proprio d’accordo.

Insieme alla coppia, che insieme fa 72 anni, è arrivato pure Jason Terry, mentre a Boston sono finiti Gerald Wallace, Kris Humphries, MarShon Brooks, Kris Joseph, Keith Bogans e alcune scelte a Draft futuri. Ma chi ha fatto veramente l’affare?

3)      Come soffia il vento sui Velieri

Prima l’arrivo di un coach esperto come Doc Rivers, sicuramente più carismatico e improntatore di gioco rispetto al predecessore. Poi la conferma di Chris Paul e infine il botto con l’accoppiata Darren Collison – J.J. Redick che alzeranno sicuramente il livello di un back court ormai sicuro di perdere Billups e Bledsoe. Ora rimane l’intenzione di aggiustare le cose sotto canestro, dove si è fallito l’aggancio a Garnett e Howard, ma c’è ancora qualche possibilità di rimediare, per poi puntare definitivamente al titolo.

4)      A New Orleans fanno sul serio

Sembrava un colpaccio la scelta di Nerlens Noel con la sesta chiamata. Sembrava una figata letterale avere due omaccioni, provenienti entrambi da Kentucky, sotto canestro, pronti a fare l’ennesimo remake delle ormai scomparse Twin Towers. Ma niente di tutto questo avverrà.

Noel è stato spedito a Phila in cambio di Jrue Holiday, giocatore letteralmente esploso la scorsa stagione, tanto da partecipare pure all’All-Star Game. Così, dopo l’addio di Paul due anni fa e quello di Collison, gli ex Hornets (ora Pelicans) si ritrovano con un play che segna e passa.

Ma il mercato di New Orleans è più attivo che mai, e dopo aver corteggiato inutilmente sia Howard che Iguodala, ecco arrivare Tyreke Evans dai Kings, in cambio di Robin Lopez ai Blazers e Greivis Vasquez a Sacramento, in un three-team sign&trade che non ha fatto molto parlare di sé, ma che metterebbe i Pelicans al sicuro nei primi due ruoli, lasciando ancora margine salariale per agire ulteriormente.

C’è anche da sbrogliare il nodo Eric Gordon, eterna promessa che tarda ad esplodere per colpa della sfortuna che con lui ci vede benissimo. Tranquilli che continueremo a parlare della Big Easy da qui a novembre.

5)      Warriors e Pistons: mazza che colpi!

Quando vai ad un passo dalla finale di conference non puoi fare altro che migliorare la squadra per puntare ancora più in alto. Questa è la filosofia di Bob Myers, GM dei Warriors, capace di strappare ai Nuggets (tra l’altro eliminati proprio da GS negli ultimi playoff) un Andre Iguodala qualsiasi.

AI si va ad aggiungere ad un già consistente gruppo di ragazzi in completa crescita cestistica e non ci sono dubbi sul fatto che si integrerà bene al sistema di gioco di Mark Jackson, molto simile a quello di George Karl. Il tutto, i Warriors, lo hanno fatto senza sacrificare grossi pezzi, a parte Carl Landry che si è accasato ai Kings. Si era parlato tanto anche di Howard, ma bisognava rinunciare a troppo per poter arrivare a lui e non se l’è sentita nessuno.

Altro giro e altro regalo, ed ecco che spuntano dal nulla i Detroit Pistons, capaci di agguantare uno dei free agent più caldi dell’estate, cioè Josh Smith da Atlanta. Non sarà una squadra da titolo, ma 56 milioni in quattro anni fanno gola e poi con Drummond, Greg Monroe e Brandon Knight, qualcosa si potrà pure fare.

Tra l’altro, i Pistons hanno la possibilità di liberarsi di alcuni contratti pesanti o meno, così da poter puntare ad un altro free agent di spicco, magari nella prossima off-season. MoTown want to go back to the top!

 

Per questa settimana abbiamo finito, ci rivediamo alla prossima.

4 thoughts on “Tutto sulle trade – Week #1

  1. continuo a non capire come giocatori di talento come possono essere Josh Smith, Al Jefferson e così via pensino solo al contratto e non a giocare per vincere…al terzo rinnovo in carriera due soldi li hanno messi da parte, rinunciare a qualcosa per giocare in squadre da titolo no?

  2. naa… ma qua’ heat!
    quest’anno chicago sarà la squadra da battere (certo, se ci sarà una squadra… perché l’anno appena finito non c’era)

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