miami-heatDopo una sconfitta così netta i dubbi e le domande in casa Heat pesano in vista di gara 4. Capire cosa sia successo di così diverso tra gara 2 e gara 3 sarà essenziale per lo staff di Miami per evitare un’ulteriore batosta che affosserebbe le speranze di vittoria.

E’ evidente che il lato tattico della serie va in secondo piano e la parte psicologica che comprende gli stimoli e le motivazioni sta prendendo un ruolo preponderante.

“Abbiamo meritato la batosta di questa sera” ammette Erik Spoelstra – “gli Spurs hanno trovato ritmo dall’inizio e noi non siamo mai riusciti a giocare la nostra pallacanestro”.

La nostra pallacanestro che può essere intesa come l’applicazione di una difesa pronta e rapida nell’aiuto e recupero, insidiosa che ti forza all’errore per recuperare il pallone e andare in contropiede.

“Quello che è successo negli ultimi anni o nelle serie precedenti non conta nulla” continua il coach di Miami – “la verità è che ho fatto fatica a riconoscere la mia squadra questa sera”.

Spoelstra si trova d’avanti a un bivio. Il quintetto con Wade, Bosh e Haslem è meno efficace di quello con Allen, Miller e Andersen.

Vero è che Bosh e soprattutto Haslem stanno facendo un ottimo lavoro difensivo sui lunghi Spurs, ma il secondo quintetto, che può schierare James da ala grande utilissimo come bloccante, ha molta più energia ed impatto.

“Ovviamente non abbiamo difeso bene. Gli Spurs sono molto altruisti e muovono la palla benissimo sul perimetro, hanno preso tutti i tiri che volevano prendere. C’è poco da dire, se vogliamo vincere il titolo dobbiamo giocare molto meglio rispetto a questa sera”: questo il commento di Bosh dopo la sconfitta.

I problemi di Miami in attacco sono frutto della scarsa circolazione, un problema comune in tutte le sconfitte della squadra della Florida. La difesa Spurs ha una posizione flottata quando James prende il pallone e come strategia ha deciso di concedergli il tiro più della penetrazione.

La conseguenza è che con tiratori perimetrali o lunghi che giocano sulla linea di fondo si aprono più spazi. Se poi aggiungiamo James come bloccante il suo marcatore diretto deve fare una scelta: cambiare o seguire il taglio, Invece con James da palleggiatore il difensore si stacca e lo sfida al tiro.

“Nel terzo quarto ci hanno dominato – ha commentato Wade – è molto frustrante. Abbiamo disputato una prova disastrosa, dobbiamo cambiare registro. Gli errori al tiro di LeBron? Gli Spurs difendono bene ma LeBron ha sbagliato tiri che di solito mette. Non ha problemi fisici, è al 100% e non sono assolutamente preoccupato, sicuramente si riprenderà”.

In questa situazione la presenza di Wade, Bosh e Haslem restringe il campo soprattutto perchè tutti e tre si accontentano di tiri dalla media. Bosh dovrebbe provare ad essere più aggressivo e sfruttare il vantaggio in velocità contro i pari ruolo Spurs. Wade forse è l’enigma più oscuro: Spoelstra non vi rinuncerà mai ma una diminuzione del minutaggio non è da escludere.

La sensazione è che la serie possa essere decisa dai comprimari. Con i Big Three di entrambe le squadre che faticano più del previsto la variabile imprevista che decide la gara può essere chiunque.

Green e Neal sono stati gli eroi di gara 3 per San Antonio, Miller, Allen e Chalmers per gli Heat in gara 2. LeBron James, che non si è presentato in sala stampa nel post partita, commenta la gara così il giorno dopo: “Mi stanno lasciando pochi spazi per penetrare, ma anch’io sto sbagliando tiri che normalmente segno. Farò molto meglio, ieri ho giocato di emme… Sono ottimista per natura, peggio di gara-3 non può andare, ve lo garantisco. Prendo piena responsabilità per la sconfitta, da leader non posso permettere che accada. Devo fare qualsiasi cosa serva per vincere, 7/21 e zero liberi non possono certo andar bene, non nella stessa partita. Abbiamo sempre dato il massimo quando ci siamo trovati con le spalle al muro”.

Da sottolineare gli zero tentativi dalla lunetta, prima volta in tutta la stagione. Se lui non crea per gli altri con le solite penetrazioni è difficile trovare buoni tiri. La pallacanestro Heat che ha meravigliato tutti nella seconda parte della stagione era una pallacanestro semplice per idee, qualcosa che semplicisticamente si può avvicinare alla pallacanestro delle serie giovanili, difesa forte e sprintare verso il canestro per arrivare prima degli altri.

Con le dovute proporzioni fisiche e tecniche questi concetti sono i più efficaci e rendono gli Heat praticamente imbattibili.

Qualche novità per gara 4? Spoelstra sicuramente farà qualche aggiustamento ma l’idea di base è quella di ritrovare le armonie abituali: “Dobbiamo fare le solite cose ma farle meglio. Crediamo nel nostro sistema, che si basa sulla fiducia reciproca. Non è facile a questo livello, devi essere capace di fare più cose al massimo con concentrazione se vuoi vincere”.

Miami ha sempre reagito con una vittoria dopo una sconfitta netta in questi play-off. La squadra di Spoelstra da l’impressione di giocare al meglio solo nelle occasioni decisive, come successo con Indiana e nella seconda partita di finale, quando non si può sbagliare.

Gara 4 non è l’ultima spiaggia, le condizioni di Parker sono ancora incerte e c’è la possibilità che non giochi, Miami potrebbe anche perdere per poi giocarsi tutto nelle ultime eventuali tre partite anche se vincere tre partite filate contro questi Spurs sarebbe un’impresa difficilmente realizzabile.

 

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