rockts353Paul, Harden, Parsons, Asik, Howard.
6°Uomo Jeremy Lin.

Fantascienza. Eppure i Rockets ci stanno provando: mettere assieme i nuovi Big Three, tutti in cerca dell’anello. Ma andiamo per gradi.

La stagione 2012/2013 degli Houston Rockets si è conclusa al primo turno dei Playoff, eliminati per mano degli Oklahoma City Thunder, la squadra da cui proveniva la loro nuova stella: James Harden.

Il nodo della stagione dei “razzi” passa proprio da lui. Dopo molte annate di anonimato a Houston hanno deciso di fare sul serio, strappando il Barba dalla corte di Durant e soci. Quadriennale da 55 milioni e chiavi della squadra in mano.

Il problema, però, veniva da tipo di gioco da adottare in presenza di una superstar del calibro del barba. I Rockets sono riusciti ad esprimere un bel basket, molto veloce e spettacolare. Una scommessa vinta, con JH tra i candidati all’MVP e i “Razzi” finalmente tornati ai Playoff.

Sorte leggermente diversa è toccata all’altro colpo dei texani, Jeremy Lin. Il taiwanese non è riuscito a mantenere i livelli mostrati nella Grande Mela ed ha concluso la stagione con 12,6 punti di media. Chandler Parsons e Omer Asik, invece, hanno sciorinato gioco e prestazioni molto solide: coach McHale stravede per loro.

Per il resto, il talento dalla panchina non manca, e molti hanno lasciato intravedere qualcosa di buono in questa stagione. In particolare il centro lituano Motiejunas e la PG tuttofare Patrick Beverley, che nella serie contro OKC ha elevato esponenzialmente il suo livello, soprattutto in difesa. Chiedere a Russell Westbrook per credere.

Aldilà dello sfortunato episodio che è costato  all’All Star dei Thunder la fine dei playoff, l’ex Olympiacos ha giocato con un’intensità terribile, difficile da sostenere anche per i migliori della lega.

Data per scontata, o quasi, la permanenza del quintetto base, il resto è ancora tutto da decifrare.

Intanto, per liberare spazio nel salary cap, è stato comunicato agli agenti di Aaron Brooks, Carlos Delfino e Francisco Garcia, che non verrà esercitata la team option, lasciando liberi i giocatori di poter trovarsi un’altra franchigia. Non è detto, però, che almeno l’ex Kings e l’argentino possano poi firmare di nuovo per Houston, magari a cifre più ragionevoli.

Thomas Robinson, arrivato nella Trade Deadline di Febbraio in cambio di Patrick Patterson, potrebbe anche lui fare le valigie, nonostante si sia dimostrato un grande prospetto per il futuro. Purtroppo il salary cap grida vendetta e qualcuno dovrà essere sacrificato.

L’ormai ex rookie Royce White è un enigma. Il prodotto di Iowa non ha giocato nemmeno un minuto nella sua prima stagione in NBA, a causa dei  continui problemi legati all’ansia. Si è arrivati, in alcuni momenti, alla rottura totale, con il giocatore che minacciava di fare causa alla società.

In Texas sono stanchi del personaggio. Capiscono i problemi, ma vogliono una reazione. Vogliono sapere cosa ha intenzione di fare nella vita. Il 2013-2014 dovrà essere la sua stagione, altrimenti l’esperienza ai Rockets e presumibilmente anche nella NBA, finirà per l’ala da Minneapolis.

Adesso i tifosi dei Rockets si aspettano qualcosa di più: il salto di qualità. Al roster, infatti, manca la superstar che possa duettare con The Beard e che proietti Houston tra le competitors per il titolo. L’occhio del gm Daryl Morey è concentrato sui due free agent su cui sta ruotando il mercato NBA: Chris Paul e Dwight Howard. Più difficile arrivare al primo, più semplice portare l’ex Magic a Space City.

Superman, infatti, è in cerca di riscatto dopo il fragoroso flop a  Los Angeles sponda Lakers. Potrebbe rimanere in California, ma il progetto texano lo affascina, eccome.

Il ventottenne di Atlanta creerebbe  con James Harden una coppia formidabile, come furono Clyde Drexler e Hakeem Olajuwon nei Rockets bicampioni a metà anni ’90.

L’operazione Chris Paul, è, invece, assai più difficile da realizzare per diversi motivi:  il giocatore non è propriamente convinto di lasciare LA dopo il mancato rinnovo di Vinnie Del Negro, anche se è infuriato con Sterling e soci, dopo che questi hanno sostanzialmente accusato Paul di aver fatto pressione per cacciare il coach ex Benetton Treviso.

Altro motivo di non poco conto è la volontà del Boss, David Stern, sempre più convinto sostenitore del partito anti Big-Three, e del tutto intenzionato a non ripetere altri casi Miami e Boston.

Ultimo, ma non per importanza, è il pressing che Atlanta e i Clips stanno facendo per muoversi in questo senso, cioè avere nello stesso roster Howard e Paul.

Fossi in Daryl Morey, però, un occhiatina al campionato italiano lo darei, in particolare alla serie finale e a tre giocatori che potrebbero essere utili alla causa dei Rockets: i nostri connazionali Datome e Hackett, e il prodotto di Georgia Tech, Gani Lawal. Costerebbero poco e avrebbero molto da offrire alla causa, magari con ruoli da comprimari. L’unica pecca riguarda l’impatto nella NBA. Infatti solo il nigeriano ha giocato tra i Pro, con un’esperienza, di una sola partita, a Phoenix.

Poco verrà dal draft, dato che i Rockets non avranno scelte al primo giro, ma solo la 4^del secondo: ad oggi molti Mock Draft assegnano alla franchigia di Houston Glen Rice Jr, giocatore che si è messo in mostra in D-League.

Aldilà dell’arrivo di Paul o meno, anche solo il colpo Howard può portare Space City all’allunaggio tra le favorite per il 2013-2014 nella già infernale Western Conference.

 

4 thoughts on “I progetti di Houston

  1. Le idee ci sono però mi aspettavo di più come articolo tenendo conto di chi stiamo parlando. Houston ha il salary cap per fare un’off season da padrone, e mi aspettavo che si aprissero gli orizzonti ad altre soluzioni qualora Howard e CP3 non arrivassero.
    Tipo Smith, più volte citato l’anno scorso ma non proprio il complimento ideale per la formazione, poi vedere Asik da 4 mi sembra eccessivo. E cedere T-Rob dopo una sola stagione è un’idea pessima: stiamo parlando di un difensore a 360 gradi che dalla panchina può dare subito impatto anche a livello mentale, poi si sapeva che non è un giocatore che porta punti ma con altri in squadra non sarebbe questo il suo compito.
    Ribadisco le idee e i concetti ci sono, mi aspettavo un articolo più esaustivo tenendo conto che Houstonè candidata a un’estate cruciale per la sua crescita.
    Saluti

  2. Ciao,

    1)La cessione di T-Rob è più che una semplice idea. Anche io non lo scambierei, ma parecchi rumors andavano nel senso opposto: ” http://sports.yahoo.com/news/nba–houston-rockets-trying-to-trade-thomas-robinson-to-free-up-cap-space-for-run-at-dwight-howard-215915027.html“. E’ vecchio come articolo, ma anche Wojnarowski poneva T Rob come potenziale sacrificato per arrivare a DH, che sinceramente è l’obiettivo numero 1 dei Rockets.

    2) Proprio riguardo ad Howard, credo proprio che alla fine andrà ai Rockets, mentre sarà quasi impossibile arrivare a Paul dopo il “quasi annuncio” di Rivers oggi. Stern permettendo(non credo non si muova nei confronti di Clips e Celtics)

    3) Per il resto della free agency non vedo, sinceramente, Josh Smith in Texas. Con Howard e Harden, quanti punti avrebbe nelle mani? Considerando che è un giocatore che vuole la palla in mano, e anche parecchio, si accontenterebbe di fare il Bosh della situazione(Con le dovute proporzioni) in termini di punti?
    Monta Ellis è un altro giocatore poco propenso alla convivenza, Millsap e Jefferson andrebbero a strappare un contrattone per fare sostanzialmente da riserva a DH, andando ad affollare un reparto lunghi già ampiamente coperto, West non credo si muoverà da Indiana. Molto probabilimente su Josh Smith ripiegheranno in caso di mancato arrivo di Howard.

    Saluti

  3. Ciao,

    vedi hai ultimato l’articolo con un commento. Questo è quello che intendevo, ho visto che ci hai messo parecchi concetti però tipo non è così sicuro che DH arrivi a HOU, quindi sarebbe stato utile presentare una strada alternativa come tu hai fatto nel commento.
    Per il resto non ho altro da dire, buon pezzo.

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