Parker è stato assolutamente decisivo nella vittoria in Gara 3

Parker è stato assolutamente decisivo nella vittoria in Gara 3

Gara 3 all’Oracle Arena di Oakland, che inizia con la serie sul punteggio di 1-1. Prima di questa partita, nei Playoff, gli Spurs hanno un record di 2-0 nelle partite fuori casa, mentre i Warriors hanno un record di 3-0 nelle partite giocate sul loro parquet.

Coach Jackson riporta Ezeli in quintetto, come in gara 1, mentre coach Pop fa partire dall’inizio Thiago Splitter, ristabilito dall’infortunio.

Nella bolgia dell’Oracle Arena cominciano meglio gli Spurs, che hanno imparato la lezione di gara 2 e partono subito forte trovando buoni tiri con Parker e Duncan. Il caraibico si avvantaggia della poca mobilità di Bogut per mettere a referto punti dai 3-4 metri ed il francese sfrutta i pick-n-roll per creare separazione e mettere a segno jump shot a ripetizione.

Gli Spurs riescono a trovare ritmo offensivo e giocano la loro pallacanestro fatta di ritmo e spaziature. Dall’altra parte però Curry parte aggressivo e mette a segno due triple che mantengono la partita in equilibrio.

La difesa di San Antonio è più attiva nell’inizio di gara rispetto alle prime due partite, e forza 5 palle perse dei Warriors. La differenza la fanno le percentuali dal campo che per gli Spurs in questo primo parziale sono abbondantemente sopra il 60%. Il primo quarto si chiude con gli Spurs in vantaggio 32-23.

Il secondo quarto vede il ritorno in campo di David Lee, che fa esplodere subito l’arena con un and one. L’attacco degli Spurs però continua ad essere in ritmo e Parker continua ad attaccare la difesa dei Warriors segnando a ripetizione dalla media distanza.

Non è un grande quarto per Steph Curry tenuto a zero punti dall’ottima difesa di Danny Green, sicuramente il più efficace difensivamente sulla stella dei Warriors. Gli Spurs continuano ad essere aggressivi e forzano molti falli degli avversari.

I Warriors tengono grazie ad un ottimo quarto di Jarret Jack che aggredisce il ferro con continuità ed impedisce a San Antonio di piazzare un parziale. Il primo tempo si chiude con il punteggio di 57-48.

All’inizio del terzo quarto due brutte palle perse degli Spurs propiziano un parziale dei Warriors, condotto da un Thompson fino a quel momento un po’ fuori dalla partita offensiva.

A metà del quarto i Warriors trovano il pareggio con una tripla di Curry, che come sempre si accende ne terzo quarto di gioco. Golden State cercano di spezzare il ritmo alla squadra di coach Pop, ma gli Spurs riescono a mantenere il vantaggio costruito nel primo quarto alzando il livello della loro difesa, soprattutto con Duncan che aiuta su tutte le situazioni pericolose.

La stella di San Antonio è anche autore di 8 punti nel quarto. Gli Spurs, nel finale di parziale, trovano anche tanti punti dalla panchina, soprattutto con Ginobili ed i Warriors non riescono a risalire dallo svantaggio in doppia cifra: 79-69 per gli Spurs.

L’ultimo quarto di gioco inizia in modo analogo al precedente, due palle perse degli Spurs e furioso parziale dei Warriors, 8-0 nei primi 2 minuti e mezzo. La difesa degli Spurs però riprende il comando delle operazioni e, aiutata da qualche immancabile hack-a-Bogut, mantiene un considerevole vantaggio. Green continua a tenere benissimo in difesa su Curry, il numero 30 a metà del quarto soffre anche del riacutizzarsi del problema alla caviglia.

Gli Spurs non giocano un grande quarto offensivo, ma la loro difesa e i punti dalla lunetta bastano per mantenere il vantaggio invariato. Il riavvicinamento dei Warriors negli ultimi minuti non basta alla squadra di coach Jackson che così deve riconsegnare il fattore campo alla formazione del Texas. La partita si conclude con il punteggio di 102-92 per gli Spurs.

Questa volta sono gli Spurs a costruire il vantaggio decisivo nel primo quarto, gestito poi per il resto della gara, soprattutto finendo sempre bene i parziali di gioco. La formazione di coach Pop non gioca una grandissima gara offensiva (21 canestri assistiti sui 40 totali) ma trova un Parker in grande spolvero che mette a segno 32 punti col 56% dal campo.

A fare la differenza è stata la difesa di San Antonio, che in questa gara è stata semplicemente troppo forte per i Warriors, e che è riuscita a tenere Curry e Thompson su un impietoso 12/37 dal campo.

Su tutti difensivamente si sono distinti Duncan e Green, il primo come sempre chirurgico negli aiuti a centro area, il secondo che ha marcato Curry per buona parte della gara, tenendolo sotto il 30% dal campo.

Il caraibico è stato autore anche di un’ottima partita offensiva con una doppia doppia da 23 punti e 10 rimbalzi. Nelle fila dei Warriors nessun giocatore è andato sopra i 20 punti segnati, 17 per Klay Thompson e 16 per Curry.

La sensazione è che gli Spurs abbiano fatto tesoro degli errori di gara 2 ed abbiano alzato fin da subito il livello del loro gioco, gestendo diversamente le energie ed attaccando la partita in momenti strategici.

I Warriors, in gara 4, avranno bisogno di un Curry diverso se vogliono tornare a dire la loro. Serie sul 2-1 a favore di San Antonio. Gara 4 sempre all’Oracle Arena, domenica sera alle 21:30 ora italiana.

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