Tutti gli allenatori vorrebbero una point guard come Mike Conley, intelligente e talentuoso, altruista e gran lavoratore

Tutti gli allenatori vorrebbero una point guard come Mike Conley, intelligente e talentuoso, altruista e gran lavoratore

I Grizzlies tornano a Memphis pareggiando la serie e spostando il fattore campo dalla loro parte.
Serverà un’impresa dei Thunder per poter strappare una vittoria esterna. Nonostante l’ennesima prestazione super di Durant che chiude con 36 punti sfiorando la tripla doppia il resto della squadra non riesce a supportare la sua stella, ad eccezione di Fisher.

Se Memphis riuscirà a tenere questo ritmo di gioco e contando sul fattore campo nelle prossime due partite, probabilmente riuscirà a portarsi in vantaggio 3-1. Anche gara due si chiude a basso punteggio, segno che i Grizzlies stanno imponendo la loro idea di gioco.

Oklahoma per poter pensare di vincere la serie non deve accettarlo perchè la presenza di Durant non basta sempre e non sempre il “35” può risolvere le partite nel finale.

Questa volta negli ultimi minuti Tony Allen si è incollato come un francobollo all’ala avversaria e con due ottime difese ha impedito a Durant di tirare, una volta recuperando anche il possesso. Allen è mancato tremendamente in gara 1. Nonostante non sia un realizzatore affidabile nella partita precedente è stato totalmente assente portando pochissimi punti alla causa dei suoi. In questa partita ha contribuito in attacco andando in doppia cifra di realizzazione senza far dimenticare in difesa perchè è considerato uno dei migliori difensori della Lega.

Tutto il quintetto di Memphis è andato in doppia cifra fatta eccezione per Prince. Gasol ha troneggiato come sempre in area e assistito i compagni con ben 5 passaggi vincenti, un lusso per un lungo tanto efficace anche in fase difensiva.

Dopo un tentativo di fuga Thunder i Grizzlies si riportano in vantaggio con una tripla di Conley che chiude un break di 10-0. Lo stesso Conley segna ancora un piazzato e i liberi per l’allungo. Il protagonista di questo finale è lo stesso che era mancato in gara 1. In una squadra che ha nei due uomini d’area i riferimenti offensivi serve un esterno con personalità che gestisca nei momenti decisivi i possessi.

Se solo due giorni fa Conley era sul banco degli imputati per due palle perse decisive, questa volta ha saputo reagire dimostrando di poter essere inserito tra i migliori del ruolo. Dopo l’ottima serie contri i Clippers che lo ha messo di fronte ai Chris Paul, il miglior playmaker della lega al momento, Conley ha saputo adattarsi velocemente e ha dimostrato di potersela giocare.

“Ha giocato come ha fatto per tutta la stagione” le parole di coach Hollins a fine gara. L’allenatore di Memphis ripone molta fiducia nel suo playmaker così come i suoi compagni. “Se parliamo dei migliori nel ruolo lui è sicuramente tra quelli” aggiune Tony Allen.

Il mutamento dei Thunder post infortunio di Westbrook evolve a strappi, in alcune partite tutta la squadra è coinvolta e ogni giocatore porta il suo contributo. In altre, come quella di ieri, tutto è riposto nel talento infinito di Durant.

I Thunder di oggi senza Westbrook, non sono poi così lontani dai Cavs guidati da LeBron James. Un fuoriclasse assoluto che cerca disperatamente di trovare qualcuno che possa aiutarlo. In questo senso il valore di Westbrook, spesso criticato per il modo di giocare poco altruista, prende sempre più peso.

Sabato a Memphis gara 3, per i Thunder è già una partita da “dentro o fuori”, se dovessero perdere avrebbero pochissime possibilità di passare anche perchè Memphis ha la grandissima capacità di far adattare il gioco degli avversari al proprio e in una serie al meglio delle 7 partite più passa il tempo più da sempre l’impressione di riuscire ad entrare nei meccanismi altrui.

 

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