Terry finalmente decisivo per i Celtics!

Terry finalmente decisivo per i Celtics!

Si dice che una serie inizia quando una delle due squadre riesce a vincere in trasferta: i Knicks lo hanno fatto a Boston, e gara 4 diventa subito decisiva.

Siamo al primo crocevia della serie: dentro o fuori per i Celtics, mentre i Knicks hanno una ghiotta occasione per chiudere i conti prima del previsto.

I tifosi bianco-arancio fiutano aria di cappotto, e accorrono numerosi al TD Garden di Boston (dove raramente si era vista una rappresentanza ospite così numerosa); ad attenderli trovano dei Celtics che cambiano ancora il quintetto titolare, spostando di nuovo Terry in panchina e reinserendo Bass nello “starting five”; New York invece conserva l’assetto vincente delle ultime due gare ma dovrà fare a meno di J.R. Smith, l’arma letale dalla panchina sospeso per un turno dopo la gomitata rifilata a Terry in gara 3.

La partenza è ben diversa da quelle viste fino a qui: i Celtics iniziano col piede giusto, consapevoli di essere con le spalle al muro, e Bradley segna i primi punti della partita con una tripla dall’angolo. Chandler va a schiacciare ben servito da Anthony, ma dall’altra parte del campo Bass fa lo stesso su assistenza di Garnett.

Felton esce dal blocco e piazza la tripla, sulla scia della serata da protagonista dello scorso venerdi, ma Boston è pronta a replicare coi suoi senatori che costruiscono un parziale di 7-0 in favore dei padroni di casa (cinque punti di Pierce, due di KG).

Green si iscrive al match segnando dal palleggio dopo aver fintato la conclusione, e i biancoverdi si portano sul 14-5, nove lunghezze di margine che eguagliano il massimo vantaggio della serie per i Celtics.

Gli attacchi non brillano, ma è la difesa di Boston a salire alla ribalta, con Bass e Green che a turno riescono a mettere la museruola a un Carmelo Anthony fin qui molto impreciso; Jeff Green è efficace anche in attacco, ma il numero 7 dei Knicks si sveglia proprio in chiusura di primo quarto e va a segno prima con un tiro allo scadere e poi con un difficile canestro appoggiandosi al tabellone, trasformando anche il libero supplementare concesso per il fallo di Bass.

Si arriva così al primo intervallo coi Celtics avanti 22-17: moltissime palle perse per entrambe le squadre, che ne collezionano ben 11 totali (sei per i padroni di casa, cinque per gli ospiti) nei primi dodici minuti di gioco.

L’apertura del secondo periodo sorride decisamente agli uomini di Doc Rivers: Crawford entra dalla panchina e segna una tripla dall’angolo, Green segna dalla lunetta e Garnett schiaccia un lob alzato da Terry; un libero a testa per lo stesso Terry e Williams (che sembra aver scalzato Courtney Lee dalla rotazione) siglano un parziale di 9-0 col quale i Celtics si portano avanti di 14 lunghezze (31-17).

Prigioni sveglia i suoi rubando palla e segnando in contropiede, e Anthony decide di mettersi in proprio andando prima a segnare un jumper con l’aiuto del ferro e poi guadagnandosi due viaggi in lunetta, propiziando anche il terzo fallo di Garnett che costringe il numero 5 di casa a sedersi in panchina.

L’attacco ospite però continua a non ingranare, bloccato da un Anthony che si incaponisce cercando l’isolamento a tutti i costi; per i padroni di casa invece nella fase centrale del quarto emerge un grande Jeff Green che dopo i sei punti realizzati nel periodo di apertura si scatena mettendo in mostra tutto il suo repertorio: canestro dal palleggio, entrata di forza a canestro e tre tiri liberi a bersaglio.

I problemi di falli però continuano a condizionare i Celtics, con lo stesso Green che si vede fischiare il terzo personale per un contatto con Felton; il play cerca di dare la scossa ai suoi, ma i Knicks restano sonnacchiosi e con le mani molto fredde.

Tutto il contrario dei Celtics e del loro capitano: Paul Pierce si accende in un lampo, segnando prima due punti col suo proverbiale step-back, immediatamente seguiti da un tiro da tre nel possesso successivo; poi, dopo un canestro di Felton e un piazzato di Bass dalla linea di fondo, Avery Bradley si traveste da Arsenio Lupin e va a rubare palla sulla rimessa newyorchese, consegnando il pallone ancora al numero 34 che si alza ancora da tre e scuote la retina, facendo eruttare un Boston Garden che non aspettava altro che il canestro del suo capitano per esplodere di gioia.

Anthony fa solo uno su due dalla lunetta, e proprio allo scadere Terry chiude un primo tempo da oscar dei padroni di casa, col jumper che manda le squadre a riposo sul punteggio di 54-34 per i Celtics.

Grande prova offensiva dei biancoverdi, che chiudono la prima frazione di gioco tirando col 51% dal campo contro il 29% degli ospiti; Pierce è il top scorer a quota 17 (6-9 dal campo), con Anthony a rispondere con 15 punti ma realizzati con un pessimo 3-15 al tiro.

15 punti anche per Green, mentre Garnett pur condizionato dai falli chiude a quota 4 punti, 8 rimbalzi e 3 assist. Il parziale di 12-3 finale ha dato un largo vantaggio ai Celtics, che per mettere al sicuro il risultato saranno chiamati a giocare una ripresa decente in controtendenza con quanto visto fin qui nella serie.

Anthony rientra in campo alla grande, e apre la seconda frazione con sei punti in pochi possessi; Boston risponde presente con Pierce e una tripla di Green, ma il numero 8 e Garnett vanno entrambi a commettere il quarto fallo personale, seguito a ruota dal terzo di Anthony. Felton prende in mano la situazione orchestrando divinamente l’attacco e non disdegnando di mettersi in proprio con grande efficacia di esecuzione.

New York accorcia lo svantaggio, e quando Bass si vede fischiare il quinto fallo personale l’ansia sembra attanagliare un TD Garden diventato improvvisamente silenzioso. Ci pensa ancora Pierce a scaldare gli animi dei tifosi biancoverdi, bevendosi Kidd e andando a canestro per schiacciare con decisione; Chandler e Anthony commettono a loro volta i rispettivi quarti falli personali, e dopo una fase centrale di sbandamento i padroni di casa sembrano riprendere il controllo della partita.

Gli uomini di Rivers non hanno però fatto i conti con Raymond Felton, che con Anthony seduto in panchina a meditare sui problemi di falli prende in mano le redini della squadra scatenandosi negli ultimi tre minuti del terzo quarto: Boston non trova risposte alle iniziative del play avversario, che guida i suoi ad un parziale di 14-3 condito da 11 punti personali, gli ultimi tre dei quali con una tripla da dieci metri sulla sirena di fine quarto.

I Knicks senza ‘Melo hanno praticamente azzerato lo svantaggio, che ora è di sole tre lunghezze sul punteggio di 68-65 in favore dei padroni di casa: New York tira con un rivedibile 34%, ma grazie ai 24 punti di Anthony e soprattutto ai 23 di Felton (16 dei quali realizzati nel terzo periodo) si è riportata sotto malgrado la serata di scarsa precisione al tiro; Boston invece ha in Pierce e Green i migliori realizzatori a quota 22, ma il parziale degli ospiti sembra aver minato le fragili certezze messe da parte dai biancoverdi nell’ottimo primo tempo odierno.

Inizia il quarto periodo, e New York appare pronta a completare l’aggancio degli avversari: Williams con un mezzo miracolo stoppa il layup di Prigioni in contropiede, un libero di Garnett e una tripla di Pierce dopo un’ottima circolazione di palla tengono ancora a breve distanza gli ospiti; ma dopo un canestro in corsa di Terry, che si appoggia al tabellone per andare a segnare due punti, i Knicks ne segnano cinque in fila, con un contropiede di Shumpert dopo l’ennesima palla persa dei padroni di casa che pareggia i conti a quota 74.

Rondo si agita in panchina e fa quasi l’assistente di coach Rivers, e i Celtics non crollano e si riportano avanti grazie ad un canestro da campione di Garnett e a due liberi di Green. Anthony sfugge a Bass e entra in area per la schiacciata, ma Boston si affida ancora a Green che si butta dentro e trova l’aiuto del ferro  per un layup da due punti.

Bass commette il sesto fallo e vede terminare anzitempo la sua partita, ma gli ospiti hanno già commesso cinque falli di squadra esaurendo il bonus: Rivers disegna appositamente un gioco per permettere a Pierce di subire il contatto e di andare in lunetta per due punti facili.

I Celtics sono di nuovo sul +5, ma in un attimo i Knicks si riportano a contatto prima con una tripla dall’angolo di un mortifero Shumpert e poi con appoggio al vetro di Anthony che sigla il canestro dell’82 pari.

‘Melo avrebbe anche la chance di portare avanti i suoi, ma fallisce entrambi i liberi a disposizione; poco male per gli ospiti, che sbarrano la via del canestro ai Celtics e vanno a segno con Felton che si libera giocando un pick&roll con Chandler portando i suoi in vantaggio per la prima volta dall’inizio della partita.

Manca circa un minuto, e in uscita dal timeout Boston, sull’orlo dell’eliminazione, si affida al gioco a due tra Pierce e Garnett: i due futuri hall of famer si trovano a occhi chiusi, e KG scuote la retina con un jumper dopo una perfetta assistenza di The Truth.

I Knicks sprecano con Anthony la chance della vittoria, ma nemmeno Pierce riesce a dare il successo ai suoi con una conclusione allo scadere; l’ultima rimessa offensiva degli ospiti è neutralizzata dalla deviazione di un attento Wilcox, e i tempi regolamentari si chiudono così sul punteggio di 84 pari. Si andrà all’overtime per la prima volta nella serie.

Garnett vince la palla a due e il supplementare può avere inizio: Pierce è subito efficace e segna dal palleggio, Felton pareggia immediatamente appoggiandosi al vetro; Boston è in difficoltà nel possesso successivo, ma Pierce elude il raddoppio scaricando nell’angolo per Garnett: la combinazione tra i vecchi leoni funziona ancora, e The Big Ticket segna con freddezza glaciale il nuovo vantaggio biancoverde. Anthony risponde guadagnando e realizzando due tiri liberi causati dal quarto fallo di Pierce.

Ma ecco che entra in gioco un nuovo fattore, atteso dai Celtics e dai loro tifosi per tutta la stagione: tocca al Jet, a Jason Eugene Terry prendersi i riflettori della partita, prima segnando una tripla in transizione e poi, dopo un bel canestro dal palleggio di Anthony, slalomeggiando attorno al blocco di Garnett per andare a mettere un tiro fuori equilibrio per il nuovo +3 di Boston.

New York ha ancora tempo per cercare il pareggio, ma Anthony manda sul ferro una tripla con un discreto spazio a sua disposizione; un Terry uomo ovunque va a subire fallo a rimbalzo, con gli ospiti che hanno raggiunto il bonus e consentono al numero 4 biancoverde di congelare la partita con due liberi a bersaglio.

Gli ultimi due disperati tentativi di Novak e Anthony non vanno a buon fine, e ancora Terry va a scrivere la parola fine segnando indisturbato in contropiede servito da Garnett. Boston vince 97-90, evitando l’umiliazione di un cappotto e dandosi un’altra chance nella serie: i Celtics si appoggiano una volta di più sulle spalle dei loro veterani, con Pierce che malgrado i problemi di gestione del pallone (altre 6 perse per lui) guida magistralmente i suoi con 29 punti (9-20 al tiro), 8 rimbalzi e 6 assist.

Garnett è il solito guerriero e termina la partita con 13 punti (5-7 al tiro e due jumper a bersaglio in momenti nei quali solo la mano del vero campione non trema), 17 rimbalzi e 6 assist. Anche Terry si aggiunge alla compagnia, per la gioia dei tifosi biancoverdi, con 18 punti (7-10 al tiro), 4 assist e le giocate che hanno deciso la partita all’overtime; menzione d’onore per un Green sempre più in crescita e che fa registrare 26 punti e 6 rimbalzi.

New York paga la serata di cattiva vena del suo fuoriclasse: Carmelo Anthony segna 36 punti ma con terribile 10-35 al tiro (e 7 palloni persi) e non bastano un Felton magistrale da 27 punti (10-21 al tiro), né la doppia-doppia (12 punti e 12 rimbalzi) di Shumpert. L’assenza di Smith dalla panchina si è fatta senz’altro sentire per i newyorchesi, che ottengono solo 7 punti dalle riserve.

Lo scatto d’orgoglio dei Celtics regala una partita dalle mille emozioni e tiene viva una serie che sembrava sul punto di chiudersi con un en-plein dei Knicks.

I padroni di casa hanno rischiato ancora una volta di vanificare uno splendido primo tempo con una pessima ripresa, ma si sono aggrappati ai loro senatori per resistere al ritorno ospite e per vincere la partita all’overtime grazie ad un grande Jason Terry.

I Knicks, dal canto loro, possono rimproverarsi il fatto di non essere riusciti a concretizzare una clamorosa rimonta che li ha portati ad un passo dal punto del 4-0; Anthony ha deluso, sfruttando a proprio favore i possessi resi disponibili dall’assenza di J.R. Smith e incaponendosi in una serie infinita di uno contro uno che confermano il suo inguaribile difetto di accentrare il gioco.

Mercoledi al Madison Square Garden andrà in onda il quinto atto della serie: New York avrà il match point per chiudere i conti in casa, mentre a Boston servirebbe un’impresa per poter sbancare casa-Knicks e rimettersi in corsa; i Celtics non sembrano attrezzati per i miracoli, ma non sottovalutiamo le risorse nascoste di un gruppo di senatori pronti a vendere cara la pelle.

One thought on “I Celtics decollano sulle ali del Jet in Gara 4

  1. Non sottovalutiamo che un’altra partitaccia così Anthony in casa non la gioca, e mancava Smith. Nonostante questi regali i verdi si sono fumati 20 punti di margine. Le serie più chiuse di questa sono già state chiuse, appunto.

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