Prendere o lasciare, ieri decisamente il Nate Robinson buono. Rimonta e vittoria Bulls dopo 3 OT

Prendere o lasciare, ieri decisamente il Nate Robinson buono. Rimonta e vittoria Bulls dopo 3 supplementari

Ci sono voluti 63 minuti per decidere gara 4 tra Brooklyn Nets e Chicago Bulls allo United Center. Un match incredibile in cui è successo di tutto. La serie sta ovviamente decollando nelle mani dei Bulls, che hanno mostrato qualcosina di più dei loro rivali, sconfitti ma con onore.

L’incontro sembrava decisamente indirizzarsi sulla falsa riga delle prime tre gare della serie, con punteggi bassi causati dall’ottima difesa dei Bulls ma anche dalle scarse percentuali degli attori sulla scena.

Nell’ultimo quarto, però, sale in cattedra Nate Robinson. CryptoNate(34 pts), il migliore in campo vera croce e delizia dei Bulls, rimonta praticamente da solo i 15 punti di svantaggio dalle retine, portando la partita al primo overtime. Il play di Seattle dovrà, poi,  salutare la compagnia sul finire del secondo OT per il sesto fallo.

Aldilà della superba prestazione di Robinson, la franchigia dell’Illinois ha dimostrato di avere quel pizzico di convinzione in più che nel bel mezzo del delirio finale li ha portati al successo.

Detto dell’ex Knicks, la squadra di Coach Thibeadeau ha fornito una prestazione stoica. Nazr Mohammed è stata la ciliegina sulla torta  che ha praticamente deciso il match con due giocate di fondamentale importanza. Entrato dopo 2 ore e passa di panchina, freddissimo come un pezzo di marmo sigla i due punti del decisivo +5,  per poi capitolare ancora a pochi secondi dalla fine prendendo il rimbalzo offensivo più importante del match, con la complicità di Blatche.

Hinrich ha giocato quasi 60′ giocando con una lucidità clamorosa nonostante nel finale questa fosse sparita in tutti gli interpreti delle due franchigie.  Stesso discorso anche per Noah e Boozer. Belinelli, invece,  ha visto ridursi ancora il minutaggio, nonostante la fiducia che Coach Thib li concede nel decisivo minuto finale. Fossi stato nel’ex vice di Doc Rivers qualche minuto in più l’avrei concesso al nostro connazionale.

Thib, però, ha i suoi meriti. Eccome. E’ riuscito a compattare un gruppo nonostante l’assenza del suo leader, ancora seduto in panchina, trasformandoli in una mina vagante di questi Playoff. Le sue conoscenze tecnico-tattiche hanno fatto il resto. Raramente si vede cosi tanta abnegazione di una squadra NBA in fase difensiva. Butler, come già detto nella mia analisi di gara-3, è il simbolo di questo modo di giocare.

Dall’altra parte i Nets hanno avuto l’occasione di chiudere il match già nei tempo regolamentari, ma non sono riusciti ad arginare la rimonta dei Bulls.

Il problema principale sono i cambi: sostanzialmente hanno giocato in 7. Chi è entrato dalla panchina non è riuscito ad incidere sul match come chi era in campo. Basti pensare a Blatche, autore dell’errore decisivo sul tagliafuori di Mohammed. Joe Johnson ha dimostrato che sotto stress e con le lancette che giocano contro riesce ad essere decisivo. A questo punto, però ci vuole uno scossa per i ragazzi di Carlesimo che rischiano a questo punto di perdere una serie che dopo gara-1 sembrava molto semplice da portare a casa.

Come detto, per gara-5, in programma domani notte al Barklays Center di Brooklyn, ci si aspetta una reazione dei Nets, altrimenti saranno i Bulls a poter continuare ad accarezzare il sogno del titolo NBA. Bulls che per una notte, non hanno rimpianto il loro leader.

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