In settimana, l'ira di Kobe si è abbattuta sui Mavs...

In settimana, l’ira di Kobe si è abbattuta sui Mavs…

Un’altra settimana di basket NBA, e via con un altro appassionante Weekly…

MIAMI DA RECORD

La vittoria a Minneapolis contro i Timberwolves ha sancito il record assoluto nella storia dei Miami Heat di vittorie consecutive in una stagione, e l’ennesima impronta nella storia NBA di Lebron James, protagonista principale anche se ovviamente non unico di questa folle striscia: che diventerebbe veramente storica rimanendo imbattuti fino al 9 aprile e raggiungendo quota 34, ma sicuramente sarebbe troppo. Ripercorriamo alcuni momenti di questo mese dei Miami Heat…

12 febbraio, LeBron da record: la sesta vittoria consecutiva della serie diventa anche occasione di un pazzesco record per James, unico nella storia NBA ad aver totalizzato sei partite consecutive con almeno 30 punti e il 60% al tiro. Come aveva ironizzato dopo la partita con Charlotte Bill Walton “sarebbe la sua prestazione migliore al tiro di sempre, se  Charlotte facesse parte della lega”, ma almeno tre di queste partite sono avvenute contro squadre di valore, Rockets, Clippers e Lakers.

21 febbraio, pochi punti segnati ma pochi concessi: la nona vittoria consecutiva segna il dopo All-Star Game, e di fronte ai minor punti messi a segno nella striscia vincente, Miami ne concede solo 67 ai Chicago Bulls, limitandoli a un mediocre 37% dal campo.  Ormai non ci sono dubbi che gli Heat siano decisamente “caldi”…

26 febbraio, 2 supplementari per piegare i Kings: con 40 punti di LeBron e 39 di Wade si suda contro Sacramento, ma in una partita incredibilmente spettacolare anche la dodicesima vittoria viene portata a casa.

3 marzo, anche i Knicks si inchinano: metto la partita con Miami sotto di 10 alla fine del terzo quarto, e magicamente… dopo un minuto o poco più gli Heat trascinati ovviamente dal solito LeBron raggiungono il pareggio, e progressivamente sfiancano qualunque resistenza dei Knicks. Ormai essere sopra di 10 punti con loro sembra solo l’inizio della fine…

4 marzo, record centrato contro Minnesota: che fosse una formalità si poteva anche immaginarlo, e puntualmente gli Heat hanno raggiunto la quindicesima vittoria consecutiva e record di squadra a casa dei Wolves. Quando si fermeranno…

PERCENTUALI PLAYOFFS

Andiamo ad esaminare le percentuali playoffs delle squadre in bilico nella Eastern e nella Western Conference…

Boston Celtics: dopo gli iniziali entusiasmi, la mancanza di Rajon Rondo si sta facendo sentire, ma la disciplina di Doc Rivers dovrebbe far tenere la squadra e consentirle un viaggio nei playoffs, anche se corto – playoffs 60%

Milwaukee Bucks: 5-8 a febbraio, in settimana una rocambolesca vittoria a Houston, e una squadra che sembra esattamente espressione del suo record, 28-28, nè buona nè cattiva. Non è ancora sicura dei playoffs, pur se la concorrenza non esalta – playoffs 60%

Philadelphia 76ers: l’ennesima ricaduta di Andrew Bynum probabilmente seppellisce a livello emozionale la stagione dei Sixers, togliendole anche la speranza necessaria a mantenere una posiizione dignitosa in classifica, per eventualmente acciuffare all’ultimo momento l’ottavo posto. Stagione sfortunata che potrebbe costare il posto a coach Doug Collins – playoffs 10%

Toronto Raptors: meglio svegliarsi tardi che mai, ma come insegnano proprio i Raptors del 2010, si può crollare sulla linea d’arrivo, ed è proprio quello che potrebbe fare qualcuno davanti a Toronto. Che poi uscire subito con Miami sia tutta questa soddisfazione è un altro paio di maniche – playoffs 40%

Detroit Pistons: continuando a vincerne una e perdere l’altra i playoffs sono lontani, ma finalmente è stata costruita una base solida su cui investire (senza buttare soldi) per il prossimo anno, intorno al duo terribile Monroe-Drummond – playoffs 25%

Golden State Warriors: 6 sconfitte consecutive, un super Steph Curry poco assistito dai suoi compagni. Non filano bene come due mesi fa le cose per i ragazzi della baia, ma se tengono anche di un soffio i playoffs li fanno – playoffs 60%

Utah Jazz: non entusiasmano, ma sono la squadra da cui è meno lecito aspettarsi grandi crolli, come grandi sorprese in postseason – playoffs 70%

Houston Rockets: entusiasmano a tratti, come nella vittoria contro i Thunder, poi amnesie dovute alla giovane età portano a sconfitte imprevedibili come contro Bucks, Kings e Wizards. Per reggere l’urto da dietro, devono fare meglio in trasferta, e vincerle quasi tutte in casa – playoffs 65%

Los Angeles Lakers: in risalita, indubbio, e con almeno una squadra davanti (i Warriors), boccheggiante, ma come ha dimostrato la stagione in gialloviola occhio, che quando la tempesta sembra passata ritorna prepotentemente – playoffs 50%

Portland Trailblazers: caduta verticale prevedibile che però nell’affollata Western Conference li estromette quasi totalmente da un discorso di postseason – playoffs 5%

Dallas Mavericks: la rinascita di WunderDirk ha trascinato tutta la squadra, rimangono deboli le prospettive di agganciare i playoffs tenendo conto che davanti a loro sgomitano Lakers e Houston, e che proprio i primi hanno battuto domenica scorsa i Mavs. Poi tutto può capitare… – playoffs 25%

SCHERZA COI FANTI, MA NON SCHERZARE COI… BRYANT!

Come già detto nello scorso Weekly, Mark Cuban aveva ipotizzato che i Lakers potessero arrivare a esercitare la prossima estate l’amnesty nei confronti di Kobe, che avrà uno stipendio monstre di 30 milioni di dollari annui nel suo ultimo anno di contratto.

Peccato che i Mavs dovessero giocare proprio contro… gli stessi Lakers la domenica successiva, dove il Black Mamba si è puntualmente vendicato (38 punti, 12 rimbalzi e 7 assists) anche con un eloquente twitter “Amnesty THAT”,  che ha fatto ulteriormente capire come il buon Kobe non sia (o non è mai stato!) in vena di scherzi.

Da buon incassatore, il boss di Dallas ha prontamente risposto “almeno qualcuno che legge quello che dico, fuori da Dallas e i miei giocatori, esiste!”, avendo imparato la lezione che con Bryant è meglio andarci cauto di questi tempi.

In una vena più leggera, qualche giorno dopo Kobe ha lanciato su twitter il suo nuovo nickname, un omaggio al suo passato italiano, “vino” (!), dicendo che lui è come il vino, invecchia col passare del tempo. Allora speriamo che questa sia una buona annata, “Vino” Bryant…

NOTIZIE DALL’NBA

Grosso spavento per Carmelo Anthony e tutta New York, quando  ‘Melo è uscito dal campo lunedì sera contro i Cavs con un ginocchio dolorante. Ulteriori esami hanno escluso problemi seri, solo un leggero rigonfiamento, sospiro di sollievo per i Knicks che erano comunque riusciti a rimontare contro i Cavs grazie anche a uno Stoudemire particolarmente ispirato…

Aaron Brooks, recentemente rilasciato da Sacramento, ha trovato un accordo con gli Houston Rockets, la squadra in cui ha giocato le sue migliori stagioni NBA dal 2007 al 2010. Se ritrova l’ispirazione dei giorni migliori, un rinforzo ottimale in chiave lotta-playoffs…

Come avevamo scritto tante volte, i dubbi su un ritorno stagionale di Andrew Bynum si sono prontamente avverati, con l’ennesima (e forse definitiva) ricaduta che dovrebbe portare a un intervento chirurgico per risolvere i problemi alle ginocchia dell’ex-Lakers. E’ inutile parlare di come si sentono a Philadelphia all’ipotesi di perdere in free-agency un giocatore per il quale hanno ceduto Andre Iguodala, Moe Harkless e Nikola Vucevic…

Juwan Howard giocherà la sua diciannovesima e (forse) ultima stagione professionistica con i Miami Heat, con cui ha rifirmato negli ultimi giorni. “Sinceramente sembrava strano non vedere Juwan in panchina” ha commentato coach Spoelstra, a cui mancava evidentemente l’aspetto rassicurante di “nonno” Howard in mezzo a tanti giovani, anche se l’ex-Fab Five sembrava già un vecchietto vent’anni fa…

Anche per questa settimana il Weekly è terminato, buon basket NBA e alla prossima!

One thought on “NBA Weekly: Miami da record, i twitter di Kobe, e le percentuali playoffs…

  1. Di solito perfetti, ma questo articolo non lo capisco. Philadelphia Toronto e Detroit possibilita’ playoff 0, altroché Toronto 40 …

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