Celtics e Clippers sono fra i protagonisti di questa puntata di NBA Week

Celtics e Clippers sono fra i protagonisti di questa puntata di NBA Weekly

Un altra settimana di Weekly, e un ringraziamento a chi ci segue ogni settimana. Fari puntati in particolare sul Mercato NBA, visto che la scadenza della Trade Deadline del 21 febbraio non è molto distante…

Il momento no dei Clippers

La vita senza Chris Paul è dura, ma anche senza Blake Griffin come è capitato nell’ultima partita contro Washington, settima sconfitta nelle ultime nove partite. Aggravante di tutto, le ultime tre sconfitte avvenute contro i Raptors, Boston senza Rondo e appunto i Wizards, non proprio avversari formidabili, e del resto già l’anno scorso a febbraio i Clippers andarono incontro a una mini-crisi, che in questo caso è parzialmente giustificata dall’assenza prolungata di Paul.

Assenza che sta diventando una specie di mistero, dal momento che 7 partite saltate per un’abrasione alla rotula destra, sono certamente tante. Super Glue dovrebbe tornare questa settimana o al più tardi domenica contro i Knicks, ma tenendo conto di come la panchina della squadra di coach Del Negro veniva vista come la migliore nei primi due mesi di NBA, e ultimamente non ha dato grandi frutti, si ha la conferma che il nodo della bilancia rimane l’effettivo rendimento dei titolari.

Come già capitato a inizio anno, di fronte a sconfitte casalinghe contro Hornets e Cavaliers, nessuno in casa dei losangelini sa spiegarsi veramente questi ricorrenti momenti no stagionali, e il giochetto di sparare a Vinny Del Negro non sembra molto produttivo.

Di sicuro le voci che legano Paul Pierce o Kevin Garnett a un possibile approdo ai Clippers non nascono a caso, ma dipendono dal bisogno della squadra di fare un ulteriore salto di qualità (e esperienza)…

Le mosse dei Celtics prima della trade deadline

Non è realistico pensare che Paul Pierce e Kevin Garnett vengono ceduti prima della Trade Deadline dai Celtics, anche perchè le condizioni non sono favorevoli a un loro inserimento in una trade.

Diverse voci indicavano una destinazione favorita dal capitano biancoverde in Los Angeles sponda Clippers, una squadra che diventerebbe ancor più seria contendente da titolo con un giocatore come The Truth in quintetto, ma l’oggetto di scambio, Bledsoe, difficilmente verrebbe lasciato partire a cuor leggero dai Clips, che non sono ancora certi di un impegno a lungo termine di Chris Paul, e che col brillante giovane play avrebbero una soluzione alternativa nel ruolo non da poco.

E’ difficile pensare che Pierce venga mandato in una squadra di non suo gradimento, e che a sua volta un team NBA accetterebbe di avere un giocatore del suo livello ma poco soddisfatto della destinazione, come era il caso dei Grizzlies, che avrebbero inserito volentieri Boston nella trade Gay, ma senza certezze del suo interesse a giocare a Memphis hanno virato su Detroit come terzo elemento nella trade.

Per quanto riguarda Garnett, avendo una no-trade clause sul modello dell’MLB di baseball, che gli permette di rifiutare destinazioni non gradite, solo una sarebbe potenzialmente ottimale, cioè Minnesota, la squadra in cui ha iniziato la carriera e giocato fino al 2007.

Si tratterebbe di chiudere la carriera in un ambiente che ama, e una trade Garnett-Love non sembra così clamorosa, visto che  Love non sembra pronto a vincolarsi a lungo nei Timberwolves, e finire in un grande team come i Celtics, a formare una coppia perfetta con Rajon Rondo, sarebbe ideale per lui: utopia, o qualcosa di potenzialmente realizzabile’?

In verità due squadre sembrano avere un interesse reale per Garnett negli ultimi giorni, e sono due squadre potenzialmente da titolo, cioè Clippers e Thunder. Tutte e due hanno trade assets ottimali, con giocatori giovani da piazzare (Oklahoma con Perry Jones e Jeremy Lamb, e i Clips come detto sopra con Bledsoe), ma le vittorie dei Celtics dell’ultima settimana potrebbero convincere Danny Ainge a non smantellare ancora il telaio dei biancoverdi…

Rumors di mercato NBA

I Knicks  potrebbero fare un unico movimento a febbraio, quello di aggiungere nel loro frontcourt Lou Amundson in uno scambio con Minnesota, a causa della prolungata assenza di Rasheed Wallace.

Gli Houston Rockets sono tra le squadre interessate a Danny Granger, se i Pacers decideranno di rinunciare al loro capitano di lungo corso, visto come l’asse della squadra in sua assenza si è spostato radicalmente verso Paul George.

Per i Rockets vorrebbe dire acquisire un giocatore in grado di offrire un buon contributo difensivo, e che per produrre gioco non deve tenere per forza palla come James Harden e Jeremy Lin. Il GM dei Rockets Daryl Morey non vuole una squadra che vivacchi per l’ottavo posto, ma un team che in attesa dei rinforzi estivi continui un deciso miglioramento verso i piani alti della Western Conference, naturalmente senza cedere troppi assets buoni anche per l’immediato futuro.

J.J. Reddick sta disputando la sua miglior stagione della carriera, motivo in più per vederlo in un altra casacca da quella dei Magic prima della Trade Deadline. I Chicago Bulls, che già lo cercarono nell’estate 2010 e furono stoppati solo da un rilancio di Orlando, potrebbero essere un approdo ideale per l’ex Duke, ma anche i Celtics se non decidono di vendere avrebbero gli assets giusti per arrivare a J.J.

Ma con i giocatori giovani (Beno Udrih, Larry Sanders) che interessano a Orlando, non è da escludere l’approdo ai Bucks, che hanno una enorme debolezza nel tiro da 3, e che con Reddick avrebbero il giocatore giusto da affiancare a Brandon Jennings.

Trade Rudy Gay: chi ci guadagna?

Indubbiamente i Raptors si sono presi un abbondante peso salariale sul groppone (37 milioni di dollari nei prossimi due anni), e ipotecato il prossimo futuro della squadra canadese, che non a caso è vicina a liberarsi almeno del pesante contratto di Andrea Bargnani, attualmente infortunato ma sicuramente appetibile da diverse squadre NBA in lotta per posizioni importanti.

Del resto la situazione di Bryan Colangelo era abbastanza disperata, dare un segnale di netto rinforzamento nell’immediato futuro per una franchigia agonizzante, e la soluzione più semplice era di spingere per far arrivare Rudy Gay. Che non è certamente un fenomeno in grado di trasformare i Raptors così velocemente, ma in una Eastern Conference debole e con i Celtics senza Rondo l’ottavo posto sembra alla portata.

Poi se tutti questi sforzi economici siano giustificati per diventare una squadra da primo turno dei playoffs ed eliminazione (quasi) sicura questo è un altro punto…

Per i Grizzlies l’obiettivo era di liberare spazio dal salary cap senza incorrare nella temuta luxury-tax, difficilmente digeribile per uno small-market come quello di Memphis, dove non arrivano certo i contratti televisivi di Los Angeles, Chicago o New York, e la nuova proprietà voleva mantenere la squadra competitiva senza svenarsi del tutto.

Sostanzialmente con l’arrivo di Tayshaun Prince dai Pistons verranno risparmiati nei prossimi anni intorno ai 22 milioni di dollari, e se Prince non ha certo il talento offensivo di Gay, sicuramente è un difensore migliore e nella filosofia di Lionel Hollins il tutto non guasta, considerando che la miglior corsa nei playoffs fatta da Memphis due anni fa avvenne senza Rudy Gay. In aggiunga Ed Davis può essere il vero e proprio steal dell’accordo, il successore di Zach Randolph nel non troppo distante futuro.

Finalmente per Detroit il processo di rinnovamento sembra decollare, e anche se dispiace vedere uno degli ultimi sopravvissuti della squadra campione del 2004 andare via, la partenza di Prince libera spazio salariale, responsabilizza i giovani e concede 3 mesi di Jose Calderon, e i pick-roll che potranno scaturire dalla sua intesa con Greg Monroe o Andre Drummond fanno presagire bene per il futuro di Detroit…

In più avere a disposizione 32 milioni di dollari come spazio salariale quest’estate aprirà forse le porte a free-agent di valore, cercando di non ripetere gli errori fatti in precedenza con i megacontratti a Villanueva  e Gordon..

 

Anche per questa settimana il Weekly è finito, buona settimana di basket NBA a tutti…

One thought on “NBA Weekly: speciale Mercato e il momento no dei Clippers

  1. Boston dovrebbe cercare di cedere KG, con l’ottima stagione che sta disputando potrebbe essere l’ultima occasione per cederlo avendo qualcosa di buono in cambio. Pierce la prossima stagione entra nell’ultimo anno di contratto ed avendo solo 4 milioni garantiti diverebbe molto appetito sul mercato. Avendo solo 43 milioni in libro paga (quindi dai 15 ai 18) sotto la soglia del salary cap si potrebbe puntare a free agent tipo Paul, Howard, Al Jefferson, Bynum, Smith. Con questo roster e senza Rondo al massimo possono puntare al secondo turno dei play off.

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