Monta Ellis e Brandon Jennings sono i 2 giocatori di maggior talento dei Bucks

Prima che iniziasse la stagione avevo pronosticato i Bucks tra l’ ottava e la decima posizione, con il concreto rischio di vederli ancora una volta fuori dalla post-season per una manciata di gare. Molti erano i dubbi,entrando in questa stagione, che accompagnavano la coppia dietro Brandon Jennigs-Monta Ellis , in particolare riguardo una loro presunta incompatibilità.

La grana del contratto dell’ ex-Virtus Roma (che sarà RFA in estate) sembrava poter essere la miccia capace di scatenare l’ inferno ed invece… si erano convinti di dover partire bene e lo hanno fatto, nonostante le ultime sconfitte.

Parliamoci chiaro, la coppia Jennings&Ellis sulla carta è una delle più interessanti del panorama. Difensivamente il duo soffre parecchio visto la mancanza, da parte di entrambi, di centimetri e chili ma, offensivamente, sono imprevedibili ed hanno la capacità sia di segnare che di creare gioco.

Questo inizio di stagione ha finalmente mostrato a tutti la volontà dei due di co-esistere puntando su un gioco più veloce, cercando di alzare il numero di possessi per partita (i Bucks sono primi nella lega nella Pace: numero di possessi per gara) e con Monta Ellis che, sotterrata l’ ascia di guerra contro tutto e tutti, sta finalmente dimostrando di essere più interessato ai risultati della squadra piuttosto che al raggiungimento di traguardi personali.

Il cambio di filosofia, voluto da giocatori e coach Skiles, ha prodotto un record di 6-4 nelle prime dieci partite con conseguente 1° posto nella Central Division. I Bucks hanno stupito per la loro capacità di vincere lontani da casa, dove sono partiti con tre vittorie espugnando parquet difficili come quelli di Boston e Phila; nella scorsa stagione Milwaukee perse le prime otto trasferte.

Sembra evidente, dopo questo inizio, che per rimanere ai vertici della Division e più in generale della Conference, i Bucks debbano necessariamente crescere in difesa, requisito necessario per poter correre ed alzare i ritmi (Milwaukee è 20° per punti concessi ma 15° nella defencive efficency che è il dato da tenere maggiormente in considerazione).

Ovviamente Milwaukee non è solo Ellis e Jennings ed in questo inizio di stagione hanno piacevolmente sorpreso le ottime gare disputate dal sesto uomo della squadra Mike Dunleavy, unico oltre ai soliti due a figurare in doppia cifra nei punti segnati.

L’ ormai veterano da Duke ha iniziato a mille portando un solido contributo dalla panchina sia in termini di punti e percentuali (49% dal campo e 45% da tre punti) che di rimbalzi, con oltre 5 a partita (Dunleavy in carriera viaggia ad oltre 4 rimbalzi di media che per il tipo di giocatore non sono pochissimi).

Se a questo aggiungiamo un ottimo inizio di stagione di Sanders, spesso in campo nei finali di gara insieme ad Udoh e miglior stoppatore della squadra, un Tobias Harris positivo, il rookie da UNC Henson (giocatore interessante alla prima doppia doppia con gli Heat) e l’ innesto nel pitturato di un veterano come Dalembert diventa più semplice capire il perchè dell’ ottimo inizio di stagione dei Bucks.

Vi sembra che mi sia dimenticato qualcuno? Beh’ non sbaglaite, ed alla domanda ”Chi L’ha visto?” non può che corrispondere il profilo di Ersan Ilyasova.

Firmato il contratto della carriera durante l’ estate, è stato lo stesso giocatore turco ad ammettere che il disastroso inizio di questa stagione possa avere origine dalla pressione e dalle aspettative che l’ accordo ha generato. Il 31% dal campo ed il 25% da dietro l’arco dei tre punti sono i minimi in carriera e, paragonati alle cifre della passata stagione (44% e 49%), evidenziano una enorme involuzione da parte del giocatore.

Involuzione che però sembra avere più un origine mentale che tecnica come testimonia il passaggio dal 77% ai tiri liberi (in carriera) al 43% di questa stagione. Ilyasova ha sottolineato, in alcune interviste, di soffrire il suo differente utilizzo da parte di coach Skiles, non tanto in termini di minutaggio, dove siamo in linea con il recente passato, ma di ruolo e compiti notando una certa sfiducia da parte del coach palesata dal suo mancato utilizzo nei finali di gara.

Se i Bucks vogliono avere qualche speranza di competere per i playoffs hanno necessariamente bisogno di ritrovare la loro ala; in una Division non impossibile da vincere, Milwaukee ha, in questa stagione, una reale chance di conquistarsi un posto al sole.

I Bulls stanno, come previsto, faticando senza Rose ed Indiana, dopo un inizio di stagione non brillantissimo, ha perso Granger per i prossimi tre mesi. Continuare con il piede schiacciato sull’ acceleratore potrebbe dare alla franchigia del Wisconsin un vantaggio poi difficile da colmare per le inseguitrici… che sia l’anno buono per vedere i Bucks di nuovo ai Playoffs?

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