La fortuna non sta esattamente di casa ad Oakland…

Una settimana NBA è già trascorsa piena di avvenimenti, ed è  ora di fare il punto, anzi sette punti, su quello che abbiamo visto in questi primi 7 giorni di partite. Andiamo!

1) JAMES HARDEN (E GLI HOUSTON ROCKETS), FANNO SUL SERIO: dopo tutto il parlare della trade del barbuto da Oklahoma a Houston, nessuno poteva immaginare una partenza così lanciata della giovane guardia in Texas, non sicuramente con queste cifre, 35 punti di media con l’exploit contro Atlanta dove ha letteralmente trascinato la sua squadra con 45 punti. Anche l’intesa con Jeremy Lin sembra già dare buoni frutti, col giovane play sgravato dal peso di essere l’unica stella del team: dalla Lynsanity alla Beardsanity?? Vero che i Rockets non sono ancora da titolo, ma se pensiamo che fino a una settimana fa erano un cantiere senza capo nè coda, e che ora sono una delle squadre più eccitanti della lega, un enorme passo avanti l’hanno veramente fatto…

2) CLIPPERS, LA MALEDIZIONE NEL NOME: iniziano bene, battono i Lakers (oddio, non sono gli unici…), insomma convincono… no, non proprio. Direi che sostanzialmente i Clips non se li filano in molti, anzi da come gli avversari menano partita dopo partita Blake Griffin i “Velieri” stanno pure sulle balle a tante squadre nell’NBA, ma questo è un altro discorso. E’ che, vuoi per una storia trentennale di inattitudine, e di tirchieria nel tirar fuori la grana da parte del boss Sterling, è difficile prendere sul serio i cugini dei Lakers. Volendo una ragione seria c’è: il fatto che coach Del Negro sia all’ultimo anno, e che non casualmente ben sette giocatori a roster siano in scadenza la prossima estate, non proprio un indizio di progetto vincente a lungo termine. Che con coach liberi come Mike D’Antoni, Stan Van Gundy, Jerry Sloan, forse decollerà il prossimo anno: sempre che qualcuno si decida finalmente a far aprire la cassaforte al vecchio Sterling…

3) LA IELLA DI GOLDEN STATE: come se non bastasse la salute precaria di Bogut e Curry, per infierire sulla squadra di San Francisco si è aggiunta la rottura al legamento crociato anteriore subita da Brandon Rush nella partita contro Memphis, che rende ulteriormente sottile la panca dei Warriors. Non aiuta la notizia che per buona parte dell’anno Andrew Bogut non potrà superare i venti minuti a partita, per non rischiare ricadute alla caviglia infortunata lo scorso anno, che porterebbe a rivedere in campo l’imbarazzante Andris Biedrins…

4) TRE SQUADRE SORPRENDENTI: New York Knicks: per una volta viaggiare a fari spenti ha portato bene ai Knicks, poco cool in preseason ma solidi nell’iniziale vittoria shock contro Miami. Vero che la pioggia di bombe da 3 non durerà all’infinito (come sa bene Mike D’Antoni), ma il gioco di coach Woodson sembra dare equilibrio, e Carmelo Anthony come 4 per il momento rende. Per il momento… New Orleans Hornets: che ne dite di una squadra che senza Eric Gordon, ma anche dall’intervallo della partita contro Utah senza il rookie sensation Anthony Davis, vince contro Jazz e Chicago, oltre a impensierire gli Spurs?? Unica ombra la probabilità che un giocatore di punta come Gordon salti buona parte della stagione, a causa del ginocchio sinistro che potrebbe aver bisogno di una ulteriore operazione… Orlando Magic: dovevano essere un disastro annunciato, ma nessuno l’ha comunicato al team della Florida, che ha sorprendentemente asfaltato Denver e Phoenix, non proprio due squadre materasso. Nel gruppo di giocatori in cerca di riscatto, ha sorpreso lo scarto dei Celtics E’twaun Moore, 14 punti in due partite, e anche se non durerà, il progetto della rinascita ha preso una decisa accelerata…

5) E TRE DELUDENTI: Los Angeles Lakers: è solo l’inizio, ma è giusto avere grandi aspettative dai lacustri, e stupirsi per le difficoltà di amalgama del nuovo progetto, che sia per il tentativo di inserire i dettami della Princeton offense negli schemi d’attacco, un Howard ancora indietro di forma, o l’infortunio subito da Nash. In verità è la difesa ad essere sembrata lacunosa in queste prime uscite, e anche se l’assenza di Nash rallenterà il progetto iniziale per qualche settimana, sicuramente i Lakers verso i playoffs saranno sicuramente migliori… Boston Celtics: per il momento la squadra sembra sempre dipendente dai tre tenori Rondo-Pierce-Garnett, e l’apporto dei nuovi è ancora lacunoso, soprattutto a rimbalzo, dove Garnett e Bass hanno poco aiuto. Insomma, soliti difetti a Beantown… Denver Nuggets: vanno bene i discorsi di squadra operaia, con tanti buoni giocatori e completa in ogni reparto, ma se nessuno sale di livello si rischia di giocare anche bene, vedi Miami, ma di perdere comunque. Urge salto di qualità, in vista anche della trasferta a Houston di mercoledì…

6) ROOKIE DELLA SETTIMANA: Damian Lillard e Anthony Davis hanno dimostrato di essere una spanna sopra gli altri rookies come impatto sulla lega, ma tra i due il giocatore più impressionante è stata indubbiamente la meraviglia uscita dal piccolo Weber State, le cui prime uscite per Portland hanno impressionato un po’ tutti. Vero che i suoi numeri si sono un pò ridotti nell’ultima uscita contro Dallas, ma Lillard ha fatto almeno 5 assists e 3 rimbalzi in ognuna delle sue uscite, cosa impressionante per un giocatore al primo anno.

7) LE PARTITE DELLA SETTIMANA: tre partite da segnalare nella seconda settimana NBA, partendo da Miami a Atlanta venerdi 9: derby della Southeast Division non scontato come sembra, visto il buon esordio degli Hawks, che dispongono di un solido frontcourt in grado di far paura agli Heat. Lunedì 12 Boston a Chicago, sempre una sfida di punta nella Eastern Conference anche senza Rose per i Bulls, utile per testare le ambizioni delle due squadre. E martedì 13 i San Antonio Spurs vanno in visita ai Lakers, sfida succosissima di fronte ai diversi inizi delle due squadre, test importante per Bryant e company contro una classica rivale.

 

 

Per questa settimana abbiamo concluso, appuntamento alla prossima e intanto buon basket NBA a tutti…

 

4 thoughts on “NBA Weekly: Harden c’è, i Knicks pure, Clippers e Warriors un po’ meno…

  1. Ottimo articolo che ha delineato bene la prima settimana di regular season. Harden ha dato una secca risposta ai Thunder con prestazioni da urlo, anche se la scorsa notte ha messo a referto solo 15 punti. I Clippers faranno un’ottima stagione, ma non sono da titolo e staremo appunto a vedere nella prossima off-season cosa accadrà. I miei Lakers assolutamente deludenti, ma si potrà solo migliorare. Tra le sorprese avrei messo anche degli ottimi Bucks e i Wolves che sono 3-1 pur senza Love e Rubio e alcuni uomini (su tutti Roy) non propriamente in forma. Per quanto riguarda i rookie, sono curioso di vedere all’opera Austin Rivers.

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