La caccia al trio dei Miami Heat si è finalmente riaperta!

La stagione NBA è appena iniziata, e cosa c’è di meglio di un Power Ranking per capire la situazione dei diversi team ai blocchi di partenza?

30) Charlotte Bobcats – rimangono la squadra peggiore della lega, ma l’arrivo di Michael Kidd-Gilchrist e Ben Gordon danno almeno una patina di presentabilità al team di MJ…
DA SEGNALARE: il nuovo coach Mike Dunlap è la classica scelta alla Jordan (formato manager), giovane e senza esperienza come coach NBA: sarà un caso che l’unico playoffs raggiunto nella storia dei Bobcats è arrivato con l’Hall of Famer Larry Brown????

29) Orlando Magic – ricostruzione completa in quel della Florida, ma i tifosi avranno la pazienza di aspettare anni per ritrovare non la lotta al titolo, ma anche solo una squadra da playoffs???
DA SEGNALARE: Aaron Afflalo dovrà decisamente modificare il suo gioco per funzionare nei Magic. Abituato a essere un ottimo valore aggiunto, soprattutto difensivo, a Denver, riuscirà a essere la prima option al tiro in una squadra depauperata di qualità da ogni parte????

28) Sacramento Kings – la squadra rimane un enigma: troppi tiratori nel roster, ma finalmente due acquisizioni mirate, con Aaron Brooks come regista e Thomas Robinson per formare una coppia perfetta con DeMarcus Cousins. Troppo poco con la concorrenza che c’è a ovest…
DA SEGNALARE: il caos sul trasferimento della squadra a Anaheim continua, e non aiuta troppo la stabilità della squadra o l’arrivo di grossi nomi.

27) Cleveland Cavaliers – anche se a Est la concorrenza è meno spietata, rimane l’idea che i Cavs siano ancora a un anno di distanza dal salto alla lotta playoffs: la crescita dei giovani e l’inserimento di Dion Waiters e Tyler Zeller saranno fondamentali anche per il futuro di coach Scott…
DA SEGNALARE: tra un Kyrie Irving già avviato allo stardom, e le altre prime scelte degli ultimi due anni, occhio a Jon Leuer arrivato dai Bucks. E’ un lungo all’europea capace di tirare bene da 3, potrà dare canestri importanti.

26) New Orleans Hornets – tante aspettative per Anthony Davis e compagni, anche se l’obiettivo per la stagione che arriva è di creare alchimia di squadra e vincere un pò di partite: difficile puntare a qualcosa di più nell’ipercompetitiva Western Conference.
DA SEGNALARE: riuscirà la transizione a point-guard di Austin Rivers? Vero che Monty Williams è uno dei coach più promettenti della lega, ma ci vorrà sangue e sudore per trasformare l’ex Duke in un regista NBA senza fare troppi danni alla squadra.

25) Detroit Pistons – difficile essere entusiasti nella Motown per quanto riguarda il basket: poche facce nuove tra i veterani (Corey Maggette), un rookie immaturo (Andre Drummond) e il solito enigma Stuckey. Ennesimo anno di transizione in attesa di segni di vita da parte del GM Joe Dumars…
DA SEGNALARE: Kyle Singler arriva con un anno di ritardo ma già maturo dopo l’esperienza spagnola. Sicuro un suo buon impatto in squadra visto la grinta e la duttilità offensiva che dimostra.

24) Toronto Raptors – sembra almeno a metà del guado, cioè in grado di inserirsi nella lotta all’ottavo posto, ma non molto di più in assoluto. Mancato l’obiettivo Nash, e strapagato Fields più per (inutile) dispetto ai Knicks che per reale convinzione, hanno comunque aggiunto Kyle Lowry e i rookies Ross e Valanciunas al roster dandogli più qualità e freschezza…
DA SEGNALARE: la salute di Andrea Bargnani sarà il vero spartiacque tra una stagione anonima e una finalmente con spunti positivi.

23) Portland Trail Blazers –  anche i Blazers hanno dovuto puntare su una decisa ricostruzione, ma rispetto a Orlando la strada verso il successo dovrebbe essere più breve:  un GM con pieni poteri, l’ex Clippers Neil Olshey, un ottimo draft e due giocatori di assoluto valore su cui contare come LaMarcus Aldridge e Nicolas Batum: giocare contro di loro non sarà assolutamente facile…
DA SEGNALARE: Damian Lillard guida un’agguerrita compagnia di rookies, tra cui lo spagnolo Claver e il britannico Freeland. Ma è proprio l’ex Weber State a promettere grandi cose, visto il gioco elettrizzante che produce.

22) Washington Wizards – l’infortunio di John Wall, fuori fino a metà novembre, rovina un pò i piani di crescita della squadra della capitale: ma una fusione di Bradley Beal più veterani come Nenè e Okafor rende comunque i Wizards squadra da lotta per i playoffs, sempre che la fortuna assista…
DA SEGNALARE: Saprà coach Randy Wittman dimostrarsi all’altezza della fiducia della dirigenza, o sarà l’ennesima scommessa perduta dei Wizards???

21) Phoenix Suns – sempre a metà del guado anche nel nuovo formato senza Nash, con aggiunte interessanti come Michael Beasley e Luis Scola, graditi ritorni (Goran Dragic), e una squadra un pò costruita a casaccio da una dirigenza che si muove senza troppo ispirazione e senza attrarre FA di assoluto livello…
DA SEGNALARE: Kendall Marshall saprà trovare un tiro da pro? Solo come distributore di gioco,  sembra essere limitato il suo contributo alla causa in casa Suns.

20) Houston Rockets – Il colpo Harden rovescia un pò tutto, e i Rockets con l’asse Lin-Harden-Asik potranno già lottare per un posto in postseason. Complimenti all’azzardo riuscito del gm Daryl Morey, ma per coach McHale i Rockets rimangono un giocattolo da assemblare pezzo per pezzo (di nuovo!)…
DA SEGNALARE: Royce White non ha mai nascosto i suoi problemi di panico, riuscirà a farli coesistere col suo talento o i Rockets avranno ulteriori problemi da gestire???

19) Chicago Bulls – Non stupisce trovarli in questa posizione, senza Rose almeno fino a febbraio e con una panchinasaccheggiata di talento. Riuscirà il trio Hinrich-Robinson-Belinelli ad aiutare il veliero di coach Thibodeau a non andare a fondo? Lecito avere seri dubbi…
DA SEGNALARE: Luol Deng confida che il polso sinistro possa tenere senza operazione, mentre Joakim Noah saggiamente ha saltato le Olimpiadi per guarire la caviglia infortunata gli scorsi playoffs. Nel futuro a Chicago si spera di parlare più di basket che di General Hospital.

18) Milwaukee Bucks – Ultima chance per coach Skiles e il GM John Hammond, in scadenza contratto e bisognosi di una stagione di valore per rimanere in Wisconsin: dipenderà dalla sintonia tra Brandon Jennings e Monta Ellis, più le altre scelte fatte negli ultimi mesi per rafforzare il roster. In sintesi, possono ripetere l’ottima stagione di due anni fa, o essere anonimi e al massimo da ottavo posto…
DA SEGNALARE: Ersan Ilyasova deve dimostrarsi all’altezza del contratto firmato in estate, se lo fa sarà tra le migliori ali forti a est.

17) Minnesota Timberwolves – La qualità c’è, ma anche il rischio di rimanere ancora fuori dai playoffs. Servirà, oltre al solito Love, un apporto decisivo da parte dei nuovi, tutti, da Kirilenko a Brandon Roy, ultramotivati di brillare e far bene per i “lupi”…
DA SEGNALARE: Andrei Kirilenko torna nell’NBA con nuove motivazioni, mentre fino a gennaio si dovrà aspettare il ritorno di Ricky Rubio dall’infortunio. Problema aggiuntivo, causa infortunio Love sarà fuori fino a fine novembre.

16) Golden State Warriors – è arrivata l’ora di essere competitivi nella Bay Area anche nel basket, e sembra che con l’aggiunta di Andrew Bogut si possa essere forti sotto canestro, e senza più l’equivoco Monta Ellis Steph Curry sarà libero di gestire la squadra al meglio. Occhio però, che i Warriors da anni sanno che tutto sulla carta funziona ma in campo è molto più dura…
DA SEGNALARE: la salute di Bogut e Curry sarà fondamentale per la stagione di Golden State, altrimenti ci sarà da soffrire.

15) Dallas Mavericks – sempre competitivi, ma quanto? Nowitzki ha problemi al ginocchio, e rinforzi come Kaman e Brand non sono proprio all’apice delle loro carriere. Ma O.J. Mayo è un bel colpo, e Rick Carlisle riuscirà a portare i Mavs almeno ai playoffs, forse…
DA SEGNALARE: Darren Collison arriva da Indiana pronto a far bene in regia, e potrebbe essere una delle liete sorprese per Dallas.

14) Atlanta Hawks – rinnovati, ma pronti a far bene con un attacco a tutta velocità nel segno di Jeff Teague, Josh Smith e Al Horford. Del resto, con un gioco costruito sugli isolamenti per Joe Johnson, ai playoffs non erano mai andati lontani: potrebbero essere più insidiosi e imprevedibili quest’anno…
DA SEGNALARE: Josh Smith ha già detto che vuole testare la free-agency la prossima estate. In Georgia sperano almeno di avere il massimo impegno da lui per la stagione che sta per iniziare.

13) Brooklyn Nets­ – saltata la possibilità Howard la squadra è stata rivoluzionata e adesso è indubbiamente competitiva, ma quanto veramente in un ottica playoffs? Il trio Williams-Johnson-Lopez dovrà dimostrare, e in fretta, di meritare l’esborso economico fatto dal boss russo Prokhorov… –
DA SEGNALARE: il nuovo Barclays Center costruito a Brooklyn fa già sognare, ma saranno le vittorie dei Nets a far accorrere sempre più tifosi, e ce ne vorranno tante nell’ipercritica New York.

12) Memphis Grizzies – sostanzialmente gli stessi di sei mesi fa, con Jerryd Bayless al posto di O.J. Mayo: potenzialmente, almeno da secondo turno ai playoffs, se la panchina dà una mano…
DA SEGNALARE: la discussa coesistenza tra Rudy Gay e Zach Randolph, con i due liberi da noie fisiche, potrebbe rivelarsi un boom in positivo per la stagione di Memphis.

11) Utah Jazz – giovani e forti sotto canestro, sintetizzando ecco gli Utah Jazz: le aggiunte dei due Williams, Mo e Marvin più Randy Foye, rendono ancora più completa e imprevedibile la squadra del lago di sale…
DA SEGNALARE: Tyrone Corbin sta battendo gli scettici, ma quest’anno dovrà fare il salto di qualità nei playoffs.

10) New York Knicks – sarà finalmente l’anno in cui Carmelo Anthony prende in mano la squadra e la porta in alto? Coach Woodson darà molta difesa e isolamenti in attacco per ‘Melo, ma l’idea di incompletezza per i piani alti incombe nella Big Apple, oltre a Stat sempre più insofferente…
DA SEGNALARE: Vero che l’esperienza aiuta, ma aggiungere anche ‘Sheed Wallace ai vari Kidd, Thomas, Camby, sembra un pò una forzatura.

09) Denver Nuggets – l’aggiunta di Iguodala li rende più imprevedibili, e potenzialmente in grado di sorprendere pur senza un top-player: almeno in regular season, ai playoffs sarà più difficile contro corazzate come Lakers e Thunder…
DA SEGNALARE: Danilo Gallinari può diventare un All-Star, se la salute gli dà una mano, e in fase difensiva Andre Iguodala rende i Nuggets finalmente convincenti.

08) San Antonio Spurs – invecchiano bene, ma pur sempre l’età dei vari Duncan, Ginobili, Parker non diminuisce certo e ogni anno sembra l’ultimo per tentare un altro colpo ai playoffs. Il roster è completo, dal giovane e brillante Leonard ai veterani Diaw e Jackson, ma l’impressione anche per loro è di una squadra da regular season ma non da Finals…
DA SEGNALARE: il francese Nando De Colo sembra un ottima aggiunta, una combo-guard in grado sia di tirare che di dare minuti a Parker.

07) Philadelphia 76ers – Andrew Bynum è l’acquisto in grado di portare Philly a un altro livello, anche senza il capitano Andre Iguodala: il maggior peso in area porterà grandi spazi a tiratori come Dorell Wright, Jason Richardson e Nick Young. Squadra giovane e talentuosa, può essere tra le prime 4 a Est…
DA SEGNALARE: Lavoy Allen è stato un sorprendente rookie l’anno scorso, e si candida al ruolo dell’ex Elton Brand in quintetto fin dall’inizio.

06) Los Angeles Clippers – squadra più completa con Lamar Odom, si spera in versione L.A. fin dall’inizio, e l’ottimo “matusa” Grant Hill a rinforzare la difesa. Trattandosi dei Clippers, rimane qualche dubbio sulla loro esplosione definitiva, anche per come i Lakers hanno rubato la scena in estate…
DA SEGNALARE: riuscirà coach Del Negro a convincere finalmente la galassia NBA, o rimarrà un ottimo motivatore, e un amante di quintetti multiguardie un pò leggerini a lungo termine?

05) Boston Celtics – nuova stagione e nuovi Big-Three, Rondo, Pierce e Garnett (visto addio di Allen), più una panchina fornitissima e che ritrova un Jeff Green già in spolvero alle prime uscite: forse non basterà contro Miami, ma a Beantown ci proveranno di sicuro…
DA SEGNALARE: appunto Jeff Green, importante tassello per coach Rivers. La sua facilità nel trovare il canestro lo renderà un jolly offensivo in grado di rendere imprevedibili i Celtics.

04) Indiana Pacers – i ragazzi di coach Vogel sono a un passo dall’eccellenza, ma ci vorrà l’esplosione di Paul George o un guasto nella macchina perfetta di Miami per far meglio dell’anno scorso. Obiettivo realistico la finale dell’Eastern Conference…
DA SEGNALARE: Roy Hibbert ha finalmente strappato il contrattone che voleva, ora è giusto pretendere da parte sua un ulteriore miglioramento a difesa e a rimbalzo.

03) Los Angeles Lakers – Kobe, Nash, Howard, più Gasol e World Peace. Quintetto da brividi, panchina più low-cost, di sicuro è di nuovo showtime dalle parti di Figueroa Avenue. Tanto lavoro anche per Mike Brown, fondere l’iso-offense per Bryant con l’attacco ad alta velocità di Nash, più arrangiare l’intesa tra Howard e Gasol. Compito non facile, ma se funziona il risultato sarà da brividi (per gli avversari!)…
DA SEGNALARE: per non essere scontati, nelle prime partite di preseason si segnala Robert Sacre, centrone ex-Gonzaga. Propositivo e più mobile del previsto, a dispetto degli scettici entrerà nel roster finale dei lacustri.

02) Oklahoma City Thunder – l’addio ad Harden li rende più vulnerabili, ma rimangono la squadra da battere a ovest (almeno per il momento)…
DA SEGNALARE: Perry Jones, scelto col numero 28 al draft, potrebbe rivelarsi un clamoroso steal, capace di coprire almeno tre ruoli, dal 3 al 5 di un quintetto NBA.

01) Miami Heat – diciamo solo Ray Allen e Rashard Lewis, in grado di giocare magari poco ma di mettere canestri importanti. L’unico vero problema potrebbe essere la salute di Dwayne Wade e Chris Bosh, ma almeno in stagione regolare basterà King James a guidare stabilmente il vascello di coach Spoelstra…
DA SEGNALARE: unico problema irrisolto rimane quello del centro, ma finchè non si affronterà (eventualmente) un Dwight Howard nelle Finals, Joel Anthony, Chris Bosh o lo stesso Lebron come 5 suppliranno agevolmente a questa mancanza…

 

9 thoughts on “NBA 2012 – 2013: Power Ranking 1.0

  1. Non condivido due cose:
    I Bulls 19esima squadra Nba? No dai anche senza Rose saranno minimo la quarta a est vedrete, io inverterei almeno il posto con gli Hawks nel ranking
    Indiana quarta squadra assoluta Nba? No… se va bene sono al livello dei Jazz, 5-6 a est e fuori al primo turno o max al secondo, io li scalerei al 10 posto.
    Alla voce sorpresa i Raptor e poi i Mavs a cui nessuno crede veramente

  2. Magic: Afflalo prima punta dell’attacco??? senza ironia, sarà Ciccio Davis la prima punta, per il resto Afflalo avrà le stesse responsabilità di Nelson e Redick (e turkoglu nelle serate “si”)

    Warriors: anche con tutto il roster in salute e in forma, vederli davanti ai Bucks e soprattutto ai TW, e ancora addirittura sopra i Bulls …proprio no eh

    Hawks: se vanno davanti a Bulls, TW, Mavs ecc……….abbiamo il Coach Of The Year!!!

    76ers: se Phila arriva 7° in tutta la nba, davanti a Nets, Knicks, Spurs, Bulls, ecc…..vuol dire che Bynum è nel primo quintetto NBA, in lizza per l’ MVP, i Lakers si mangiano i gomiti per averlo ceduto per prender DH, e Collins lotta col coach di Atlanta per il COY

    Indiana: 4° in tutta la lega…mhmm…………..molti sperano/confidano nell’esplosione di P.George…imho non può diventare un franchise player di primo livello….a se venissi smentito i Pacers potrebbero anche essere nell’elite della lega…ma vederli 4° assoluti, vuol dire che anche Hibbert sarà salito di livello, al punto che a DH resta il posto solo nel 3° quintetto nba…

    • Se i GSW non partecipano ad affossare il sistema sanitario di Obama i play off sono più che abbordabili.

      Bogut è uno dei migliori centri in circolazione, Klay Thompson uno che la palla la sa lasciar andare come pochi ed è lungo per tirare in testa a tanti, Harrison Barnes uno che gli osservatori NBA seguono dai primi peli sul pube e Lee, nonostante non difenda, rappresenta comunque punti e rimbalzi.
      Il tifo è di primo piano, affezionato e affamato.

      Tutto passa da Steph, se è in salute e completa la sua metamorfosi in play… Beh, togliete la naftalina alla maglietta “WE BELIVE”.

      P.s. Ma Landry dalla panca… me lo dimentico pure io. Jefferson, Jack, Rush completano i ragazzi in tuta alla palla a due.

      Nella classifica 2 non le condivido: (1) Washington senza Wall e Nene retrocede in D-League. (2) Spurs davanti a Indiana.

      Bulls alla 19 è un po’ esagerato, ma non poi così fuori di testa…

  3. Giusto parlare di salute per Gsw, i 76 che possono fare un bel salto, l’importanza di Paul George in quel di Indiana e la steal che potrebbe rivelarsi Perry Jones.

  4. COncordo strapienamente su perry jones… OKC ha fatto una genialata, questo qui se sta bene diventa molto molto interessante… infatti nn so perchè riley nn l’abbia preso con la 27, sarebbe stato un colpo clamoroso

  5. Onestasmente non sono d’accordo con questo ranking…. per le ultime posizioni farei qualche arrangiamento ma da chicago in poi non sono per niente d’accordo, i bulls non avranno rose fino a gennaio e non hanno più asik ma scommetto che saranno entro le 5 ad est, poi nets e memphis sotto utah mi sembra esagerato soprattutto per memphis, per philly sono abbastanza d’accordo se binum non si infortuna; mentre per indiana assolutamente no ad est la vedo dietro a heat, celtics, philly, NY, nets e bulls per lo meno in partenza e attenzione a sacramento che hanno un frontline da paura se cousins continua a migliorare e robinson dimostra di essere già pronto per la nba potrebbero essere la sorpresa ad ovest e guadagnarsi i PO..

  6. Non condivido il ranking. In particolare Phoenix, Houston e Chicago le posizionerei mooolto più in alto! OKC non si ripeterà sui livelli dell’anno scorso senza Harden. Vedo San Antonio e Boston in netto declino. Mi sembrano sopravvalutati i Clippers, Memphis e Phila.

  7. Ma secondo me questa classifica e’ tutta sbagliata a cominciare dai miei Bulls…heinrich non è Rose ok,ma la forza a Chicago sta’ nel gruppo e questo ha ancora qualità …terza ad East….!!!!
    P.S.se D.Rose torna ok,ai playoff ci si diverte

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