Troppo forte il Team USA anche per una squadra esperta come l’Argentina di Delfino e Ginobili…

Doveva essere Stati Uniti – Spagna, e così sarà. La finale che tutti si auspicavano ad inizio torneo metterà nuovamente a confronto le due migliori selezioni al mondo.

Da una parte il super favorito Team Usa, che ha raggiunto la sfida per l’oro con un percorso netto, fatto di vittorie schiaccianti e di prestazioni convincenti; dall’ altra la Spagna che ha faticato più del previsto durante tutto l’arco della manifestazione a causa della cattiva condizione di molti dei suoi giocatori cardine e sicuramente schiacciata dalla pressione  generata da aspettative altissime figlie degli strepitosi risultati ottenuti negli ultimi anni.

Le due semifinali sono state diametralmente opposte; la prima, quella tra Russia e Spagna, è stata una partita molto combattuta e ricca di tensioni dove ancora una volta lo sconfinato talento del team iberico ha prevalso nonostante le ormai consuete difficoltà della Spagna nel giocare una partita intera alla stessa intensità; la seconda, Argentina-Usa, è stata molto simile al conformo tra le due squadre nel girone di qualificazione, con un primo tempo sostanzialmente in equilibrio ed un secondo decisamente marchiato dalla selezione a stelle e strisce e con il risultato mai in discussione.

Per la Russia sicuramente un’ occasione persa e la conferma di dover ancora crescere a livello mentale per poter vincere certe partite; per l’Argentina la consapevolezza di aver perso da un team nettamente superiore e la speranza di poter chiudere questo ciclo con la vittoria del bronzo.

Stati Uniti- Spagna è stata la finale di Pechino ed a quattro anni di distanza sarà ancora la sfida che assegnerà l’oro olimpico!

RUSSIA-SPAGNA: 59-67

(Rus: Kaun 14 pti; Kirilenko 8 reb; Shved 7 ast)

(Spa: Gasol P. 16 pti; Gasol P. 12 reb; Navarro 3 ast)

Era la semifinale da cui ci si poteva aspettare qualche sorpresa; la Spagna arrivava a questa partita dopo aver speso moltissime energie per battere la Francia mentre la Russia nonostante non avesse brillato nel suo quarto di finale arrivava a giocarsi questa semifinale conscia di avere parecchie chance di portarsi a casa la parte buona del referto.

A far aumentare l’ipotesi di un possibile upset poi, c’era anche l’ esito dello scontro nel girone di qualificazione dove la Russia nonostante un Kirilenko ed uno Shved al limite del presentabile erano riusciti a sconfiggere il team iberico.

Il primo quarto iniziava ed era subito palpabile la tensione che attanagliava entrambe le squadre e che si rifletteva in un primo periodo con percentuali dal campo sconcertanti chiuso sul 12-9 per la formazione allenata da David Blatt, con Pau Gasol incapace di segnare dal campo che chiudeva con un eloquente 0/3 dal campo.

Il primo allungo era della Russia, che nel secondo periodo, prendeva in mano le redini del gioco affidandosi al buon momento di Monya e Kaun capaci di bucare la difesa spagnola, aiutati anche dall’incapacità delle furie rosse di trovare il canestro.

La Spagna rientrava negli spogliatoi però sotto di “sole” undici lunghezze riuscendo quindi a limitare i danni in un primo tempo chiuso con soli 20 punti realizzati.

L ‘ incapacità della Russia di chiudere la partita nel primo tempo permetteva al team iberico, completamente trasformata durante l’ intervallo lungo, di ribaltare la partita fin dalle prime battute del terzo quarto dove, finalmente, il tiro da fuori iniziava a funzionare e dove, un ritrovato Gasol e un finalmente convincente Jose Calderon (autore della tripla del pareggio allo scadere del 3/4), ricucivano lo strappo andando a sedersi per l’inizio del’ ultimo periodo in perfetta parità.

Trovato il primo vantaggio sul 51-49 (dal 4-2 del primo quarto) non c’era più storia. La Russia ancora una volta dimostrava una preoccupante incapacità nei suoi giocatori chiave (Kirilenko e Shved) di prendersi la squadra sulle spalle; la Spagna dimostrava di essere una selezione capace di andare oltre i propri limiti e le proprie difficoltà che, con un parziale di 11-0, chiudeva i giochi.

 USA-ARGENTINA: 109-83

(Usa: Durant 19 pti; Love 9 reb; James 7 ast)

(Arg: Ginobili 18 pti; Delfino 5 reb; Prigioni 6 ast)

E’ stato l’ultimo scontro tra una generazione di fenomeni, quella dell’ Argentina dei Ginobli degli Scola e dei Prigioni, e Team Usa.

Romanticamente forse, sarebbe stato bello fosse stata una finale, ma poco importa. Come poco importa quale sia stato il risultato e lo scarto con cui gli Stati Uniti hanno vinto questa semifinale.

L’ Argentina era consapevole di avere pochissime chance di poter anche solo impensierire questo Team Usa troppo più forte, troppo più giovane e troppo atleticamente superiore!

Prima di questa sfida Ginobili aveva realisticamente dato all’ albi-celeste il 5% di possibilità di poter riuscire a sconfiggere la selezione americana; Manu sottolineava giustamente l’impossibilità di una formazione ormai vecchia nel poter recuperare giocando una partita ogni due giorni.

La partita iniziava sotto il segno del Black Mamba, capace di realizzare 11 punti in 5 minuti e segnando il primo allungo statunitense. L’ Argentina rientrava grazie ai canestri del solito Ginobili ed di un Delfino sempre positivo in questo torneo olimpico. L’ allungo nel secondo quarto portava la firma di James ma ancora una volta il cuore di Emanuel riportava la selezione argentina sotto la doppia cifra di svantaggio all’ intervallo lungo.

Come già accaduto nel precedente scontro olimpico era il terzo quarto a segnare l’ allungo decisivo con Team Usa che, guidato da un Kevin Durant capace di realizzare triple fondamentali,  portava lo scarto in doppia cifra e segnava la fine delle ostilità. Nel 4/4 poi Julio Lamas toglieva gradualmente i suoi senatori in vista della finalina per il bronzo ed un Carmelo Anthony fino a quel punto insufficiente segnava quattro triple consecutive che servivano solo ad ampliare lo scarto finale.

Archiviate le semifinali è tempo di concentrarsi sulle sfide che assegneranno le medaglie.

La finale per il terzo e quarto posto vedrà affrontarsi una Russia, che ha perso gradualmente smalto lungo tutto il corso del torneo e  l’ Argentina, chiamata all’ ultimo sforzo di un gruppo storico che ha lottato per poter arrivare a giocarsi un’ ultima medaglia.

La finale per il primo posto sarà una riedizione di quella di Pechino 2008 dove la Spagna riuscì ad impensierire l’allora selezione americana e dove si svelò al mondo tutto il talento di Ricky Rubio (che questa volta non ci sarà a causa del’ infortunio patito durante l’ultima pazza stagione Nba).

 RUSSIA-ARGENTINA

(Arg 4-3; Ginobili 19,1 pti; Ginobili 5,7 reb; Prigioni 5,3 ast)

(Rus 5-2; Kirilenko 17,1 pti; Kirilenko 7,4 reb; Shved 5,7 ast)

Si è detto tutto dell’ Argentina; non si può che ammirare la capacità di un gruppo di muoversi sempre nella stessa direzione nonostante gli evidenti limiti e la mancanza di ricambi all’ altezza.

La vera forza di questa squadra sembra essere la gioia di giocare per la propria gente che ha potuto riconoscersi in un gruppo che incarna lo spirito del proprio paese.

La Russia ha pian piano perso le convinzioni acquisite durante il girone di qualificazione; ancora una volta Kirilenko si è dimostrato incapace di erigersi a leader di un gruppo dall’ indubbio talento ma incapace di fare quel salto di qualità che avrebbe forse permesso al team di David Blatt di giocarsi la finale per l’oro.

Sarà una partita combattuta perché l’ impossibilità di recuperare le energie per una formazione logora come quella argentina influirà sicuramente sull’ andamento della gara ma visto il cuore dimostrato dalla selezione guidata da Julio Lamas non mi stupirei di vedere l’ albi-celeste festeggiare l’ennesimo trionfo di un gruppo arrivato al canto del cigno

Pronostico: Argentina

 USA-SPAGNA

(Usa 7-0; Durant 18,0 pti; Love 7,4 reb; James 5,8 ast)

(Spa 5-2; Gasol P. 18,4 pti; Gasol P. 7,6 reb; Fernandez 3,1 ast)

E’ la finale che tutti volevamo; domenica ci sarà la possibilità di vedere la miglior partita che il panorama internazionale possa offrire.

La Spagna ha saputo superare le numerose difficoltà presentate da  un torneo difficilissimo e giocato a ritmi persino superiori a quelli Nba, con le squadre in campo ogni due giorni.

In molti si chiedono che Spagna avremmo visto senza la rinuncia forzata a Ricky Rubio e se la condizione di almeno uno dei fratelli Gasol fosse stata accettabile per non parlare poi di un torneo giocato interamente senza il vero JC Navarro.

Per la prima volta le furie rosse affronteranno una partita senza l’obbligo di vincere e questo potrebbe sicuramente aiutare il team iberico ad esprimere la loro miglior pallacanestro liberati dai fantasmi di una  uscita prematura e consci di aver ottenuto il risultato che si erano prefissati ad inizio torneo.

Team Usa ha giocato un torneo strepitoso tenendo fede a quanto promesso. L’ intensità e la cattiveria agonistica mostrate durante tutto l’arco del torneo non hanno lasciato scampo agli avversari con scarti sempre in doppia cifra (Lituania esclusa, ma si potrebbe dire che sia stata l’ eccezione che conferma la regola) e l’ impressione di poter cambiare il corso della partita a piacimento.

La Spagna avrebbe, almeno nel suo starting-five, le possibilità di impensierire una selezione statunitense che priva di lunghi (tolto Tyson Chandler) dovrà saper limitare l’abilità di Marc e Pau Gasol sotto canestro, ma oggettivamente, dopo quanto visto lungo la manifestazione viene difficile pensare che Team Usa non chiuda questo torneo da campione olimpico.

Una vittoria convincente nella finale avvicinerebbe sicuramente questa selezione al leggendario Dream Team di Barcellona 92, se non nel hype generato sicuramente nella facilità mostrata nello sbarazzassi agevolmente di tutti gli avversari.

Pronostico: Team Usa

 

Siamo arrivati alla conclusione di un torneo olimpico sicuramente emozionante ma alla fine privo di vere e proprie sorprese.

L’ unica squadra ad  aver ottenuto un risultato forse superiore alle aspettative iniziali è stata la Russia che veniva considerata alla pari di Brasile e forse un gradino sotto la Francia.

David Blatt è stato ancora una volta strepitoso nel ricavare il massimo da un gruppo che però adesso sembra aver perso fiducia tanto che Kirilenko, leggermente infortunatosi nel corso della semifinale, non ha ancora garantito la propria presenza per la finalina anche demoralizzato dall’ ennesima brutta prova in una partita importante.

Team Usa e Spagna arrivano in finale come da pronostico e come da pronostico daranno vita ad una finale ad ogni modo stellare!

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