Quando tornerà Derrick Rose? E soprattutto, come tornerà?

Dovevano essere la risposta agli  Heat.. e lo sono stati fino a quei tragici (sportivamente parlando) minuti finali di gara 1 del primo turno di playoff contro Philadelphia… poi il ginocchio di Derrick Rose ha fatto crack e con esso le chance dei Bulls di lottare per il titolo.

Non si può non partire da questo fatto per parlare del futuro dei Chicago Bulls, perchè D-Rose è i Chicago Bulls, e senza la loro stella la squadra della Windy City ha dimostrato già in questi playoff di non poter competere per l’anello.

L’estate che verrà non sarà certo semplice  per la dirigenza dei Tori in quanto li costringerà a prendere molteplici decisioni.

La prima mossa in realtà è già stata fatta ed è stata quella di diradare le nubi sul futuro del loro coach, tant’è che Gar Forman (GM dei Bulls) non ha esitato a rilasciare queste dichiarazioni: “Confermiamo caoch Thibodeau, abbiamo esercitato l’opzione per il suo terzo anno di contratto e riprenderemo presto i discorsi sul rinnovo che erano già stati avviati l’autunno scorso”.

Con questa mossa la franchigia del Lago Michigan ha dato un forte segnale a tutto l’ambiente confermando la fiducia al proprio coach e riconoscendone gli enormi meriti nonostante non sia arrivato in questi due anni al titolo.

Tibs ha ottenuto un record di 112 vittorie a fronte di sole 36 sconfitte (playoffs esclusi, dove siamo invece 11-11)  ma quello che probabilmente ha convinto la dirigenza a puntare ancora sull’ ex assistente di coach Doc Rivers è stata la capacità di far sovra-performare la sua squadra.

Il coach ha instillato il suo credo basato su uno strepitoso sistema difensivo e lasciando l’attacco nelle mani di D-Rose.

Thibodeau poi, è andato oltre le deficienze di un mercato che in questi due anni non sempre ha portato giocatori adatti al sistema (Boozer!) ma che comunque ha cercato di inserire e di sfruttare nel migliore dei modi arrivando a gestire i suoi uomini, nei momenti caldi delle partite, come giocatori di football cambiando gli interpreti tra attacco e difesa pur di ottenere sempre il massimo da ciò che aveva a disposizione.

Brian Cole,medico dei Chicago Bulls: “Derrik Rose starà fuori per 8-12 mesi.. ma potrà tornare quello di prima!”

Quello che la dirigenza dei Bulls si chiede è se Derrik Rose un volta rientrato dall’ infortunio possa ancora essere il giocatore che era. Il destino dei Bulls ruota principalmente attorno a questo dubbio e le decisioni che i dirigenti  prenderanno nei prossimi mesi condizioneranno il futuro della franchigia dell’ Illinois.

Rose è il “franchise player” e solo un suo rientro ai massimi livelli potrebbe restituire a questa squadra reali chance di competere per l’anello. Appare quindi evidente che il risultato di ciò che i Bulls faranno nella off-season sarà comunque subordinato alle reali condizioni post infortunio della PG.

Quello che tutti vorrebbero cedere, a Chicago, è Carlos Boozer, quello che chiunque chiede a Chicago, per sedersi al tavolo delle trattative, è Joakim Noah, leader vocale dei Bulls e giocatore molto apprezzato per le qualità difensive.

I Bulls hanno una pay-roll ingolfata (pari a 76 mil) e la franchigia ancora oggi paga l’errore, nell’ estate di “The Decision”, di dover prendere un massimo salariale, massimo salariale che nelle intenzioni della dirigenza doveva essere per uno tra Wade e LBJ.

I Bulls però rimasero con il classico “cerino in mano” e pescarono Boozer. Ciò nonostante nella versione 2011 arrivarono in Finale di Conference perdendo in 5 gare dagli Heat. Dovevano essere la risposta agli Heat..

Siamo tornati al punto di partenza  e da dove la dirigenza di Chicago vorrebbe ricominciare nonostante ci sia la (remota) possibilità di affrontare l’intera prossima stagione senza la loro stella.

In primis, dovendo decidere a chi affidare le chiavi della squadra, si sta decidendo se esercitare l’opzione su Watson (3.7 mil), ma i rumors parlano chiaro, l’ ex Reggio Emilia verrà lasciato partire per creare spazio nel salary cap e per puntare ad un giocatore che possa garantire un certo livello fino al rientro di D-Rose.

Il nome che ha suggestionato per un pò di tempo i tifosi dei tori è stato quello di Steve Nash anche se l’arrivo del play canadese porterebbe con sé svariati dubbi, non ultimo l’inconsistenza difensiva della talentuosa PG; più realistico sembra invece essere il nome di Andrè Miller.

Il veterano da Utah è da sempre una delle PG più sottovalutate della lega ed il suo arrivo in maglia Chicago permetterebbe alla franchigia di sostituire più che degnamente Rose. Last but not least Jason Kidd che proprio nelle ultime ore ha dichiarato che la formazione del’ Illinois potrebbe essere una destinazione gradita.

Spostandoci sul reparto lunghi un nome che sembrava poter essere sulla lista del management era quello di Pau Gasol. L’ ala catalana aveva espresso parere positivo riguardo ad un suo futuro in maglia rossa-nero-bianca durante la stagione passata; l’unico ma direi fondamentale problema è l’asset con cui i Bulls si presenterebbero ad LA.

Il contratto di Boozer è un contratto molto pesante e difficilmente scambiabile che di certo non facilita le trattative. Chicago potrebbe anche decidere di “amnistare” Boozer per liberare spazio nel cap ma ad oggi non ci sono conferme riguardo a questa eventualità, eventualità che però porterebbe ai Bulls la necessaria flessibilità per operare sul mercato dei FA.

Howard pare essere un capitolo chiuso non essendo gradito a D-Rose; inoltre l’eventuale trade dovrebbe necessariamente coinvolgere Noah con il rischio quindi di scontentare Rose che non ha mai fatto segreto di trovarsi egregiamente con il figlio di Jannik.

Concludendo i discorsi riguardanti le posizioni quattro e cinque Chicago possiede i diritti di Nikola Mirotic, strepitoso talento in forza al Real Madrid. Realisticamente però l’ala di passaporto spagnolo non arriverà prima di un paio di anni anche se in una stagione come la prossima dove i Bulls saranno ai nastri di partenza senza Rose e Deng, il giovane talento potrebbe avere minuti e possibilità di crescere.

Dove invece la dirigenza della Windy City deve assolutamente intervenire è nella posizione di guardia. Richard Hamilton è un super veterano che però fisiologicamente perde molte partite per infortuni ed acciacchi vari e che comunque sta suonando il lato B del disco. L’ultima stagione non è stata certo di quelle da ricordare e l’esperimento “Rip” sembra essere naufragato.

La Free Agency propone nomi importanti come quelli di Eric Gordon, Ray Allen ed OJ Mayo (giusto per citarne qualcuno) ma nessuno di questi, per motivi diversi, sembra essere l’uomo giusto per i Bulls; qualche rumors ad inizio Giugno indicava di un possibile ritorno sulle sponde del lago Michigan di Ben Gordon ma come già detto Chicago ha ristretti margini di manovra ed inoltre non si capisce perché si dovrebbe tornare a puntare su un cavallo ritenuto “perdente” non più di qualche stagione addietro. Difficile capire quindi oggi chi possa essere l’obbiettivo in posizione due, anche se il management nei ultimi giorni sta cercando attraverso la cessione di Luol Deng di scalare posizioni nel draft per arrivare a scegliere uno tra Barnes e Jeremy Lamb.

Ho lasciato il “caso Deng” volontariamente per ultimo perché il più strano in una situazione già paradossale.

In una annata in cui sostanzialmente i tori giocheranno per gran parte della stagione senza la propria stella il giocatore anglo-sudanese ha deciso di partecipare alle olimpiadi di casa e di operarsi al polso subito dopo i giochi.

Il rientro è previsto per dicembre ma Chicago si sarebbe forse aspettata un comportamento diverso dal loro veterano ed è anche da qui che nascono le voci su possibili nuove destinazioni per l’ex Duke, voci che personalmente ritenevo improbabili se non altro per l’indisponibilità di Deng fino a Dicembre.

Negli ultimi giorni però i rumors si sono intensificati parecchio tanto che perfino il giocatore è arrivato a dichiarare ai microfoni di ESPN che non sarebbe sorpreso da una sua eventuale cessione.

Golden State, Toronto e Sacramento (a cui nelle ultime ore si sta aggiungendo Houston) sembrano essere le squadre disposte a cedere la propria scelta per arrivare a Deng ma è difficile capire chi realmente voglia sacrificare una tra le prime dieci scelte di un Draft che a detta di tutti è uno dei più ricchi di talento da molte stagioni a questa parte.

Come si può facilmente intuire il quadro è complesso e per Paxon e soci saranno tre mesi di fuoco. Un futuro che fino a qualche mese fa sembrava certo e luminoso adesso si presenta come un grosso punto di domanda le cui risposte non sono ne certe ne conosciute.

Che Derrick Rose vedremo al rientro dall’ infortunio? E fino ad allora chi sarà la PG titolare?Riusciranno i Bulls a scambiare Boozer o Deng? E se si chi sarà il loro sostituto?

Potremmo andare avanti per ore ma difficilmente riusciremmo a dare delle risposte.

Il primo appuntamento ufficiale sarà il Draft nel New Jersey. Lì si getteranno le basi per il futuro dei Chicago Bulls.

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