Festeggia tutta Los Angeles per gara 7 ma non la famiglia Gasol. Per Pau i Thunder, per Marc il ritorno a casa

C’era chi si aspettava Paul e chi si aspettava Griffin. Chi avrebbe mai detto, non meno di ventiquattro ore fa, che a portare i Clippers alle seminfinali di conference e alla loro terza vittoria in una serie di playoffs in quarantuno anni di storia, sarebbe stata la panchina?

Ed invece è stato proprio così. Sono stati gli Young e i Martin della situazione a portare la sponda “sfigata” di Los Angels al secondo truno, rubando il proscenio alle acciaccate stelle della squadra.

I Clippers hanno inziato gli ultimi dodici minuti sotto di un punto (55-56): da lì in poi praticamente tutti (venticinque su ventisette, per la precisione) i punti dei Clippers nel quarto periodo sono arrivati da uomini della panchina, che ha ovviamente stravinto il confronto i pariruolo avversari (41-11).

Alla fine si prendono i complimenti di tutti, anche di Foye: “La nostra panchina è stato l’MVP, hanno capito che cosa dovevano fare. Avevamo svariati giocatori infortunati, ma abbiamo continuato a lottare”.

Iniziato il perido sul -1 (55-56), I Clippers hanno piazzato un 11-2 che ha permesso loro di andare avanti, ed hanno poi chiuso i conti nel finale segnando nove liberi su dieci (ancora più importante considerati i problemi che avevano avuto dalla lunetta in questa serie) negli ultimi tre minuti e ventitre secondi di partita .

Memphis va a casa con svariati rimpianti, primo fra tutti quello di aver perso una serie nella quale aveva il fattore campo, con i Cliippers che sono andati ben due volte a vincere al FedEx Forum; e non ci si deve dimenticare della sanguinosa sconiftta di Gara 1, nella quale sono riusciti nell’impresa di farsi recuperare ventissette punti in poco più di un quarto.

Quella di ieri è la seconda sconfitta consecutiva per i Grizzlies in una gara sette di playoffs (avevano perso anche l’anno scorso al secondo turno contro Oklahoma City).

Ieri sera hanno perso sia per meriti dei Clippers che per demeriti propri.  Memphis, infatti, non è riuscita ieri sera ad imporre di nuovo il suo gioco interno come aveva fatto nelle due preccedenti partite (non a caso vinte):  Gasol ha segnato comunque diciannove punti (miglior realizzatre dei suoi con Gay) mentre Randolph si è fermato a quota nove (ma con dodici rimbalzi).

A dimostrazione delle difficoltà di Mephis c’è anche una cifra importante: per la seconda volta nella serie, i Clippers hanno vinto, seppur di poco (46-44), la batttaglia a rimbalzo.

A parte il non voluto cambio di filosofia, soprattutto in attacco, non si può tralsaciare come le percentuali di tiro di Memphis siano andate a picco proprio nel momento più importante della stagione: nel quarto periodo di Gara 7, quando la panchina di Los Anagels stava prendendo il controllo, i Grizzlies sparacchiavano (4/18 dal campo nel quarto, 25/77 nella partita), segnando l’ultimo canestro dal campo a tre minuti dalla sirena.

E’ chiaro come non si può pensare di vincere una gara sette di playoffs con percentuali di questo tipo: addirittura Memphis non ha segnato nessuno dei tredici tiri da tre tentati nella partita, non riuscendo a capitalizzare gli spazi sul perimetro creati dal lavoro dei due lunghi.

A fine gara Randolph ha fatto i complimenti agli avversari: “Devi toglierti il cappello davanti a loro, perché hanno giocato bene. Chris ha fatto una buona partita, e la panchina è stata incredibile”.

I Clippers quindi, dopo una serie combattutissima, passano al turno successivo, una vittoria che simboleggia perfettamente il cambio di direzione di una franchiga che, con l’arrivo di Chris Paul, ha scelto di abbandonare l’approccio conservativo che l’aveva sempre caratterizzata, scegliendo di investire e creare una squadra che potesse effettivamente vincere, e non solo sopravvivere.

E proprio CP3, l’artefice principale di qeusto cambio, aveva pochi dubbi sul fatto che i suoi avrebbero vinto Gara 7, come dimostra il fatto che aveva giù comprato i biglietti per il weekend a San Antonio per sua moglie e suo figlio.

I Clippers partono decisamente sfavoriti contro gli Spurs, e gli infortuni si faranno sentire (Griffin ieri è stato praticamente nullo, collezionando otto punti e quattro rimbalzi alla fine e giocando meno di due minuti nel quarto periodo). Ma i tifosi dei velieri possono stare tranquilli, la squadra lotterà fino alla fine.

E questo, soprattutto per i Clippers, non è poco.

One thought on “I Clippers vincono gara 7, barzelletta finita?

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