Indiana ha finalmente trovato il bandolo della matassa contro i Magic?

Dopo la prima gara della serie fra Indiana Pacers ed Orlando Magic ci si poteva chiedere se era nell’aria la sorpresa, vista la vittoria dei Magic ad Indianapolis, ma i Pacers già alla terza partita si sono ripresi il vantaggio del campo, vincendo la prima sfida ad Orlando.

Se poi in gara due abbiamo visto una partita tutto sommato equilibrata, decisa da un break nella seconda metà del terzo quarto, stavolta abbiamo potuto vedere i Pacers macinare lentamente gli avversari. Il break nel terzo quarto c’è stato, ma di 15 punti su un risultato finale di 97 a 75 per la squadra di coach Vogel, un risultato piuttosto netto.

Da parte sua Vogel andava ripetendo in continuazione che i suoi dovevano far valere la stazza superiore, ma fino ad oggi i suoi suggerimenti avevano avuto risultati alterni. Stavolta invece i Pacers hanno finalmente sfruttato in pieno i loro centimetri, prendendo ben 13 rimbalzi in più degli avversari e sfruttando l’area pitturata.

Questo ha creato molte difficoltà alla difesa dei Magic, che non si è potuta concentrare sui tiratori, che hanno goduto di una maggiore libertà, sfruttandola in pieno. Il buon 8 su 20 da tre punti, frutto soprattutto della precisione di un inspirato Granger, è stato il muro contro cui si sono infrante le speranze dei Magic.

L’altezza non si insegna, diceva Dan Peterson, ed Hibbert finalmente se ne è ricordato, dopo due partite in chiaroscuro, segnando 18 punti con percentuali altissime e catturando 10 rimbalzi.

Alla palla a due subito i Pacers hanno provato un allungo decisivo, grazie alla vena di Hibbert, Granger ed Hill, raggiungendo rapidamente i 10 punti di vantaggio, ma i Magic hanno stretto i denti e con la difesa e qualche canestro di Turkoglu e Nelson sono riusciti a restare in partita. Nel secondo quarto addirittura c’è stato un tentativo di rimonta, guidato dagli ottimi Davis e Redick, che hanno portato la loro squadra fino al meno due, per chiudere la prima metà della gara sotto di sei punti.

Come in gara due però i Pacers hanno sfruttato il terzo quarto per l’allungo decisivo, dominando a rimbalzo e nel pitturato. Hibbert, West, Granger e George hanno perforato a ripetizione il canestro avversario, mentre la pressione sui tiratori toglieva ossigeno alla circolazione di palla dei Magic. I soliti Davis e Redick hanno provato a reagire, ma i Pacers sono sembrati davvero troppo forti.

Solo 55 i punti segnati dai ragazzi di coach Van Gundy fino a 10 minuti dalla fine, quando gli avversari ne avevano già messi a segno 79. Nell’ultimo quarto un buon Ryan Anderson e Von Wafer hanno reso meno amara la pillola, mentre il solito Granger, Hill, George e Collison mantenevano le distanze su livelli di sicurezza.

La storia dei play off ci insegna che una serie non può mai dirsi conclusa fino alla fine, ma questi Pacers sono riusciti a rimettere rapidamente le cose a posto dopo l’inaspettato crollo iniziale. Buona circolazione di palla, tiri divisi fra tanti giocatori, buone letture, finalmente anche una buona pericolosità sotto canestro, un Granger che potrebbe diventare il leader nei momenti difficili, c’è l’impressione che con un poco di esperienza questa squadra possa diventare pericolosa.

Si può però parlare solo di impressioni perché difficilmente i Magic riusciranno a fare qualcosa di più e diventare una squadra davvero pericolosa per gli avversari. La differenza di stazza vicino a canestro è eccessiva, non c’è un giocatore in grado di penetrare con continuità, la circolazione in attesa di trovare un buon tiro diventa uno schema troppo prevedibile e ripetitivo. Non a caso l’ottima percentuale da tre punti di gara uno è scemata, ma soprattutto i Magic, ben contenuti, sono riusciti a prendersi solo 15 tiri da oltre l’arco.

Turkoglu, Anderson e Richardson, decisivi in gara uno, sono stati ben contenuti ed hanno avuto pochissimo spazio, Nelson ha avuto più tiri ma una percentuale non buona, solamente Redick e Davis hanno creato qualche grattacapo alla difesa avversaria. Davvero troppo poco per sperare di passare il turno. Van Gundy dovrà inventarsi qualcosa di più e di diverso, ha dimostrato di saperlo fare, ma c’è il rischio che la composizione della rosa a sua disposizione gli consenta poche varianti.

Varianti che invece i Pacers hanno trovato, grazie alla presenza sotto canestro di Hibbert, qualche penetrazione di Hill e George, una buona produzione offensiva di Granger, l’apporto di Collison dalla panchina. Il passaggio a vuoto di West, che dopo due ottime prestazioni si è fermato a soli 4 punti, con brutte percentuali, è passato quasi inosservato, di certo è stato assolutamente indolore.

“Ci hanno dominato stasera. Adesso dobbiamo guardare bene a cosa è successo ed effettuare dei cambiamenti, non possiamo continuare a giocare così!” – Stan Van Gundy è parso deluso, arrabbiato ma ancora molto combattivo.

Ovviamente soddisfatto invece il suo collega Vogel: “Terrificante vittoria della nostra squadra. Abbiamo capito l’importanza di vincere fuori casa, essere un grande team e restare a lungo nei play off era il nostro obiettivo di inizio stagione.”

Ed ora la seconda gara ad Orlando diventa già un’ultima chiamata per gli Orlando Magic, se vorranno qualche possibilità di passare il turno dovranno assolutamente vincere questa partita, per riuscirci però dovranno immediatamente e rapidamente cambiare pelle ed alzare notevolmente il livello del loro gioco.

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