Quella di quest’anno è una stagione unica, poichè mai si son giocate così tante partite in così poco tempo. Senza contare che la pre-season è stata cortissima e i tempi per prepararsi sarebbero stati impensabili anche per una stagione normale. Come reagiscono le squadre a tutta questa situazione?

Esistono delle strategie, degli accorgimenti, per rendere al meglio e contrastare i numerosi back-2-back (due partite in due giorni) e i nuovi back-to-back-to-back (tre partite in tre giorni)? E’ ancora presto per fare un bilancio complessivo, ma dopo circa 10 partite qualcosa comincia a vedersi.

Quest'anno riposarsi un pò non fa male.

Innanzitutto viene da pensare ad una NBA più lenta, dove si gioca al risparmio soprattutto in Regular Season, e invece i dati smentiscono: in una partita di quest’anno si giocano in media quasi 92 possessi, più o meno gli stessi degli altri anni.

Una differenza rispetto all’anno scorso c’è, infatti delle 15 squadre più “veloci” della lega, ben 9 hanno un record pari o superiore al 50%. Può trattarsi di una coincidenza, oppure del fatto che chi corre di più è effettivamente chi ne ha di più dal punto di vista fisico, e quindi riesce a farne un punto di forza in questa stagione particolare. Tra le squadre più lente, ma con un record positivo, spiccano infatti solamente quelle con mentalità prettamente difensiva, come ad esempio Chicago e Atlanta.

E’ lampante invece che in questa stagione si difenda meglio, o si attacchi peggio, complici molteplici fattori. Nelle ultime tre stagioni infatti la media di punti segnati su 100 possessi era di circa 108 punti, mentre quest’anno a fatica si scollina sopra i 102. Si perdono più palloni rispetto ai passati anni, come testimonia l’incremento, seppur lieve, del Turnover Rating (palle perse su 100 possessi).

Quando possono, gli allenatori preferiscono far riposare qualche minuto in più i loro uomini chiave. L’anno scorso ben 4 giocatori scollinavano oltre i 39 minuti di media, quest’anno solamente due: si tratta di Monta Ellis e Kevin Love. La scorsa stagione per entrare nella top10 di questa particolare classifica bisognava giocare 38 minuti, quest’anno ne basta uno in meno. Le rotazioni si sono allungate, non a caso son scesi in campo già 260 giocatori, rispetto ai soli 202 della scorsa stagione.

Un’arma che si usa di meno è il contropiede, preferendo rifiatare ed attaccare molto più a difesa schierata, anche se con risultati più che deludenti. Durante la stagione 2010/11 nessuna squadra segnava meno punti in contropiede dei Milwakee Bucks, che ne mettevano 10 a partita. Quest’anno ci sono 8 squadre che fanno peggio dei Bucks della scorsa stagione, capeggiate dai 7 punti dei Toronto Raptors.

Se si esamina poi lo stesso dato nelle partite fuori casa si ottengono risultati ancor più sorprendenti: la squadra che segnava di meno in contropiede fuori dalle mura di casa erano gli Orlando Magic con 9.3, quest’anno i Magic sono ancora i peggiori ma il dato è sceso a 5.8. Le trasferte pesano decisamente di più in una stagione così intensa, infatti su la percentuale di vittorie fuori casa è attualmente del 31.5% contro il 50% della stagione 2010/11.

Per quanto potrà reggere questi ritmi?

La stagione “da maratoneti” sta anche portano un numero considerevole di infortuni, soprattutto ai giocatori importanti: Manu Ginobili, Zach Randolph, Stephen Curry, Eric Gordon e Al Horford sono i più conosciuti, ma non gli unici.

Tutto questo rende quasi eroico l’inizio di stagione di Kobe Bryant, che sta fornendo eccellenti prestazioni nonostante l’età e con il ben noto infortunio al polso destro. C’è da chiedersi quanto durerà visto l’uso che ne fa Mike Brown.

In una stagione del genere potrebbero ben figurare i Denver Nuggets, viste le rotazioni immense di coach Karl, che non utilizza nessuno sopra i 34 minuti e solamente due giocatori (tra cui il “nostro” Gallinari, ndr) sopra i 30 minuti.

Tanti dubbi invece per le squadre con rotazione ridotta, come ad esempio i TrailBlazers, e per le squadre con l’età media molto alta. Potrebbe non essere un caso il fatto che i Celtics siano tra le squadre a giocar meno possessi in tutta la lega. Alla luce di tutto questo acquistano ancora maggiore credibilità come favorite al titolo squadre abbastanza giovani e forti fisicamente come gli Heat, i Thunder e i Bulls.

Sono state giocate pochissime partite, quindi come già anticipato, molti di questi dati e numeri lasciano il tempo che trovano. Le vere strategie vincenti le sapremo solamente al termine della stagione.

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