Monta Ellis continua ad essere croce e delizia dei Warriors...

C’erano una volta due squadre nella lega che andavano ai mille all’ora, segnavano centodieci, centoventi punti a partita e di difendere neanche ci pensavano.

Erano i Golden State Warriors e i Phoenix Suns: ora stanno cercando di cambiare pelle, con risultati contrastanti e non del tutto soddisfacenti. Oggi vi parlero’ in particolare della squadra della Bay Area, ovvero i Warriors, del loro presente e in particolare del loro (incerto) futuro.

Nuovi volti

Il nuovo futuro dei Warriors e’ iniziato il 15 novembre 2010, con l’acquisto della societa’ da parte di un gruppo che fa capo a Joe Lacob e Peter Guber, uomini d’affari facoltosi e molto rispettati nella Bay Area. Lacob, in particolare, ha preso in mano la direzione della squadra, silurando il mitico Don Nelson, e dopo una sola stagione licenziando anche il suo successore Keith Smart e assumendo l’analista ESPN e soprattutto grande ex play NBA Mark Jackson.

L’obiettivo e’ stato chiaro fin da subito, cambiare la mentalita’ non solo della squadra, ma la percezione che il mondo sportivo americano ha della squadra di San Francisco (o meglio, di Oakland…): quella di una squadra senza ambizioni particolari, diventata una sorta di barzelletta alla L.A. Clippers per essere stata fuori dai playoffs dal 1994 al 2007, e rimanendo poco ai vertici dopo quell'(effimero) momento di gloria seguito all’eliminazione dei Mavericks al primo turno della postseason.

Piu’ difficile da fare che da dire, se per esempio la caccia a Tyson Chandler non ha portato esiti positivi (pur con lo stesso Chandler vicino di casa di Mark Jackson nella Bay Area quest’estate!!), e il tentativo di arrivare a DeAndre Jordan e’ stato abortito dagli stessi Clippers che hanno pareggiato l’offerta iniziale dei Warriors.

I Guerrieri così sono arrivati a Kwame Brown dandogli 6 milioni per un anno di ingaggio, e tornando a far ridere un po’ tutti! In verita’ l’inizio del campionato ha regalato qualche segnale positivo da parte del rookie Klay Thompson, che puo’ svilupparsi in un tiratore implacabile e a tratti lo sta gia’ dimostrando, e Brandon Rush, arrivato da Indiana in cambio di Amundson, capace di giocare bene da sesto uomo; ma il record di 2-5 dopo sette partite conferma la difficolta’ di mantenere i buoni propositi iniziali.

Ellis, Curry e i soliti equivoci

Giusto dire degli scalpi eccellenti dei Warriors presi nelle prime partite, a nome Chicago Bulls e New York Knicks, ma a rovinare il buon momento ha contribuito l’ennesimo l’infortunio di Stephen Curry alla caviglia, e la solita convivenza “forzata” del dinamico duo nel backcourt.

Tanto che e’ diventata vitale la firma di Nate Robinson, tagliato da Oklahoma, per avere un play alternativo, capace con la luna giusta di essere anche micidiale: poi sappiamo che Nate e’ un tipino un po’ particolare e la convivenza con un coach come Mark Jackson che cerca di migliorare la squadra anche con la disciplina non sara’ per forza facile.

L’idea è migliorare anche con la difesa, ma come detto nell’inciso iniziale perdendo un po’ troppo in attacco. Tanto che sono passati in un anno dall’essere la ventiseiesima difesa NBA all’essere attualmente la ventiquattresima: sempre miglioramento e’, ma svanisce col crollo dell’attacco, che per punti e’ il venticinquesimo nella lega, quando Golden State in questo dato viaggiava sempre tra i primissimi.

In sostanza, duro lavoro per coach Jackson che sta cercando di far rendere anche giocatori strapagati e che mai hanno reso piu’ di tanto, come il lettone Biedrins, che libero dagli infortuni sta dando un apporto solido sottocanestro.

Speranze per il futuro

Quando c’e’ voglia di investire dovrebbe essere piu’ facile costruire un progetto vincente, e l’altro dinamico duo della Bay Area, quella Lacob-Gruber, si e’ messo in testa un idea magnifica: portare Dwight Howard sotto il Golden Gate.

Visto lo stile di vita, che fa di San Francisco una delle citta’ piu’ invitanti degli States, potrebbe essere anche possibile, almeno in affitto per qualche mese: giusto per convincere il centrone di Orlando a rifirmare a giugno.

Quella dell’Howard in affitto e’ una delle ultime news dell’NBA, e consiste in “sei disperato e vuoi vincere a maggio-giugno? Svendi mezza squadra, prenditi anche Turkoglu e avrai Howard per qualche mese”, e detta così sembra una sciocchezza, ma potrebbe anche essere un modo per attirare di nuovo l’attenzione sui Warriors, e non solo per le bizzarrie di Nelson o un Kwame Brown strapagato.

Ovviamente il prezzo da pagare sarebbe la cessione di uno tra Ellis o Curry, se non clamorosamente tutti e due, forse troppo per avere senza certezze il numero 12 dei Magic.

Ricordiamo che la scorsa estate, prima dell’inizio del lockout, sembrava gia’ fatta una trade con Philadelphia Ellis-Iguodala, che avrebbe quindi portato a uno scambio clamoroso (ma non troppo) tra i due giocatori piu’ rappresentativi delle due franchigie.

Non ando’ in porto, ma lo shopping di Ellis da parte della dirigenza dei “Guerrieri” deriva sia dalla difficile collocazione tattica di Monte, sia dal suo carattere non proprio da leader. Voci di corridoio parlano di una sua difficolta’ a interagire con i compagni, e in particolare con David Lee, fuori dal campo, e quindi a creare una buona dinamica di gruppo che aiuterebbe anche nei momenti difficili delle partite: quando, in genere, Golden State si squaglia come neve al sole…

Come si vede, il presente e il futuro prossimo venturo dei Warriors e’ incerto, tra ottimi propositi e difficolta’ a realizzarli. Comunque, oggi c’e’ una dirigenza con voglia di costruire un progetto, e non è poco.

Se permettete, chiudiamo con una simpatica nota di colore: la maglia blu col logo del mitico ponte sulla baia e’ veramente favolosa, ma occhio, quello che vedete e’ il nuovo Bay Bridge che colleghera’ San Francisco a Oakland, e non il Golden Gate…

4 thoughts on “Nuove speranze e vecchie delusioni: i Golden State Warriors

  1. Ottima analisi, se posso dire la mia modesta opinione non mi priverei mai di Monta Ellis, che caratterialmente è discutibile fin che vogliamo, ma come talento è tra i primi 10/15 dell’Nba…

    • Guarda, sinceramente si gioca ogni notte nell’NBA, e anche gli stessi analisti americani possono trovarsi a scrivere una cosa un giorno e un’altra cosa l’altro ;))…

  2. Prendere Howard in affitto e dar via uno tra Ellis e Curry o entrambi per poi rischiare di ritrovarsi con un pugno di mosche senza nessuna certezza?
    Preferirei per i Warriors continuare con l’incertezza della convivenza tra i due e cercare di renderla certezza e continuare da dove hanno iniziato cioè dalla ricerca del centro.
    Prima Chandler e poi Jordan sono andati a buca con il ripiegare su Brown per questa sola stagione? la rotta è quella giusta, devono insistere su questo.
    Curry-Ellis-Wright-Lee-?
    Biedrins tra infortuni e “limiti” non riesce a dare quello che serve ai Warriors con un contratto di 9 ml che lo “blocca” sul mercato. Il prossimo scendono a 46 con tutti sotto contratto i citati. Mettere un centro e tenere Rush non è male senza stravolgimenti.
    Già portare Howard per mezza squadra è un interrogativo, immaginiamo di farlo per riportare i Warriors ai p.o. (se riesci) domelendoli in parte per poi uscirne e rimanere senza centro e mezza franchigia.
    Opterei per le idee di inizio articolo e non per quelle di fine. Le valuterei solo se ci fossero certezze e non incertezze.

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