Spurs - Mavs, la grande classica della Southwest

I Mavericks lo scorso giugno, annullando i sogni di gloria dei 3 amigos hanno riportato il titolo nella Southwest Division dove mancava dal 2007 (ultimo trionfo Spurs) dopo la doppietta Lakers e l’anello dei Celtics.

Andiamo ora a vedere come si presentano ai nastri di partenza della nuova stagione NBA i campioni in carica, i San Antonio Spurs, i New Orleans Hornets, gli Houston Rockets e i Memphis Grizzlies, vera a propria rivelazione degli scorsi playoff.

Generalmente una delle division più difficili delle Lega, ha vissuto non pochi ribaltoni con queste preseason post-lockout.

DALLAS MAVERICKS

ARRIVI: Odom (Lakers), Carter (Suns), West (Celtics), S. Williams
PARTENZE: Chandler (Knicks), Barea (Wolves), Butler (Clippers), Stojakovic (retired), Brewer (Nuggets), Fernandez (Nuggets)
QUINTETTO: Kidd, Carter, Marion, Odom, Nowitzki

Difficile capire le intenzioni di Cuban dopo la tanto agognata conquista dell’Anello sei mesi fa. E’ stato un mercato movimentato, che non ti aspetti dalla squadra che ha appena vinto il titolo e che di solito cerca di mantenere la quadratura del cerchio.

Perdono due pedine importantissime nella vittoria della scorsa stagione come Tyson Chandler (Knicks) e JJ Barea (Wolves) oltre a Caron Butler (Clippers, che però era stato fuori a lungo per infortunio) e Peja Stojakovic, che ha da pochi giorni annunciato il suo ritiro.

Di contro si portano a casa il miglior sesto uomo dell’NBA, Lamar Odom (grazie alla TPE arrivata dai Knicks insieme a Andy Rautins, poi rilasciato per potersene andare in Europa) e i veterani Vince Carter e Delonte West.

Il lavoro della dirigenza va visto anche in ottica luxury tax, iniziando un lavoro di abbassamento del monte salari in vista delle prossime stagioni, da qui la dolorosa rinucia a Chandler che ha scelto la via (e i dollari) della Grande Mela.

Interessante anche la firma di Brandan Wright (ottava scelta assoluta del Draft 2008 per i Warriors), caduto un po’ nel dimenticatoio dopo una prima stagione interessante. Freschissima è la firma di Sean Williams (in uscita dall’Europa).

Molto dei risultati di quest’anno dipenderanno dalle idee circa la gestione degli uomini di coach Carlisle, che si trova in squadra i due sesti uomini migliori della Lega: probabilmente Carter occuperà lo spot di SG titolare con Terry a subentrare, più enigmatico il reparto lunghi dove un Odom dalla panca significherebbe Haywood titolare nella frontline con Nowitzki e Marion. Di sicuro ancora nel novero delle favorite, ma la corsa al repeat sarà dura.

SAN ANTONIO SPURS

ARRIVI: Ford (Pacers)
PARTENZE: McDyess (retired)
QUINTETTO: Parker, Ginobili, Jefferson, Duncan, Splitter

Richard Jefferson sembrava il primo amnistiato dell’intera NBA prima ancora del via dai blocchi di partenza, poi in realtà ha iniziato ad allenarsi con la squadra e sembra aver passato indenne la deadline del taglio.

Con un anno in più per Ginobili e Duncan, difficile dire cosa ci si potrà aspettare dagli Spurs, che però possono contare su un Tony Parker molto tonico visto anche da questa parte dell’oceano.

Arriva TJ Ford – dopo la fugace esperienza europea (una sola partita col KK Zagabria) – come backup di Parker potrebbe veramente avere un ruolo importante. Arriva per il minimo salariale, quindi il suo contratto di certo non risulterà un peso come per le sue vecchie squadre negli ultimi anni.

Sarà da vedere come Pop gestirà la squadra in una stagione con meno partite ma molto più intensa, facile pensare che qualche back-to-back possa essere risparmiato a Duncan. Molto dipenderà dalle condizioni fisiche di Ginobili che non ha giocato durante il lockout, mentre Tony Parker come detto è sembrato dominante nella sua esperienza francese all’Asvel Lyon-Villeurbane.

Sono attesi ulteriori progressi dall’ex trevigiano Gary Neal, che però inizia la preseason con una dolorosa operazione d’appendicite che lo terrà fuori per l’inizio della stagione. Si ritira il veterano di tante battaglie Antonio McDyess, anno cruciale per vedere quanto il brasiliano Tiago Splitter può dare in NBA in una stagione che probabilmente lo vedrà catapultato in quintetto.

Urge comunque un backup tra i lunghi, rumors vari vanno da Ajinca a Kenyon Martin (sempre se si liberasse dai cinesi). Inutile dire che sarebbe un filo diverso.

NEW ORLEANS HORNETS

ARRIVI: Gordon-Aminu-Kaman (Clippers)
PARTENZE: Paul (Clippers), West (Pacers), Gray (Raptors)
QUINTETTO: Jack, Gordon, Ariza, Okafor, Kaman

Alla fine della storia Stern ha avuto ragione, cedendo Paul ai Clippers in cambio del pacchetto completo che chiedeva: Aminu, Kaman (in scadenza), il 1st pick di Minnesota dell’anno prossimo e soprattutto l’astro nascente Eric Gordon, che nelle ultime due stagioni ha dimostrato di cosa è capace.

Alcuni twittano che dopo questo scambio (peraltro Paul non ha esteso come avrebbe fatto coi Lakers, ma ha semplicemente attivato la PO che lo vincola fino al 2013 coi Clips) il commissioner dovrebbe autoassegnarsi il premio di Executive of the Year…

Alcune mosse (successive ma anche subito precedenti allo scambio) del management lasciano comunque perplessi, come la QO estesa a Belinelli (che, reduce dalla miglior stagione in carriera, ora si troverà chiuso da Gordon nel suo ruolo e senza il fisico necessario per giocare SF se non per qualche momento estemporaneo di small ball), il rinnovo triennale a 2,5mln a stagione per Jason Smith e soprattutto l’annuale da 9 (!) milioni dato a Carl Landry.

Sarà un anno di passione per gli Hornets, più che altro per la ricerca del nuovo proprietario (che probabilmente sposterà la sede della franchigia), ma anche in campo sopperire all’assenza del proprio franchise player delle ultime stagioni non sarà facile, pur avendo ottenuto giocatori giovani e un pick alto. All’ottimo Jarret Jack il non far rimpiangere Paul.

Pochi dubbi sul fatto che coach Monty Williams avrebbe fatto carte false perchè la trade con Lakers e Rockets andasse in porto, in quanto gli avrebbe consegnato una squadra certo più competitiva per la stagione che va ad iniziare, con giocatori come Odom, Scola e Martin che avrebbero garantito competitività fin da subito.

Inoltre pure il secondo miglior giocatore ha fatto le valigie, con West che ha firmato per Indiana. In campo da verificare anche la possibile coesistenza Kaman-Okafor (con Landry pronto ad andare in quintetto), ma certo non sarà l’unico dei problemi degli Hornets di quest’anno.

MEMPHIS GRIZZLIES

ARRIVI
PARTENZE: Battier (Heat)
QUINTETTOConley, Mayo, Gay, Randolph, Gasol

Grizzlies sostanzialmente fermi, rispetto alla scorsa stagione ritrovano Rudy Gay ma perdono Shane Battier (andato a Miami coi tre amigos): sarà da vedere nell’economia dello spogliatoio quanto peserà l’assenza dell’ex Duke.

Trattenuto pareggiando l’offerta dei Rockets con un max contract Marc Gasol, importante confermare il blocco che ha fatto di Memphis la mina vagante ai PO la scorsa stagione, ma in questo modo il cap risulta notevolmente appesantito con quasi 60 milioni impegnati per solo 4 giocatori (Gay, Gasol, Randolph e Mike Conley).

E’ stata la sorpresa degli ultimi playoffs ma sarà dura ripetersi; se la squadra mantiene la stessa concentrazione e la stessa “fame” potrà togliersi comunque diverse soddisfazioni.

Probabile qualche ulteriore mossa a sistemare il mercato, la squadra è profondissima dietro ma carente a livello di cambi dei lunghi, ancora di più dopo la terribile tegola dell’infortunio di Darrel Arthur (fuori per l’intera stagione) e i problemi burocratici di Haddadi.

HOUSTON ROCKETS

ARRIVI: Lin (Warriors), Adrien (Treviso)
PARTENZE:
QUINTETTO: Lowry, Martin, Budinger, Scola, Hill

Da Chandler, a Pau Gasol, a Nenè, a Marc Gasol. Questa è stata la serie di tentativi dei Rockets di riportare un big man di peso in squadra dopo il ritiro di Yao.

Serie di tentativi miseramente fallita, prima a causa del veto di Stern sulla trade Lakers-Paul (che avrebbe però privato Houston di Scola e Martin), poi per la poca appetibilità attuale della squadra verso i free agent, con tutti gli obiettivi principali che hanno rinnovato o si sono accasati altrove. Amaro in bocca soprattutto per non essere arrivati a Gasol jr che aveva firmato l’importante offerta del Rockets, pareggiata poi dai Grizzlies.

Squadra sostanzialmente invariata dalla scorsa stagione, da vedere la reazione dei propri uomini di punta allo scambio saltato, il rischio di un caso Odom c’è anche qui pur se le ambizioni sono di diversa natura rispetto ai Lakers.

4 thoughts on “Southwest Division: Preview

  1. …Houston ha firmato Dalambert per 2 anni (non conosco le cifre)…palesemente un ripego rispetto ai giocatori citati nell’articolo…

  2. Grizzlies pronti a stupire ancora?!non lo so..come dici tu nell’articolo urgono rinforzi sotto canestro e playmaker d’esperienza

  3. Dalembert è una buona firma per chiunque in quanto era il miglior centro di riserva disponibile nel mercato. Bravi Houston, ma con la faccia di Scola (vedi foto) non andranno molto lontano :P

  4. si Dalembert ha firmato ier sera non ho fatto a tempo a inserirlo… certo che appunto passare da quelli citati a lui… ma di certo i Rockets non potevano restare così.

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