Tanta gente così in piazza a Wuerzburg non si vedeva dai tempi di... di... insomma non si era mai vista!

Premessa: in 30 anni di playoff visti, credo che pochi, forse nessuno,mi abbiano fatto capire meno di questo che si e’ appena chiuso.

Se devo recuperare una franchigia che abbia vinto a sorpresa il titolo, debbo tornare al secondo dei Rockets, che andarono sull’ottovolante da aprile in poi ed aprofittarono in finale di Magics fortissimi ma
troppo acerbi, cappottandoli senza pieta. Ma erano pur sempre i campioni NBA.

Per molti esperti, Dallas non avrebbe dovuto passare il primo turno, figuriamoci Kobe, Durant e poi i Tre Amigos della Florida. E invece ci ritroviamo a commentare una cavalcata entusiasmante ed improbabile.
Io getto subito la maschera: riavutomi velocemente dallo shock di vederli sopravvivere al gulag del West, facevo un tifo smodato per i Cubans.

Tre i motivi principali: li ritenevo meno forti degli avversari, erano zeppi di veteranissimi cui mancava il titolo per la definitiva consacrazione (articolo che mi fece tifare perfino i Lakers nell’anno di Malone e Payton), e, naturalmente, c’era il diffusissimo e cinico desiderio di vedere “quello li'” ancora all’asciutto.

Herr Dirk Novitzki aus Wurzburg merita poi un capitolo a parte.
Ha inseguito per una carriera una consacrazione che non passasse per titoli individuali, se l’e’ vista sfuggire quando logicamente l’aveva in mano, causa un micidiale cocktail di coach inetto, errori sul traguardo ed improvvisi abbagli dei grigi verso i falli su Wade, e forse anche lui aveva rimesso in soffitta l’ipotesi di festeggiare a luglio, riservandosi il diritto di appartenere alla cerchia dei vari Barkley, Ewing, Stockton e Malone.

Poi, improvvisamente, ai Mavs e’ cominciato a riuscire impossibile perdere le partite che per anni perdevano, anzi. Il cliche era il solito: sempre sotto, anche di tanto, e poi partiva il filotto di attacchi ad orologio svizzero, con parzialoni tremendi.

Agli attori classici (lui, Terry, Kidd che armava la mano di tutti recapitando confetti e dolcetti esattamente tra le dita dei cecchini) si aggiungevano un paio di pazzeschi personaggi dei quali o si erano perse le tracce, oppure le tracce non si erano mai avute. Tyson Chandler, fantastico verticalista, un Marcus Camby di questo periodo, anche per le fragilita’ fisiche, ma capace di presidiare l’area come un Garnett sano, e JJ Barea, per il quale e’ in cantiere la sceneggiatura di un filmone americano in stile “lui ce l’ha fatta”.

JJ Barea, cugino portoricano di Bulleri, (ed attuale usufruttuario di memorabile topolona che, a quanto pare, non ha minimamente incrinato la cazzimma del nostro) ha trattato le altrui aree come il postino con lo scooter usa le Zone a Traffico Limitato il lunedi mattina. Dentro e fuori, dentro e fuori, fregandosene di divieti, poliziotti, vigili ed ausiliari del traffico, fossero anche Bynum, Perkins e Bosh…. zero problemi.

Non ho capito bene se si sia mai reso conto di cosa stava facendo, e Carlisle, vero vincitore della corrida, si e’ guardato bene dal sottolineare che il ragazzo giocava contro tutte le logiche, cavalcandolo a piu’ non posso.

Ad un certo punto sono sembrati quelli di “Una sporca dozzina”, ovvero un improbabile nucleo di ex cavalieri, reietti e soldati di ventura, guidati da un lanzichenecco e da un piano ben preciso: arrivare a contatto fino al quarantesimo, e poi consegnare la boccia al biondo, titolare di 3-4 movimenti talmente incontrastabili da scomodare perfino paragoni finora blasfemi (il gancio cielo di Kareem, ossia il Tuono Spaziale con cui Goldrake finiva inesorabilmente la flotta di Vega).

L’altro paragone che mi inumidiva il ciglio era ovviamente quello legato al colore della pelle e dei capelli, e qui mi limito a precisare.

Dirk oggi puo’ ambire all’Oscar, al Pulitzer e al Nobel per la fisica, viste le sue evoluzioni nell’ultimo mese. E probabilmente tira pure meglio di Lorenzo il Magnifico da French Lick, Indiana. I paragoni pero’ finiamoli qui, perche’ altrimenti mi girano.

Quell’altro, che non nominero’ perche’ fatico a scrivere in posizione genuflessa, passava la palla come un Dio, si e’ accorciato la carriera perche’ difendeva come un demonio e, negli anni migliori (84-85-86) tiranneggio’ la Lega giocando certe partite in un modo consentito solo a chi, quelle partite, le ha registrate la sera prima su MySkyHD e le gioca sapendo che tu andrai a destra, lui passera a sinistra, e Isiah rimettera’ a Laimbeer senza curarsi troppo di…. e poi sapete come va a finire.

Pero’ l’analogia, pur se parziale, era meno blasfema del solito, e allora avanti cosi’ e tutti a cercare dove sta Wurzburg e dove e’ nato il Nibelungo d’oggidi’.

Ma non si puo’ chiudere il pezzo riepilogativo di questa stagione senza nominare chi, in Finale, si e’ ritrovato dalla parte sbagliata del tavolo. Come dite che non e’ uno, ma sono tre?

Suvvia, sono stanco e non ho voglia di perdere troppo tempo con Christina Bosh: questo tizio e’ bravissimo a fare contrattoni e ad ammassare cifre, ma se non sei neanche buono a fare il terzo violino, ti suggerisco di trovare una banda di paese ed esercitarti come trombone di terza fila. Se continuiamo a pensare all’ex Raptor come ad uno dei Big Three (mi sto tappando il naso) sbagliamo noi e facciamo un torto a lui. Bosh e’ uno che si e’ trovato nel ristorante giusto mentre James e Wade discutevano di dove sarebbe stato bello giocare.

Paradossalmente, neanche di Wade c’e’ molto da dire. Lui ha dato quello che ci si aspettava. Mentalmente non ha mollato, si e’ pure messo a difendere, rimostrando mezzi fisici assurdi. E in attacco, specie all’inizio della serie, ha fatto onde. Se trovano il sistema di infilare un paio di ormoni di Wade nell’organismo di Bosh, e la cosa attecchisce, altro che lockout……

Ma quando pensi ad uno che ha perso, pensi a lui. Siamo cattivi? Puo’ anche darsi.
Ma sono stato io a mettermi una camicia a quadri ai primi di luglio 2010 ed ho fracassato le uova del mondo per dire dove avrei giocato (pardon, dove avrei portato il mio talento)?

Sono stato io a mettere in piedi un festival della minchiata, promettendo otto-dicasi-otto titoli (faccio notare che partiamo da zero)? Sono stato io ad entrare, assieme all’altro mio compagno (cretino almeno quanto me, per l’occasione) scimmiottando la tosse del tedesco, e lasciando intendere che il Dirk aveva un po’ sceneggiato il suo malanno? Non so voi, ma io ho risposto sempre no.

E’ inutile tornare alla decisione di cambiare aria, sulla quale abbiamo tutti fatto pratica d’italiano. E’ andata e ci siamo anche divertiti a trovare un senso alla stagione. Ma il ragazzo continua a non capire che vincere il titolo e’ una roba molto dura, e che 2 giocatori non possono mai bastare. Ci vuole un sistema.

Il sistema che avevano i Lakers, scioltisi piu’ per implosione che per grandezza altrui, il sistema di Boston, ai quali Ainge ed il parquet di Boston hanno tolto due elementi senza i quali la miglior Miami dell’anno ha avuto la meglio, il sistema che ha Chicago, che pero’ non ha le stelle, e senza quelle il sistema non basta.

Dallas aveva un sistema (non certo il migliore), le stelle ed una gerarchia definita: una grandissima per quasi tutto il tempo, una, Terry, determinante quando e’ contato davvero, ed altre che hanno dato contributi decisivi.

Se Miami riesce a darsi un senso (e, possibilmente, riesce a scambiare Bosh per due giocatori meno costosi ma piu’ efficenti) allora sara’ difficile contrastarla. Ma deve fare presto, perche’ Chicago non e’ lontanissima, Oklahoma puo’ ancora migliorare e bisogna vedere se Boston e soprattutto Lakers hanno sparato tutte le loro cartucce. Senza dimenticare quelli che l’anno prossimo saranno i campioni in carica, in una stagione probabilmente accorciata e quindi meno dispendiosa del solito.

Per il momento James puo’ solo meditare sulla sua spocchia e sul fatto che gli dei del basket continuano a respingerlo. Per carita’, gli anni sono meno di 27, ma Jordan ha vinto il primo a 28, quindi il tempo non e’ piu’ tantissimo.

Nell’augurarvi buone vacanze, l’ultimo pensiero va al Venerabile papa’ di tutti noi, al secolo Shaquille O’Neal, che ha deciso di dismettere gli enormi calzoncini da gioco. E’ stato per i primi anni il Lebron della Lega, ma enormemente piu’ simpatico.

Ha cambiato aria anche lui, scegliendo Hollywood, ed incontrando Il Coach, il Sistema ed un Supereroe di taglia fisica diversa. Per alcuni anni ha condizionato la Lega imponendo la modifica di alcune regole, e costringendo alcuni allenatori a violentare il gioco per sondare l’unico tallone d’achille, queli tiri liberi gia’ croce del suo predecessore Chamberlain.

E’ stato l’unico Golia per il quale mi sono sentito di fare il tifo, e che mi ha gentilmente ripagato, vestendo al tramonto della carriera la canotta del leprecauno. Non e’ andata bene, e mi rimane il rimpianto di cosa sarebbe stato se il buon Dio gli avesse regalato 2 mesi di salute accettabile.

Ma non toglie nulla alla statura del giocatore e a quella ancora piu’ grande del personaggio. E chissenefrega se per anni si e’ allenato con le chiappe. Lui si e’ molto divertito, e noi con lui.

Grazie Shaq, grazie per i canestri divelti, per le orecchie di Topolino ad Orlando, per i soprannomi di ogni genere, per le storielle inverosimili, per le conferenze stampa, per la canotta degli Heat che fa da tutina premaman a Van Gundy, per il feud con Kobe che ci ha accompagnato per anni.

Ma soprattutto, grazie per questo. Non ho trovato niente che possa definirti piu’ di questo capolavoro:
httpv://www.youtube.com/watch?v=P04MbI5sH94

Difficile che ripassi uno come te. Ci possiamo contare, anzi, come diresti tu, “Can You dig it?”

20 thoughts on “Vedi Wuerzburg e poi muori

  1. Tuono spaziale…l’avevo dimenticato: l’arma definitiva! Il festival della minchiata…un altro esempio della spacconaggine di quel signore…

  2. articolo che non fa una grinza e riassume l’annata perfettamente. Poi l’immagine di Bosh di trovarsi nel ristorante giusto è da favola…complimenti!

  3. L’unica cosa negativa di questo articolo è che Kicco scrive sempre troppo poco spesso per i miei gusti. Ma sul resto, tanto di cappello!

  4. “Quell’altro, che non nominero’ perche’ fatico a scrivere in posizione genuflessa, passava la palla come un Dio, si e’ accorciato la carriera perche’ difendeva come un demonio e, negli anni migliori (84-85-86) tiranneggio’ la Lega giocando certe partite in un modo consentito solo a chi, quelle partite, le ha registrate la sera prima su MySkyHD e le gioca sapendo che tu andrai a destra, lui passera a sinistra, e Isiah rimettera’ a Laimbeer senza curarsi troppo di…. e poi sapete come va a finire”

    Scusate l’ignoranza…ma di chi si parla in questo caso???

  5. Si parla di colui che quando faceva la gara dal tiro da 3 agli all star game, entrando negli spogliatoi prima dell’esibizione si rivolgeva ai suoi presunti sfidanti dicendo: bene, chi di voi arriva secondo?

    Articolo da applausi. E’ un vero piacere leggerti Kicco.

  6. Ottimo articolo … hMa soprattutto, grazie per questo. Non ho trovato niente che possa definirti piu’ di questo capolavoro: il link non mi funziona …. o meglio vedo un riquadro nero ….

  7. a me dice che il video è privato, anche se ho capito qual’è…. grande kicco, bellissimo articolo, sei veramente un fenomeno… comunque marcus per capire bene guarda questo…

    • Come finì la partita? Finali di conference ad Est? Di che anno?
      Bird a livello di competizione lo si può mettere alla pari con MJ credo…

  8. Scritto per intenditori :D bell’articolo (è la prima volta che lo scrivo pur pensandolo anche per altri ;) )

    P.S. Mi ha chiamato Lebron e mi ha detto che ha chiamato a colloquio il suo procuratore e il GM degli Heat per avere l’anno prossimo CP3 e DH12 in cambio del 12* uomo. Ha minacciato, in caso non andasse in porto tale operazione, di andare a giocare al minibasket, portando in bacheca non 1, ne 2, ne 3, ne 4, ne 5, ne 6, ne 7, ma 8 titoli! Se non di più. Coff coff! Vado a prendere lo sciroppo della tosse. Ciao!

  9. Sempre a proposito di colui che si può nominare solo se in posizione genuflessa…
    proporrei questo…
    http://www.youtube.com/watch?v=ULvo7__wwBU

    intensità, comprensione e visione di gioco anni luce avanti agli altri, tecnica, capacità di passaggio surreale….il tutto per uno che non saltava nemmeno un foglio di giornale…

  10. “…..cugino portoricano di Bulleri, (ed attuale usufruttuario di memorabile topolona…”
    :):):):)

  11. Posso dire un’eresia sul titolo a Dallas (considerando che non ho visto tantissime partite e i PO quasi per nulla)?
    Beh è la squadra con la batteria dei lunghi migliore.
    p.s. è il mio primo commento abbiate pietà :)

  12. ciao Latrinlover (e complimenti per il nick). Dire che i Mavs abbiano la batteria lunghi migliore mi pare un notevole atto di coraggio. Per come la vedo io, i Lakers sono ancora testa e spalle sopra tutti. Va pero’ detto che la squadra che ha Dirk ha il soggetto meno replicabile dai tempi di Shaq (che pero’ era una catena montuosa, non un giocatore) e quindi parte con un vantaggio indiscutibile.
    Se puoi, guardati un po’ di partite di playoff, vedrai che ti diverti ;-)

  13. Piccola curiosità sulla cittadina tedesca. Ospita uno dei principali edifici del 1700 europeo, la Residenz di Johann Balthasar Neumann, che è anche patrimonio mondiale dell’UNESCO. Inoltre, la località è nota per avere dato i natali ad uno dei maggiori fisici della storia: Werner Karl Heisenberg, uno dei padri della fisica quantistica e autore del Principio d’indeterminazione. Diciamo che la cittadina non è così poco nota al pubblico, come invece si scrive nell’articolo. :)

  14. @Andrea, punto sul vivo, ti rispondo a tono ;-)
    Wurzburg e’ anche la citta’ in cui riposano le spoglie di tale Walther von der Vogelweide. Mentre il resto del BelPaese ha il diritto di emettere il piu’ classico dei Kicazze’, ai bolzanini il nome suona familiare, visto che nella piazza principale della citta’ (quella del famoso/famigerato mercatino di Natale) a lui dedicata, si staglia la statua del nostro…..

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