Jimmer Fredette, giocare di culto del mondo NCAA, dovrà affrontare una difficile transizione nella realtà NBA…

E’ sicuramente uno dei giocatori più chiacchierati del momento.
E’ l’uomo copertina NBA dell’ultima settimana.
E’ stato a tutti gli effetti il“caso” di questo Draft 2011, con speculazioni, ipotesi e illazioni varie che lo hanno accompagnato lungo tutto il suo cammino di avvicinamento verso la notte di Giovedì scorso.

Stiamo ovviamente, e non potrebbe essere altrimenti, parlando di Jimmer Fredette, il mormone più discusso dell’ultimo biennio NCAA, uscito dall’università di Brigham Young con l’arduo compito di confermare le proprie abilità anche a livello professionistico, e selezionato dai Milwaukee Bucks, poi subito scambiato ai Sacramento Kings, con la decima scelta assoluta dell’ultimo Draft NBA.

In questo pezzo andremo a sviscerare quello che è il personaggio di Jimmer Fredette, nei suoi punti forti e nei suoi lati deboli, vi faremo una panoramica della sua vita, con uno sguardo attento a tutto ciò che questo ragazzo ha combinato sui parquet collegiali di tutta America.

Non mi resta quindi che augurarvi una buona lettura!

Chi è JF

Jimmer nasce a Glens Falls, piccolo borgo di quindicimila abitanti situato sul fiume Hudson, il 25 febbraio 1989.

James Taft Fredette, questo il suo vero nome, cresce quindi nello stato di New York, muovendo i suoi primi passi in compagnia del padre Al, della madre Kay, del fratello TJ e della sorella Lindsay, tutti rigorosamente di fede religiosa mormonica.

Mentre la sorella maggiore Lindsay tenta, con eccellenti risultati, di intraprendere una carriera da modella, il piccolo Jimmer comincia ad instaura col fratello TJ, più grande di sette anni, un ottimo rapporto; a poco a poco, quest’ultima figura diverrà per Jimmer fondamentale, sia nella vita che nella pallacanestro.

Il ragazzino si dimostra un talento sin dai primi passi, ma ciò che lascia senza parole sono la sua determinazione ed il suo carattere, che si addicono più ad un atleta esperto che ad un bambino di soli 4 anni, età durante la quale passa la maggior parte del tempo nel tentativo di vincere una battaglia impossibile contro suo fratello nel campo sul retro di casa.

Passano alcuni anni e le sfide tra i due cominciano a farsi veramente serie, soprattutto da quando Jimmer, compiuti ormai 6 anni, comincia a rilasciare la palla dalla linea dei tre punti con incredibile facilità. TJ è però bravo e molto sveglio a tenerlo sempre sulla corda, ricordandogli che il tiro a canestro è solo una piccolissima parte del bagaglio tecnico di un giocatore.

Intanto, riconosciuto l’eccezionale talento del figlio, la mamma Kay e il papà Al decidono di sottoporlo a test più probanti, facendolo partecipare a vari tornei e, soprattutto, dandogli la possibilità di disputare delle partitelle sui campetti di New York City.

Jimmer e TJ però sono sempre insieme, ed il fratellone continua ad allenarlo costantemente, facendolo palleggiare con i guanti da giardinaggio o inventando per lui il leggendario esercizio di ball-handling “Gauntlet”.

Al primo torneo AAU della sua vita, a Cedar Beach, il piccolo spara 4 bombe nel solo primo tempo, giocando all’aperto con raffiche di vento di oltre 35 chilometri orari, e da qui comincerà a diventare una vera e propria celebrità della Glens Falls High School, con tutti che gli prospettano un futuro radioso.

Nonostante i 2.404 punti messi a referto nei suoi anni da liceale, le offerte di borse di studio recapitate nella casella di posta dei Fredette sono però solo due: Siena e BYU.

Jimmer opta allora per il college mormonico dello Utah, il più grande a stampo religioso degli States. Il primo anno non è però, cestisticamente parlando, dei migliori, chiuso con una media di 7.1 punti e il 33% da 3 punti a serata, ma il duro lavoro e la tenacia sviluppata in gioventù lo portano, nella stagione seguente, ad alzare le proprie cifre a 16 punti a partita, con quasi il 40% da oltre l’arco. Come testimoniato dal numero di assistenze (4.1 per gara), Fredette migliora notevolmente anche come passatore, cosa che lo porta ad entrare nell’ottica del playmaking.

La consacrazione vera e propria arriva però nel suo terzo anno di università, quando, il 28 dicembre 2009, i Cougars distruggono gli Arizona Wildcats grazie a 49 punti (con 9 bombe) del junior Fredette.

Le sue statistiche cominciano a lievitare, e sempre più osservatori si assiepano sulle tribune del Marriott Center, per ammirare le gesta del numero 32.

Il quarto ed ultimo anno Jimmer Fredette diventa il miglior realizzatore della NCAA con 28.8 punti a partita, portando BYU ad una popolarità mai conosciuta prima di allora, oltre che alla prima partecipazione al torneo NCAA negli ultimi 17 anni.

Jimmer Fredette spopola nei Social Networks

Nell’ultima stagione di College Basketball è ufficialmente spopolata in tutti gli Stati Uniti d’America, e non solo, la cosiddetta “Jimmer-mania”.

E come testimoniato dai numerosi “tweet” lasciati da celebrità di ogni tipo sul celebre social network Twitter, che permette di pubblicare pensieri più o meno brevi su qualsiasi argomento, molti, moltissimi, sono stati i personaggi famosi contagiati da questa frenetica ossessione per Fredette.

Ebbene, soprattutto tra la fine di Dicembre e l’intero mese di Gennaio, i messaggi riguardanti il nostro Jimmer sono stati migliaia; ve ne riporto solo alcuni dei più famosi:

“Jimmer Fredette is the best scorer in the world!!
“Jimmer Fredette è il miglior realizzatore del mondo!!” [Kevin Durant, OKC Thunder]

“Jimmer Fredette is cold! Respect.”
“Jimmer Fredette è un grande! Rispetto.” [John Wall, Washington Wizards]

If u like college basketball like me u have to check out this dude name jimmer fredette from BYU he is definitely the truth!!”
“Se amate il college basket come me, dovete assolutamente vedere questo tizio che si chiama Jimmer Fredette, da BYU. E’ davvero “The Truth” [Nelly, rapper]

Yooo Jimmer is going off right now. Pure scorer.”
“Fredette è on fire. Realizzatore purissimo.” [Jared Sullinger, Ohio State]

The only way you stopping Jimmer… is when the game is over.”
“L’unico modo per fermare Jimmer…è quando la partita è finita.” [Derrick Williams, Arizona Wildcats]

“I remember [Deron] Williams in college. Fredette looks comparable to that”
“Mi ricordo [Deron] Williams al college. Fredette regge benissimo il paragone” [Adam Duritz, cantante dei Counting Crows]

Can’t lie; tonight we got Jimmered
“Non posso mentire;  stasera siamo stati Jimmerizzati” [Kirk Morrison, Jacksonville Jaguars]

Questi sono solo alcuni dei più bei messaggi riguardanti Jimmer Fredette. Chissà se tutti questi complimenti verrano replicati durante la sua prima stagione NBA…

Angolo “Lo sai che?”

Per delineare meglio la figura del Jimmer “personaggio”, passo a presentarvi alcune curiosità sulla vita del giocatore mormone più famoso al mondo:

– Per esempio, il suo vero nome non è Jimmer, bensì James, ma sua madre, dato che in famiglia vi erano troppi James e Jims, ha continuato a chiamarlo così, prendendo spunto dal nome del figlio di una carissima amica.

– Jimmer era in grado di segnare tiri da 3 punti all’età di 5 anni. E, sinceramente, non poteva essere altrimenti, visto quello che combina oggigiorno…

– E’ il miglior realizzatore di tutti i tempi del proprio liceo newyorchese, la Glens Falls High School, con oltre 2.500 punti a referto.

– Mentre JF era all’High School, lui e il fratello TJ una volta si ritrovarono a sfidare i detenuti del penitenziario Mount McGregor di Wilton in alcuni pick up games.

– Seguendo il regolamento della religione mormone alla lettera, Jimmer sostiene di non aver mai bevuto, né fumato, né fatto sesso per rimanere fedele ai principi fondamentali della sua dottrina.
Cosa che invece, il suo compagno di squadra Brandon Davies, non ha fatto, visto che reduce da una vittoria contro gli Aztecs, si è concesso alla fidanzata, infrangendo il temibilissimo “Honor Code” di BYU”, con susseguente espulsione dall’ateneo.

– In questa stagione Fredette ha superato una leggenda come Danny Ainge nella classifica dei migliori marcatori della Brigham Young University, divenendone il primo ogni epoca.

– Il massimo stagionale, e in carriera, di punti siglati in una sola partita, è stato 52 contro New Mexico; quest’anno ha messo a segno anche partite da 47, 43 e 42 punti. Il minimo stagionale è invece stato 13, con 5/15 dal campo e 1/5 da 3, contro Creighton.

– La famiglia di Jimmer, prima del Draft di Giovedì notte, ha sempre sperato che il ragazzo arrivasse a vestire la maglia dei Knicks di NY. Chissà che in un futuro più o meno lontano…

4 thoughts on “Jimmer Fredette, comincia l’avventura NBA (1/2)

  1. Da tifoso Kings non posso che essere incuriosito dal “fenomeno” Jimmer. Mi immagino i commenti salaci dei compagni sul suo orientamento religioso. Da stare con un video e filmare tutto. Al di là di questo il ragazzo è forse meglio di quello che è ovvero un tiratore mortifero. A Sac potrebbe ritagliarsi un ruolo importante sperando che la sua presenza non scateni gelosie e tensioni. In teoria un pacchetto composto da Evans-Fredette-Thornton è tanta roba. Qui il coaching staff deve fare un lavoro di fino.

  2. – Seguendo il regolamento della religione mormone alla lettera, Jimmer sostiene di non aver mai bevuto, né fumato, né fatto sesso per rimanere fedele ai principi fondamentali della sua dottrina.
    Cosa che invece, il suo compagno di squadra Brandon Davies, non ha fatto, visto che reduce da una vittoria contro gli Aztecs, si è concesso alla fidanzata, infrangendo il temibilissimo “Honor Code” di BYU”, con susseguente espulsione dall’ateneo.

    oh madonna…non andrò mai a BYU XD

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