Il futuro di Howard con i Magic non sembra più così sicuro dopo l'ultima deludente stagione della squadra...

La bruciante sconfitta al primo turno dei play-off non può che caricare di dubbi una situazione già incerta come quella che stanno vivendo in questi giorni gli Orlando Magic.

Nessuno avrebbe mai previsto un’uscita di scena così arrendevole contro una squadra che negli ultimi anni non era mai stata un problema come gli Atlanta Hawks.

Se allarghiamo l’analisi non solo alla stagione 2010/11 ma anche a quella seguente le Finals del 2009 è evidente che quello che doveva essere un punto di partenza in realtà si è dimostrato un punto d’arrivo.

Invece di dare continuitĂ  ad un progetto iniziato tre anni prima una serie di trade spalmate nelle due stagioni successive hanno cambiato in modo radicale il volto della squadra.

Dei finalisti nel 2009 sono rimasti solamente Howard, Nelson e Redick con l’aggiunta di Turkoglu che ha svernato però per pochi mesi a Toronto e Phoenix prima di tornare in Florida.

Le squadre vincenti del recente passato come Lakers e Celtics hanno dimostrato che serve continuità perché il progetto sia solido. L’anno in cui Dallas arriva finalmente a vincere il titolo non è stato casualmente l’unico anno in cui non ci sono state rivoluzioni di febbraio a stravolgere roster ed equilibri mentre in meno di due stagioni hanno lasciato i Magic Lewis, Carter, Gortat, Pietrus, Williams, Lee, Barnes, Johnson e Foyle.

La prossima stagione sarà un vero punto di svolta per la franchigia della Florida. Il rischio è quello di perdere Howard in scadenza nell’estate del 2012 e la paura di perderlo come free-agent potrebbe portare alla decisione di scambiarlo e di ricevere qualcuno in cambio invece di restare a mani vuote, una situazione molto simile a quella di Carmelo Anthony.

Howard non ha ancora né dichiarato che lascerà scadere il contratto per decidere dove andare, né che vuol rimanere firmando un’estensione, tanto meno che vuol essere scambiato. La volontà di Howard di rimanere è però legata a doppio filo ai risultati della squadra e la stagione appena conclusa non ha fatto altro che allontanarlo.

Le dichiarazioni più recenti ci dicono di un Howard volenteroso nel continuare la sua carriera ad Orlando e non seguire l’esempio di Shaq, tanto meno andando in una squadra per fare il secondo violino ma conscio che la situazione attuale non è futuribile ammettendo che “non può fare tutto da solo”.

Nell’anno della sua consacrazione tra i top player della Lega è venuto a mancare il cast di supporto. Troppe le scommesse e troppo poco il tempo per creare un gioco equilibrato in entrambe le metà campo e vincente. Il già citato Turkoglu sembra un lontano parente del giocatore determinante di soli due anni fa. Gilbert Arenas è l’altra scommessa per ora perdente su cui il GM Otis Smith ha puntato.

L’ex “Agent Zero” ha accettato il nuovo ruolo di rincalzo ma non è detto che in futuro sia così. Difficile che torni il giocatore che era prima dell’infortunio, il talento rimane cristallino ma il fisico ormai non regge più i ritmi NBA, tanto meno quelli dei play-off.

Un ruolo da rincalzo per Arenas non è proponibile sia perché difficilmente il giocatore lo accetterebbe, sia per il contratto lungo e oneroso che si porta in dote. Troppe le somiglianza tecniche e fisiche con Nelson per poterli schierare in contemporanea, difficile poterlo scambiare visto il contratto.

Se ripercorriamo gli scambi orchestrati da Smith nelle ultime due stagioni il primo punto dolente è rappresentato da Turkoglu. Se le esigenze di salary cap avevano portato a non offrire al giocatore turco un contratto da cinque anni a dieci milioni l’anno il suo ritorno è una retromarcia clamorosa, un’ammissione dell’errore fatto in precedenza, soprattutto da un punto di vista tecnico, con l’aggravante di aver perso nel frattempo due stagioni e di aver aggiunto un altro contratto che pesa moltissimo sul monte salari.

Partito Turkoglu si era provato con Vince Carter, giocatore più individualista ma con potenzialità maggiori, un penetratore in grado di dare nuove opzioni ad un attacco centrato sul post basso e sul tiro perimetrale. Da sempre etichettato come perdente non è riuscito a redimersi nemmeno in Florida. Nell’operazione viene ceduto Lee in cambio di Ryan Anderson, un clone di Lewis ancora in fase di maturazione.

Silurato anche Carter ci si riprova con Turkoglu e Jason Richardson con la speranza di migliorare in attacco ma in partenza direzione Arizona ci sono Gortat e Pietrus. Di punto in bianco Orlando si ritrova senza un centro di riserva e senza specialisti difensivi.

Infatti nell’estate nemmeno Barnes era stato riconfermato perché troppo poco attaccante e si era puntato tutto su Quentin Richardson che con Duhon rappresentavano gli innesti estivi. Entrambi però non hanno mai convinto coach Van Gundy che li ha presto relegati a panchinari.

Infine, scaricato come ormai bollito, è stato scambiato anche Rashard Lewis. Vero è che le cifre sono calate vistosamente ma i suoi sostituti non si sono dimostrati all’altezza per duttilità.

Riassumendo, abbiamo scelte estive subito rinnegate e continui cambi in cerca di un equilibrio mai trovato con il solo risultato di aver impoverito il roster aggiungendo molti doppioni e saturato il salary cap per i prossimi anni. In estate c’è il rischio di perdere Jason Richardson come free-agent e la concreta possibilità di non trovare un sostituto all’altezza.

Difficile che si riesca cambiare il roster, improbabile che qualcuno si accolli i contratti di Arenas o Turkoglu dando una contropartita tecnica di valore.

I giocatori con più mercato sono sicuramente Nelson, Redick e Bass tra i sogni proibiti ci sono Chris Paul e Deron Williams, entrambi in scadenza nell’estate del 2012.

Smith potrebbe cercare di imbastire una trade per portare uno dei due play ai Magic inserendo in cambio Nelson, uno dei leader della squadra ma sacrificabile per dare un segnale a Howard affiancandogli un altro All Star.

6 thoughts on “La lunga estate degli Orlando Magic

  1. E’ veramente un rompicapo la situazione dei Magic. Se vogliamo aggiungere a tutti questi fallimenti, l’incapacitĂ  di pescare qualche buon innesto dai draft, il quadro è completo. Ho paura per i Magic che i contratti di Arenas e Turkoglu, porteranno a lasciare andare Richardson che è l’unico giocatore perimetrale pericoloso offensivamente oltre a Redick che può liberare un pò di spazi dentro l’area per Howard. Il tempo sta scadendo ed ho paura che Superman si possa stancare dei Magic. La gestione degli uomini e del mercato dovrĂ  fare un salto di qualitĂ  importante per immettere i tasselli necessari a tornare a lottare quantomeno per le Finals.

  2. Si sono cacciati in un gulag
    Sembra assurdo ma manca Lewis
    si accoppiava bene con superman, è strapagato daccordo ma un lungo con raggio di tiro e certe caratteristiche fai fatica a ritrovarlo, Bass è improponibile come 4 titolare
    di fatto pur di riprendere il turco hanno rinunciato a Carter Lewis Gortat e Pietrus, con il senno di poi sembra assurdo
    Non possono esimersi da scommetere su Arenas e spoerarer in Clark (che è bravo) e cedere Nelson, ne dal rifirmare Richardson per non avere un buco nel ruolo di guardia
    situazione difficile, su Gilbert ci spero sempre se torna quello di (ormai) 4 anni fa, tantini… hanno l’accoppiata play-centro migliore dell’Nba e il contorno potrebbe anche (ri)trovarsi

  3. Arenas è una speranza romantica ………mi sa che va verso la fine come un Mcgrady o un Iverson.
    A meno che di un miracolo Howard se ne va , romane solo se riescono a predere Paul ma di conseguenza ridimensionano il roster a 2 stelle e il resto a giocatori molto marginali.

  4. dovrebbero puntare a paul, che ha dimostrato anche in questi PO di saper tirare la carretta da solo, la coppia con howard sarebbe equilibrata, e si convincerebbero entrambi a restare a orlando oltre il 2012, dato che il rischio di perdersi a vicenda sarebbe preponderante sull’aspetto economico…
    pietrus era da tenere, così come perdere gortat per far tornare il turco era una follia, non penso che per prendere richardson servisse per forza gortat… l’esperimento arenas all’inizio sembrava vincente, anche perchè col contratto di lewis c’era poco da fare, e gilberto sembrava il migliore prendibile in una situazione del genere… poi i fatti hanno smentito otis smith, ma non era una brutta idea… vedremo…

  5. Buono quanto si vuole ma Arenas ha solo azzeccato un paio di stagioni a……Washington….

  6. la situazione non è così disperata, se Howard fa ciome Wade e convince Paul a venire da noi allora si può creare spazio regalando i vari turkoglu e Arenas in cambio della 167 scelta del 3125 di qualche squadra con spazio salariale, del resto molte squadra a queste condinzioni potrebbero accettare il rischio, Arenas potrebbe portare gente al palazzetto mentre ilo turko può sempre riprendersi, e poi non lo si è neanche visto nello stesso contesto del 2009, a Toronto e Phoenix era utilizzato come tiratore e basta, mentre nei nuovi orlando ha di fatto sofferto nelson che è cresciuto come play, quindi altrove potrebbe riprendersi, e poi il contratto di 10ml non è così pesante.
    Su Hward dico che resta, lui vuole restare, nell’intervista fatta in italia ultimamente si capisce bene, ovvio che vuole vincere, credo che i suoi dubbi siano piĂą uno sprono al magement che una vera volontĂ  di partire

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