I 3 Amigos al primo anno sono giĂ  alle Finals!

Karma isn’t so bitch!

Così si potrebbe riassumere la cavalcata che ha portato Miami a giocarsi le NBA Finals contro Dallas in una sorta di deja vù che nel Texas non vedono molto di buon occhio.

Gli Heat hanno infatti vinto Gara 5 a casa dei Chicago Bulls, battendo la squadra con il miglior record in Regular Season e il Karma negativo che molti attribuivano alla squadra di Erik Spoelstra dopo la decisione di quest’estate di LeBron James di andare a giocare insieme a Wade. Molti tifosi infatti dopo la conferenza stampa di luglio, delusi nel vedere due stelle di quel calibro allearsi invece che sfidarsi, hanno iniziato a gufare i campioni del 2006, confidando in una sorta di divina punizione della loro scelta.

Non è servita nemmeno la cabala invece e Miami, dopo aver battuto Philadelphia e Boston si è presa lo scalpo dei Bulls in cinque partite.

A dire la veritĂ  l’approdo in finale non è stato così semplice come un 4 a 1 può far sembrare perchè Chicago, anche stanotte ha tenuto in scacco per molti minuti Miami, salvo poi capitolare nei minuti finali ed inchinarsi ad alcune giocate stellari di Wade e James.

La Partita

Dopo un primo quarto sostanzialmente in equilibrio, Chicago inizia a giocare con maggiore intensitĂ , soprattutto grazie alla second unit, che trova un ottimo ritmo offensivo e riesce a mettere in seria difficoltĂ  gli Heat, arrivando anche sul +12, sfruttando la scarsa vena realizzativa di James, che chiuderĂ  i primi due quarti con 11 punti totali, e soprattutto di Wade, alle prese con problemi alla spalla, che dopo metĂ  partita avrĂ  solamente segnato un canestro dal campo (con 9 punti totali grazie ai liberi) e soprattutto ben 6 palle perse.

Con il rientro dei titolari però Chicago perde la fluiditĂ  offensiva e Miami ne approfitta per ridurre un po’ lo svantaggio grazie a Chris Bosh, autore di un paio di canestri importanti.

Il terzo quarto inizia sulla stessa falsa riga del secondo, con i Bulls che mettono in campo una maggiore energia e riescono a riprendere un buon margine. Sul +11 a 2:24 dalla fine però arriva l’episodio che dĂ  la scossa alla partita. Boozer, assolutamente fuori dalla partita oltre che dalla serie, commette un fallo su James che si può tranquillamente definire una porcheria, con il gomito dritto sulla faccia di LeBron che si apprestava ad arrivare al ferro. Risultato: Flagrant di tipo 1 e vantaggio che si riduce a 8 punti, cambiando l’inerzia della gara e anche un paio di fischi successivi, che premiano gli Heat che riescono a riagganciare Chicago sul -5.

Rose però non ci sta e con 7 punti e un assist consecutivi riesce a cavallo tra terzo e quarto quarto a riportare il vantaggio dei suoi in doppia cifra, mostrando sprazzi di quella classe che gli ha permesso di vincere il premio di MVP stagionale. Vantaggio che i Bulls riescono a mantenere fino a 2 minuti dalla fine, grazie anche all’energia e al controllo dei tabelloni che mettono in campo il vecchio Kurt Thomas (sostituto in rotazione dell’infortunato Asik) e Taj Gibson, in quella che in teoria sarebbe la second unit dei lunghi di Bulls ma che a scapito di Noah e Boozer si guadagna i minuti decisivi in campo.

A quel punto però salgono in cattedra James e Wade. I due, che nei minuti precedenti avevano combinato per un 2 su 5 dalla lunetta illudendo i tifosi dei Bulls di essere in serata no nei momenti decisivi, iniziano infatti a bombardare il canestro dei tori.

LBJ infatti mette un tiro da tre senza ritmo e con la mano del difensore in faccia, mentre il suo compare Wade ne mette uno ma con fallo di Rose annesso, per un gioco da 4 punti fondamentale per riportare Miami a un possesso di distanza. Poi di nuovo Lebron segna 5 punti consecutivi per il definitivo vantaggio Heat, con Rose che perde un pallone sanguinoso sancendo il definitivo addio di Chicago ai sogni di gloria.

Play of the Game

Momenti chiave in questa partita ce ne sono stati piĂą di uno, ma quello che ha cambiato l’inerzia in modo definitivo è stato il fallo di Rose sul tiro da tre di Wade per il -3 Heat. Dopo quel fallo l’MVP stagionale ha completamente perso fiducia e la successiva palla persa quando ancora la gara era sul 79 pari è figlia di quel momento in cui probabilmente i Bulls hanno visto scivolare via la partita.

La Tattica

In una sfida che sembrava più un match di pugilato, con i due contendenti a sfidarsi dando il massimo fino a fine gara, la tattica va a donne di facili costumi nel momento in cui ci si trova di fronte a due giocatori che si caricano la squadra sulle spalle e nonostante una serata fin lì non eccezionale segnano 16 punti di fila per recuperare da un -12. La mossa che però ha forse cambiato tatticamente il match, mandando in crisi Chicago, è stata quella di mettere James in marcatura su Rose, chiudendogli le linee di passaggio e facendolo faticare ad arrivare nel pitturato.

Quotes

Derrick Rose si assume tutte le sue responsabilitĂ  per la sconfitta e ammette: “E’ colpa mia. Le palle perse, i tiri sbagliati, i falli. L’unica cosa che posso fare è imparare dai miei errori ora che la serie è finita”.

Concorda con il suo giocatore Tom Thibodeau, che dichiara: “Abbiamo giocato bene, in modo aggressivo, ma non è bastato. Dobbiamo imparare da questa sconfitta per tornare piĂą forti il prossimo anno”.

Erik Spoelstra, dopo aver fatto i complimenti agli avversari per aver raggiunto un traguardo che in pochi si aspettavano a inizio anno, parla della serie: “E’ stata una serie molto dura, giocata sul filo dei possessi negli ultimi quarti. Un rimbalzo o un canestro andato diversamente avrebbe potuto cambiare molte cose. Noi siamo stati bravi a costruire degli automatismi difensivi molto efficaci, poi abbiamo due giocatori che in qualunque momento possono farci vincere”.

Lebron James si accoda a Spoelstra nei complimenti ai Bulls: “E’ stata una serie molto dura, Coach Thibodeau e Derrick Rose sono stati eccezionali, la loro difesa è stata durissima da battere e Chicago è formata non solo da giocatori ma anche da ragazzi eccezionali”.

Dwyane Wade parla invece dei momenti decisivi: “Siamo entrati in campo dopo il timeout (a 3:53 dalla fine) convinti che potevamo farcela, sapendo che altre volte eravamo riusciti a fare un parziale di 12 o 14 punti. Io dopo l’inizio in cui ho fatto molta fatica sono finalmente sceso in campo con la mente sgombra e sono riuscito a trovare il mio ritmo”.

More Than a Win

A margine c’è da raccontare il momento che sta vivendo Mike Miller. Il giocatore di Miami ha infatti la figlia, nata solamente una settimana fa, in ospedale a causa di alcuni problemi sopraggiunti dopo la nascita. Il ragazzo, che prima di gara 4 è stato fino alle 4 del mattino accanto a lei, è ovviamente in apprensione per le sorti della piccola e come lui stesso ha dichiarato, questo episodio mette in una differente prospettiva il suo infortunio al tendine della mano che gli impedisce di giocare al 100% questi playoff.

La squadra ovviamente è compatta attorno a lui e lo stesso Spoelstra ha dichiarato: “Mike sa che noi gli siamo vicini, e che anche noi siamo un po’ una famiglia per lui“. Un messaggio che fa capire come anche in un team di primedonne ci sia un importante lato umano che va oltre il basket.

SembrerĂ  retorica, ma l’augurio di tutta Playit va alla famiglia di Miller, nella speranza che tutto si risolva in fretta per il meglio e che Mike possa festeggiare qualcosa di piĂą importante di un anello.

13 thoughts on “Wade e James portano di peso Miami in finale

  1. Bell’articolo!! Si sa quando e a che ora italiana inizia “The 2006 revenge”???

  2. Mi accodo all’enorme sentimento che ruota intorno a questa vicenda!Con la speranza che tutto si risolva per la famiglia Miller…
    Grandi Miami,enorme soliditĂ !
    Wade sempre piĂą arrogante…gli trema il culo,vedendosi spodestato da leader da parte di LBJ.Al momento sta pensando piĂą a questo che al titolo che probabilmente se lo sentirĂ  giĂ  in tasca…e non venitemi a dire che in una squadra soprattutto come quella di Miami,con un sistema come quello dell’NBA,è concepito l’ausilio di un secondo leader in una stessa franchigia!Da che mondo è mondo c’è un leader e un gregario…e questo è il caso di LBJ e l’ex leader,ormai arrogante Wade.

    • di arrogante + che wade ci sono post come quelli di You know my name (pippa?)

  3. un paio di giorni fa le dichiarazioni di wade e james ci avevano fatto parlare e non poco dei 3 amigos arrogantos
    contrapporre le loro parole a quelle di rose e poi chi è il vero campione?
    forza mike a te e a tutta la tua famiglia.

  4. Wade sta pensando al gomito che gli fa male altro che le seghe mentali sul gregario, nella serie coi Celtics non mi pare proprio abbia fatto il gregario, bevi di meno

  5. ecco lo schedule delle finali:

    Game 1: DAL@MIA – tue 5/31 9:00 PM
    Game 2: DAL@MIA – thu 6/2 9:00 PM
    Game 3: MIA@DAL – sun 6/5 8:00 PM
    Game 4: MIA@DAL – tue 6/7 9:00 PM
    *Game 5: MIA@DAL – thu 6/9 9:00 PM
    *Game 6: DAL@MIA – sun 6/12 8:00 PM
    *Game 7: DAL@MIA – tue 6/14 9:00 PM
    * if necessary

  6. da genitore auguro a Miller che tutto si risolva nel migliore dei modi…da tifoso di basket spero vivamente nella rivincita di Wunderdirk e dei Cavs…chissa perche ma cosi come non sono mai stato tifoso di MJ per riconoscendo che e’ stato e sara’ sempre il piu’ forte di questo gioco non riesco a tifare per LBJ…e’ una questione di pelle…e non dimentichero’ mai le chiamate per wade nelle Finals 2006…mai successo prima…neanche per Kobe…GO MAVS

  7. per il gomito c’è chi ci pensa per lui…Ă© un giocatore strepitoso ripeto,ma ha il pepe nel culo e la presunzione di chi si sente spodestato!Lebrone nonostante non mi piaccia a pelle,è uno che tiene a bada il suo fare stravagante,sa di essere il numero e non ha cambiato stile nel modo di porsi pur cambiando squadra…vai a rivederti le interviste di wade ai tempi di Shaq o anche semplicemente l’anno scorso quando all’AmericanAirlines Arena,c’era solo sua madre e qualche fanatico a vedersi gli Heat…e poi ne riparliamo!

  8. Bell’articolo!

    giusto perchè sono stra-pignolo: la prima frase in inglese è abbastanza un pugno nell’occhio :)
    puoi usare karma isn’t such a bitch o (anche) karma isn’t so bitchy

  9. ma a lbj chi ha imparato i fondamentali mio nonno?
    e soprattutto gli arbitri cosa ci stanno a fare sul campo?

Leave a Reply to You know my nameCancel reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.